Attivazione gas
L’attivazione del gas prevede la stipula di un contratto con una società di fornitura che, grazie alle nuove disposizioni per la liberalizzazione del mercato dell’energia, può avvenire anche con società private che sono autorizzate sia alla vendita che all’attivazione della fornitura. Per farlo però occorre produrre una serie di documenti, che servono a dimostrare che esistono tutte le condizioni per procedere all’allaccio. Per avere un’idea della documentazione necessaria, si possono consultare i siti delle aziende di fornitura di gas come Vivigas Energia, dove viene spiegato cosa produrre. Infatti, non è sufficiente contattare un distributore se non si hanno già pronti tutti i documenti richiesti, che, tra l’altro, sono diversi se si tratta di un subentro, di una voltura oppure della installazione di un nuovo contatore, in un’abitazione dove non c’è mai stato il gas. E deve essere in regola anche la documentazione attestante che l’impianto in casa rispetti le norme di sicurezza, che devono essere certificate dal tecnico installatore, comprese le bocche di aerazione nei locali dove il gas viene acceso, come la cucina e il vano caldaia. Una pratica che, quando si hanno pronti tutti i documenti, può essere avviata anche direttamente online.
Attivazione elettricità
Anche l’attivazione della corrente elettrica può essere effettuata siglando un contratto con un distributore privato, fornendo tutta la documentazione richiesta, sia che si tratti di un nuovo allaccio, sia che si tratti di un subentro. In ogni caso, prima di formalizzare il contratto, il fornitore effettua un sopralluogo e, alla luce di questo, stila un preventivo che andrà accettato e conguagliato sulla prima bolletta che arriva a seguito dell’allaccio. Ma, prima di procedere all’avvio della pratica, l’utente dovrà dimostrare che l’abitazione è in regola con le norme urbanistiche, compilando un’istanza adeguata o fornendo la documentazione richiesta che, in molti casi, viene sostituita dalla bolletta di un’altra utenza già attiva nell’appartamento. Esaudite queste richieste, nell’arco di cinque giorni il distributore effettua i controlli di merito ed emette il preventivo, che varia in dipendenza della distanza dalla cabina, a meno che non sia già presente il cavo di allaccio. La situazione è più semplice nel caso di un subentro (quando cioè esiste già un contatore), perché in questo caso basterà comunicare, insieme all’autorizzazione del precedente proprietario e l’ultima bolletta pagata, il suo codice POD, che è possibile rilevare dall’apparecchio premendo il pulsante sul display.
Attivazione acqua, telefonia e Internet
È difficile che il nuovo appartamento presso il quale ci si trasferisce non abbia un allaccio alla rete idrica. Ma possono verificarsi diverse situazioni che bisognerà affrontare, caso per caso. Se l’appartamento è di nuova costruzione o proveniente dalla ridefinizione di un vecchio immobile, si dovrà chiedere un nuovo allaccio, e fornire tutta la documentazione che attesta la regolarità edilizia dell’immobile insieme alle pratiche richieste dall’azienda di distribuzione. Nella maggior parte dei casi invece esiste già un contatore, che è intestato al precedente inquilino e che bisogna trasferire al nuovo. Basterà semplicemente prendere il numero di matricola e il nome dell’utente precedente, una bolletta pagata o la dimostrazione che non ci sono debiti pendenti sulla precedente utenza, per poi chiedere il nuovo contratto. E infine, per quello che riguarda telefono e Internet, nella maggior parte dei casi è possibile chiedere, all’azienda con la quale si ha già un contratto, il trasferimento presso la nuova abitazione. In alternativa, si può aprire una nuova utenza più conveniente aderendo ad un’offerta sul web, dopo essersi accertati che il gestore copra la zona interessata.
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