Pace fiscale errori formali 2019: cosa prevede, costo, codice tributo. Istruzioni

Redazione 25/03/19
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Pronta a partire la Pace fiscale per errori formali 2019: Il decreto 119/2018 collegato alla Legge di bilancio 2019, ha dato vita alla sanatoria per errori formali commessi. A questo proposito è arrivato il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, Antonino Maggiore, che ha recepito questa novità, contenuta all’articolo 9 del Decreto. E nella giornata del 21 marzo è anche stata diffusa la risoluzione numero 37/E, con cui le Entrate hanno istituto il codice tributo da utilizzare nel modello F24 per pagare le somme dovute.

Si tratta di un nuovo meccanismo di pace fiscale, che sostituisce la precedente Dichiarazione integrativa speciale, e punta a consentire al contribuente a regolarizzare errori e omissioni che non incidono sulla determinazione della base imponibile del soggetto.

Vediamo cosa significa pace fiscale per errori formali, di quali errori si tratta e come funzionerà, e quali sono le istruzioni date dall’Agenzia delle entrate nel provvedimento.

Pace fiscale errori formali: cosa prevede

Il Decreto fiscale 2019 prevede numerose possibilità di Pace fiscale, per consentire al cittadino di mettersi in regola con il Fisco in un clima collaborativo. Una tra queste è la sanatoria per irregolarità formali commesse. Cosa significa?

Significa che viene data l’opportunità a chi abbia commesso errori e/o omissioni in Dichiarazione, tali però da non incidere sulla base imponibile di quanto dichiarato, possa regolarizzare il tutto.

In particolare le irregolarità, le infrazioni, e le inosservanze di adempimenti di natura puramente formale, che non impattano sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap, e sul pagamento dei tributi, possano essere regolarizzate con il versamento della somma di 200 euro per ciascun periodo d’imposta a cui si riferiscono le violazioni. Questo purché questi errori siano commessi fino al 24 ottobre 2018.

Quali irregolarità rientrano nella Pace fiscale per errori formali

Il comma 8 del detto art. 9 prevede l’emanazione di un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate per disciplinare le modalità attuative della previsione legislativa. Il provvedimento è arrivato (“Regolarizzazione agevolata delle violazioni formali. Disposizioni di attuazione dell’articolo 9 del Decreto legge n.119 del 2018”). Qui dentro ci sono le istruzioni da seguire: ci può procedere alla pace fiscale per irregolarità formali, cosa è incluso in questa opzione cosa è escluso.

Verranno escluse solo le irregolarità legate alla voluntary disclosure e all’omessa dichiarazione.

La sanatoria riguarda

  • le irregolarità,
  • le infrazioni
  • le inosservanze di obblighi o adempimenti,

di natura formale che non rilevino sulla determinazione della base imponibile

  •  delle imposte sui redditi,
  •  dell’IVA
  • dell’IRAP
  • del pagamento dei tributi, commesse fino al 24 ottobre 2018,

Tutto purché non rientri nell’omessa dichiarazione e nelle irregolarità sulle voluntary disclosure.

Come precisato nel provvedimento infatti, le violazioni formali che possono essere regolarizzate sono quelle per cui sono competenti gli uffici dell’Agenzia delle entrate ad irrogare le relative sanzioni amministrative, commesse fino al 24 ottobre 2018:

  • dal contribuente,
  • dal sostituto d’imposta,
  • dall’intermediario,
  • da altro soggetto tenuto ad adempimenti fiscalmente rilevanti.

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Si tratta anche solo di comunicazioni di dati, che non sono rilevanti ai fini della determinazione della base imponibile e dell’imposta, ai fini Iva, Irap, imposte sui redditi, delle addizionali, e imposte sostitutive, delle ritenute alla fonte, dei crediti d’imposta e relativo pagamento dei tributi.

Cosa non si può regolarizzare

Non è possibile sanare errori che rientrano base imponibile e dell’imposta, ai fini Iva, Irap, imposte sui redditi, delle addizionali, e imposte sostitutive, delle ritenute alla fonte, dei crediti d’imposta e relativo pagamento dei tributi.

La regolarizzazione non può essere usata per l’emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato.

Pace fiscale errori formali: entro quando regolarizzare

Per sanare tutto si dovrà intervenire, dopo il versamento delle somme, o in caso di contestazione dell’Agenza delle entrate, 30 giorni dopo che questa abbia sollevato il rilievo.

Pace fiscale errori formali: va rimossa l’irregolarità

La regolarizzazione si perfeziona mediante la rimozione delle irregolarità od omissioni e il versamento di duecento euro per ciascuno dei periodi d’imposta cui si riferiscono le violazioni formali indicati nel modello F24. Qualora le violazioni formali non si riferiscono ad un periodo d’imposta, occorre fare riferimento all’anno solare in cui sono state commesse.

La rimozione va effettuata entro il 2 marzo 2020. Qualora il soggetto interessato non abbia effettuato per un giustificato motivo la rimozione di tutte le violazioni formali dei periodi d’imposta oggetto di regolarizzazione, la stessa comunque produce effetto se la rimozione avviene entro un termine fissato dall’ufficio dell’Agenzia delle entrate, che non può essere inferiore a trenta giorni

Pace fiscale errori formali: quanto costa

Come anticipato a inizio articolo si potrà regolarizzare l’errore formale versando la somma di 200 euro per ciascun periodo d’imposta a cui si riferiscono le irregolarità commesse. Il tutto versando 2 rate di pari importo, entro queste date:

  • la 1° rata entro il 31 maggio 2019
  • la 2° rata entro il 2 marzo 2020

oltre al versamento dei 200 euro poi si dovrà procedere a cancellare l’irregolarità.

Si può anche pagare in un’unica soluzione. Per il codice tributo si attende ulteriore comunicazione da parte delle Entrate.

Sanatoria errori formali: codice tributo per il pagamento

A questo punto è davvero tutto pronto per questa tipologia di definizione agevolata. È arrivata il 21 marzo 2019 la risoluzione numero 37/E dell’Agenzia delle entrate con cui viene istituito il codice tributo per il versamento, tramite modello F24, delle somme dovute per la definizione agevolata delle violazioni formali.

È quindi arrivato anche l’ultimo tassello, il codice tributo «PF99», denominato “VIOLAZIONI FORMALI – definizione agevolata – art. 9 del DL n. 119/2018”.

Questo codicino dovrà essere utilizzato nel modello F24 ed esposto nella sezione «Erario», riportando il relativo importo nella colonna dei debiti. L’anno di riferimento dovrà essere quello cui si riferisce la violazione.

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