SI CONSIGLIA IL SEGUENTE MANUALE A PREZZO SPECIALE
La Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, con la sentenza n. 8289 depositata il 27 aprile 2016 (sotto riportata), ha affermato che era obbligo del motociclista “moderare la velocità in prossimità di intersezione a prescindere da diritti di precedenza” in relazione a possibili comportamenti illeciti di altri utenti.
A nulla è valsa l’opposizione a verbale, in quanto la Suprema Corte ha ritenuto entrambi i conducenti responsabili del sinistro, sulla base del principio per cui il diritto di precedenza non esonera il conducente dall’obbligo di diligenza nell’attraversamento di un incrocio.
Gli Ermellini hanno ricordato che “il conducente che impegna un incrocio disciplinato da semaforo, ancorché segnalante a suo favore luce verde, non è esonerato dall’obbligo di diligenza nella condotta di guida che, pur non potendo essere richiesta nel massimo, stante la situazione di affidamento generata dalle indicazioni semaforiche, deve tuttavia tradursi nella necessaria cautela riconducibile alla ordinaria prudenza ed alle concrete condizioni esistenti nell’incrocio”.
Da questo emerge in capo al conducente l’osservanza della prudente condotta è l’applicazione del più generale principio secondo cui, per il solo fatto che un conducente goda del diritto di precedenza, non è esentato dall’obbligo consistente nell’usare la dovuta attenzione nell’attraversamento di un incrocio, anche secondo il dettato degli artt. 140,141,145 C.d.S.
Art. 140 Principio informatore della circolazione
Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale.
Art. 141 Velocità
É obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che avuto riguardo alle caratteristiche, allo stato ed al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico e ad ogni altra circostanza di qualsiasi natura, sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ed ogni altra causa di disordine per la circolazione.
Art. 145 Precedenza
I conducenti, approssimandosi ad una intersezione, devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti
Questi criteri, richiamati nella sentenza e qui riportati, devono essere applicati, dai conducenti, nell’approssimarsi alle intersezioni stradali.
Corte di Cassazione Civile sez. VI 27/4/2016 n. 8289
Sinistro stradale – diritto di precedenza – concorso di colpa – obbligo di diligenza nell’attraversamento di un incrocio
(Omissis)
Fatto e diritto
- e A. F. propongono ricorso per cassazione contro il Comune di Pescara, che resiste con controricorso, avverso la sentenza del Tribunale dì Pescara del 5.12.2013, che ha respinto l’appello alla sentenza del GP di Pescara che aveva a sua volta respinto l‘opposizione al verbale per violazione dell’art. 141, III e VIII C.d.S, rilevando la corretta motivazione nel riferimento allo spazio di frenata ed alla violenza dell’urto riferibili al motociclista D.F. che aveva attinto una vettura in violazione dell’obbligo di regolare la velocità approssimandosi ad una intersezione a prescindere da diritti di precedenza in relazione a pericoli derivanti da comportamenti illeciti o imprudenti di altri utenti della strada.
Il ricorso denunzia
1) falsa applicazione di norme di diritto ed insufficiente motivazione per non avere il Giudice operato una valutazione equa degli elementi riferiti al solo aspetto della traccia di frenata, invocando il principio di affidamento;
2) omesso esame di fatto decisivo in relazione alla riportata testimonianza del teste M. che avrebbe visto la vettura tagliare la strada alla moto donde la mancanza di fede privilegiata del verbale che ricostruisce il sinistro dopo l’evento. Le censure, generiche e non risolutive, non meritano accoglimento.
La sentenza ha sancito la corretta motivazione del primo giudice nel riferimento allo spazio di frenata ed alla violenza dell’urto riferibili al motociclista D.F. che aveva attinto una vettura in violazione dell’obbligo di regolare la velocità approssimandosi ad una intersezione a prescindere da diritti di precedenza in relazione a pericoli derivanti da comportamenti illeciti o imprudenti di altri utenti della strada.
II ricorso tenta una diversa lettura omettendo di considerare, quanto al primo motivo, che il riferimento non è solo alla traccia di frenata ma anche alla violenza dell’urto ed alla necessità di moderare la velocità in prossimità di intersezione a prescindere da diritti di precedenza in relazione a possibili comportamenti illeciti di altri utenti né giova al ricorrente 1″indicazione di una velocità di circa 50 Km/h, certamente eccessiva in prossimità di intersezione.
Quanto al secondo motivo, non rileva in questa sede la responsabilità esclusiva o concorrente nella causazione del sinistro, presumendosi quella di entrambi, in sede civilistica in caso di scontro tra veicoli, ma l’obbligo di una condotta particolarmente prudente in prossimità di intersezione. Il principio affermato dalla sentenza è conforme a consolidata giurisprudenza di questa Corte.
Addirittura il conducente che impegna un incrocio disciplinato da semaforo, ancorché segnalante a suo favore luce verde, non è esonerato dall’obbligo di diligenza nella condotta di guida che, pur non potendo essere richiesta nel massimo, stante la situazione di affidamento generata dalle indicazioni semaforiche, deve tuttavia tradursi nella necessaria cautela riconducibile alla ordinaria prudenza ed alle concrete condizioni esistenti nell’incrocio.
L’osservanza di questa condotta è applicazione del più generale principio secondo cui il solo fatto che un conducente goda del diritto di precedenza non lo esenta dall’obbligo consistente nell’usare la dovuta attenzione nell’attraversamento di un incrocio (arti. 140,141,145 C.d.S) anche in relazione a pericoli derivanti da eventuali comportamenti illeciti o imprudenti di altri utenti della strada che non si attengono al segnale di arresto o di precedenza (Cass. 21.7.2006 n. 16768). Questi criteri, richiamati ed applicati in caso di attraversamento di un incrocio con semaforo verde, valgono a fortiori in ogni ipotesi di avvicinamento ad una intersezione.
Donde il rigetto del ricorso e la condanna alle spese.
P.Q.M.
La Corte rigetta il ricorso e condanna i ricorrenti alle spese in euro 900 di cui 700 per compensi, oltre accessori, dando atto dell’esistenza dei presupposti per l’applicazione del D.P.R. 115/2002 col conseguente raddoppio del contributo unificato.
(Omissis)
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