L’ammortizzatore è rivolto ai precari della scuola, il cui contratto a tempo determinato scade il 30 giugno. Come per tutti gli altri lavoratori, la Naspi inizia a decorrere dall’ottavo giorno successivo a quello della chiusura del rapporto di lavoro.
Vediamo in dettaglio come funziona la Naspi docenti, quali requisiti si devono possedere e come presentare la domanda.
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Naspi docenti: cos’è
La Naspi è uno degli ammortizzatori sociali più importanti del nostro ordinamento, e serve a garantire un indennizzo a chiunque abbia perso il posto di lavoro involontariamente. Proprio come qualunque altro lavoratore che abbia perso il posto ha diritto all’indennità di disoccupazione, così anche i docenti precari, che terminano il loro mandato possono beneficiarne. La loro si chiama Naspi docenti e vediamo quando può essere corrisposta.
Naspi docenti: chi ne ha diritto
Innanzitutto vediamo in generale chi può accedere alla Naspi. Ne ha diritto chiunque:
- abbia perso involontariamente il posto di lavoro (non contano quindi le dimissioni volontario);
- si trovi in stato di disoccupazione e si sia iscritto alle liste del Centro per l’impiego;
- abbia maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni;
- abbia maturato almeno 30 giornate di lavoro effettive negli ultimi 12 mesi,
e si trovi in una di queste posizioni:
- dipendenti del settore privato;
- apprendisti;
- dipendenti della pubblica amministrazione con contratto a tempo determinato;
- personale artistico con contratto subordinato;
- soci lavoratori di cooperative con un contratto di lavoro subordinato.
Detto questo, gli insegnanti supplenti e a tempo determinato possono accedere all’indennità di disoccupazione se possiedono questi requisiti. È sufficiente quindi che abbiano lavorato almeno 30 giorni nell’arco dell’anno (sono quindi compresi quelli che abbiano concluso il loro contratto prima del 30 giugno).
Naspi docenti: quanto spetta
A quale importo può ambire un insegnante precario che percepisce la Naspi docenti? L’indennità ammonta al 75 per cento della retribuzione mensile degli ultimi 4 anni (nel caso in cui questa sia pari o inferiore a 1.208,15 euro); se invece la retribuzione supera questo limite, l’indennità sarà pari al 75 per cento della retribuzione mensile + il 25 per cento di quella eccedente.
In ogni casi l’indennità di disoccupazione non potrà superare l’importo di 1.314,30 euro mensili (questi importi vengono rivalutati di anno in anno). Ricordiamo inoltre che la Naspi non è infinita. Si può percepire per un massimo di 24 mesi (due anni).
Naspi docenti: come richiederla
Vediamo ora come presentare domanda per ottenere la Naspi docenti. Anche qui non ci sono grosse differenze sulle modalità, perché si segue la stessa procedura di tutti gli altri lavoratori. La domanda si presenta:
- in modo telematico, accedendo al portale dell’Inps con il proprio codice Pin dispositivo;
- recandosi dal Patronato;
- telefonando al Contact center dell’Inps (numero verde gratuito da fisso 803.164.
per chi decide di presentare domanda direttamente online è sufficiente:
- accedere al portale web dell’Inps, autenticandosi in myInps;
- selezionare la voce “Domande di prestazioni a sostegno del reddito”;
- cliccare su Naspi e invio domanda;
- compilare i campi richiesti dal form online e inoltrare la domanda.
Naspi docenti: quando arriva
Solitamente per vedersi accreditare il pagamento si dovranno attendere due o tre mesi dalla domanda, e il primo pagamento copre più mensilità. I successivi pagamenti faranno riferimento al mese precedente.
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