Il voto elettronico rappresenta un nuovo approccio all’’espressione della preferenza, e può configurarsi in differenti modalità, tra le quali internet o i sistemi off-line, attraverso software open source o software proprietari, sistemi di crittografia avanzati ecc.
Il Progetto in questione concerne il sistema di ‘voto elettronico semplice’, vale a dire quello espresso tramite un computer che può essere installato in un seggio e non essere connesso alla Rete internet. Messico e Brasile sono paesi leader nel settore del voto elettronico semplice anche se con forti differenze organizzative e tecnologiche tra loro. Infatti, il sistema di voto elettronico brasiliano presuppone l’esistenza di una banca dati biometrica dei cittadini (impronte digitali), tale da validare il voto stesso. Il sistema di voto messicano, invece, non presuppone tale banca dati biometrica e, pertanto, si propone come il sistema più facilmente esportabile all’estero, alla luce anche dell’ottimo esito delle elezioni svoltesi nella Repubblica federale messicana nel luglio 2012, le prime ad aver testato con valore legale nel Paese centro-americano un sistema di eVoting (precisamente in tre distretti dello Stato di Jalisco).
Ho avuto l’onore di partecipare al testing messicano in qualità di Osservatore internazionale, su nomina dell’Instituto Electoral y de Participación Ciudadana del Estado de Jalisco (IEPC). Al mio rientro in Italia, ho costituito uno staff di ricerca interdisciplinare in collaborazione con l’IEPC messicano e con altri partner territoriali, dando vita al Progetto “Salento eVoting 2013” che, in data 29 novembre 2012, ha ottenuto specifico nulla osta da parte del Ministro dell’Interno dott.ssa A. Cancellieri.
La sperimentazione dell’urna elettronica, da realizzarsi nei prossimi mesi a seguito della firma del protocollo ufficiale tra i partner avvenuta nel mese di dicembre presso la Prefettura di Lecce, rappresenta il primo esempio al mondo di trasferimento di know-how, tecnologico e organizzativo, da uno Stato che ha già testato il sistema eVoting con valore legale ad un altro Stato.
Dal punto di vista giuridico, il sistema di evoting messicano rispetta pienamente i principi standard in tema di voto sanciti a livello costituzionale nella maggior parte degli Stati al mondo: suffragio universale, eguaglianza di voto, libertà del suffragio, segretezza e personalità del voto.
L’idea progettuale di avviare una sperimentazione dell’urna elettronica messicana mira a sensibilizzare i cittadini al tema dell’eVoting rispettando i principi decretati dalla Costituzione in tema di voto, oltre che a focalizzare l’attenzione su un sistema all’avanguardia in tema di democrazia e partecipazione.
L’urna elettronica è un dispositivo attraverso il quale è possibile ricevere e contare, elettronicamente, i voti espressi attraverso il sistema touch screen. L’urna è costituita da due ulteriori elementi: a) la stampante interna, che produce una ricevuta cartacea contenente esclusivamente il nome del votato, visualizzabile dal votante per pochi secondi, e che viene custodita in un contenitore sigillato interno all’urna elettronica; a seguito di contestazioni, il contenitore può essere aperto dal solo Presidente di seggio; b) la batteria, che, con le sue cinque ore di autonomia, sopperisce ad eventuali blackout. Pertanto, l’urna elettronica risulta essere uno strumento di supporto all’attività elettorale sia per la fase di espressione del voto che per quella di scrutinio. Inoltre, è dotata di segnaletica in braille e di supporto audio con un jack audio per fornire assistenza alle persone con limitazioni visive.
È uno strumento dalle caratteristiche senza dubbio innovative e che ha la capacità di apportare benefici concreti riguardanti la certezza e l’immediatezza della diffusione dei risultati elettorali, la riduzione dei costi, i benefici ambientali, l’uso sociale (utilizzo in altri esercizi elettorali e di consultazione). Altri vantaggi ineriscono alla riduzione delle unità impiegate per le operazioni di voto, all’eliminazione del materiale cartaceo e delle matite copiative, allo snellimento delle procedure (eliminando le fasi di verifica e autenticazione delle schede elettorali), all’eliminazione totale delle schede nulle.
La sperimentazione ha il fine ultimo di giungere ad un prototipo di urna elettronica tale da rispondere non solo alle esigenze normative italiane ma anche, in progress, agli obblighi di legge presenti nei maggiori Paesi europei che hanno già intrapreso la strada dell’eVoting. Ragione per la quale, su indicazione del Vice Presidente del Parlamento Europeo l’On. Gianni Pittella, stiamo procedendo alla stesura di una proposta di Risoluzione in tema di voto elettronico.
Le parole chiave del progetto sono dunque: democrazia, partecipazione, innovazione, risparmio economico. Con il voto elettronico, in conclusione, si rafforza il diritto di voto.
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