Il ministro Orlando, all’Ansa, aveva un po’ rassicurato su alcuni punti: “Io penso che un provvedimento sarà assunto in tutti i casi, è chiaro che un provvedimento con un Governo nella pienezza delle sue funzioni può avere un’ambizione e una forza che un provvedimento assunto da un Governo che non ha più la piena legittimazione è oggettivamente diverso“. Queste le parole del ministro, che sottolineano un punto importante: in caso di dimissioni, il governo resta in carica per gli affari correnti fino alla nomina di un nuovo esecutivo.
Nel discorso che ha seguito lo scioglimento delle Camere, il Presidente Mattarella ha affermato che “il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese.“
Il Presidente ha poi proseguito: “Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. Indispensabili per contenere gli effetti della guerra della Russia contro l’Ucraina sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese. Indispensabili per la sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale.“
Il lavoro del governo prosegue, con le limitazioni di un governo dimissionario ma con dei progetti urgenti da portare a termine. Il nuovo decreto aiuti dovrebbe quindi arrivare lo stesso tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, con delle misure per contrastare l’aumento dei prezzi e il calo del potere d’acquisto degli italiani, mentre il lavoro sul salario minimo e quello sul cuneo fiscale dovrebbe essere accantonato. A confermarlo è stata anche la ministra Bonetti al termine del Consiglio dei Ministri nella serata del 21 luglio, che ha rassicurato sull’appoggio dei ministri di Lega e 5Stelle.
Vediamo nei prossimi paragrafi le misure alle quali il governo stava lavorando e che arriveranno nei prossimi giorni anche con un governo dimissionario.
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Nuovo Decreto aiuti: avanti anche con la crisi
Come anticipato, quando un governo è dimissionario, questo comunque resta in carica “per il disbrigo degli affari correnti“, finché non si forma un nuovo governo. Questo perché banalmente non si può restare senza governo, l’esecutivo svolge attività quotidiane e deve occuparsi anche di situazioni urgenti.
Questa limitazione di un governo che non ha la piena legittimazione è una consuetudine che si è sviluppata a partire dagli anni ’80: il governo deve assicurare la continuità amministrativa e occuparsi solo di atti urgenti.
Tra gli atti urgenti ci sono i decreti-legge, che vengono emanati dall’esecutivo in caso appunto di necessità e urgenza. Con la pandemia c’è stato un grande ricorso alla decretazione d’urgenza, e anche in questo particolare momento di crisi internazionale sono diversi i decreti-legge emanati per porre un freno agli effetti negativi dell’economia sul nostro Paese.
Per questo motivo, il nuovo Decreto aiuti previsto per la fine di luglio arriverà comunque. Con questo, sono in arrivo quindi nuove misure che serviranno a combattere il caro prezzi e l’inflazione. Tra i poteri del governo dimissionario, in base a quanto suggerito anche dal Presidente Mattarella, ci sarà anche la decretazione che riguarda i progetti del PNRR e i decreti legislativi che attuano le leggi delega del Parlamento.
Nuovo Decreto Aiuti: bonus 200 euro bis
Tra le misure in questo momento in discussione c’è anche un nuovo bonus 200 euro. L’indennità istituita con il Decreto Aiuti di maggio recentemente convertito in legge e in pagamento a luglio per alcune categorie di lavoratori e pensionati è infatti una tantum, quindi verrà erogata una sola volta.
Il primo bonus aveva lasciato indietro diverse categorie di lavoratori: la nuova indennità potrebbe comprendere chi è stato lasciato indietro e continuare a portare una ventata d’aria fresca agli italiani in difficoltà.
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Nuovo Decreto Aiuti: stop ai tagli al cuneo fiscale
Nella giornata del 12 luglio, durante un incontro tra Governo e Parti sociali, era stata tracciata una linea con alcune proposte per la tutela del potere d’acquisto delle famiglie e per contrastare l’aumento del costo della vita.
Al termine dell’incontro, il premier Draghi aveva annunciato che sarebbe arrivato a fine luglio un provvedimento corposo, che punterà ad aumentare il netto salariale dei lavoratori.
In sintesi era previsto un primo taglio al cuneo fiscale, temporaneo, in attesa di uno strutturale previsto però nella nuova Legge di Bilancio 2023, e che avrebbe portato aumenti in busta paga fino alla fine dell’anno.
La misura è stata accantonata, perché non ritenuta strettamente un’urgenza. Decadono inoltre le misure sul salario minimo, delle quali si potrà occupare la prossima legislatura.
Nuovo Decreto Aiuti: tagli bollette, accise e Iva
Un’altra misura in arrivo per contrastare l’aumento dei prezzi dovrebbe essere il taglio dell’Iva sui beni di prima necessità. Questa proposta era stata fatta dal ministro Brunetta nei primi giorni di luglio, e potrebbe trovare spazio nel nuovo decreto.
Il taglio delle accise sui carburanti sarà in vigore fino al 21 agosto. Dovrebbe essere in arrivo un nuovo taglio, almeno fino all’autunno, per contrastare l’aumento dei prezzi delle materie prime, ma potrebbe proseguire fino alla fine dell’anno.
Anche il bonus bollette è stato recentemente prorogato fino al terzo trimestre 2022. Un nuovo intervento del Governo dovrebbe portare la misura fino alla fine dell’anno. Si ricorda inoltre che per il 2022 l’ISEE massimo con il quale si può accedere al bonus è stato portato da 8 a 12mila euro, e che la misura è retroattiva. Basterà presentare una DSU e rientrare nei requisiti di reddito per ricevere anche gli sconti relativi ai trimestri precedenti. Previsti anche ulteriori crediti d’imposta per le imprese energivore.
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