Naspi 2020: cosa fare se si trova lavoro. Sospensione, riattivazione, contratti, redditi

Paolo Ballanti 30/01/20
I dipendenti che perdono involontariamente il lavoro hanno diritto, se ricorrono determinati requisiti, a percepire un’indennità erogata dall’INPS con lo scopo di sostenerne il reddito durante la disoccupazione.

La prestazione citata prende il nome di NASPI e ha regole particolari in caso di rioccupazione del percettore. In particolare, la sorte dell’indennità cambia se il disoccupato torna a lavorare con un rapporto subordinato o autonomo.

Analizziamo la questione nel dettaglio per capire come e quando si può evitare di perdere la NASPI.

Quanto dura la Naspi 2020

La NASPI ha una durata pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione degli ultimi 4 anni, nel limite massimo di 24 mesi. Non si computano i periodi che in precedenza hanno dato luogo all’indennità Inps.

Naspi 2020: come si calcola l’importo

Per determinare l’importo della NASPI si deve assumere a riferimento l’imponibile previdenziale (per intenderci quello su cui si calcolano in percentuale i contributi dovuti all’INPS) e dividerlo per il totale delle settimane di contribuzione. Il risultato viene moltiplicato per 4,33.

Se il risultato è pari o inferiore ad euro 1.221,44 l’importo mensile della NASPI sarà pari al 75% della retribuzione, come sopra calcolata.

Al contrario, superando la soglia di euro 1.221,44 la NASPI ammonterà al 75% di 1.221,44 euro + il 25% della differenza tra la retribuzione mensile ed euro 1.221,44.

In ogni caso, l’indennità non potrà superare i 1.328,76 euro.

> Naspi 2020: come verificare importo e accredito rate mensili Inps <

 

Naspi e nuovo lavoro subordinato: cosa fare 

In caso di assunzione, le conseguenze sulla NASPI cambiano in base al reddito annuale, se superiore o meno al limite escluso da imposizione fiscale, pari a 8.145 euro.

Decadenza Naspi con Reddito superiore al limite

Se il reddito annuale eccede gli 8.145 euro il neo assunto decade dalla Naspi quando il rapporto ha durata superiore a 6 mesi. Per periodi inferiori l’indennità viene sospesa d’ufficio dall’INPS per l’intera durata del contratto.

> Naspi 2020: quando sospenderla e prorogarla. Regole e istruzioni <

La sospensione d’ufficio opera per tutti i giorni di calendario del rapporto di lavoro, a prescindere dalle giornate effettivamente lavorate.

I contributi versati nel corso del rapporto sono utili ai fini della maturazione dei requisiti per l’accesso e la durata della NASPI.

Come viene riattivata la Naspi 2020

Al pari della sospensione anche la ripresa dell’indennità interviene d’ufficio senza necessità di alcun intervento da parte del disoccupato.

In virtù della cessazione del rapporto, la NASPI riprenderà a decorrere in base alla durata originaria. Anche l’importo mensile non subirà variazioni.

Reddito inferiore a 8.145 euro: cosa fare con la Naspi

Indipendentemente dalla durata del rapporto di lavoro, se il reddito annuo è inferiore a 8.145 euro, si mantiene la Naspi in misura ridotta a condizione che:

  • Il lavoratore indichi all’INPS il reddito annuo previsto entro 30 giorni dall’inizio dell’attività;
  • Il datore di lavoro che assume (o il soggetto utilizzatore in caso di somministrazione di manodopera) sia diverso da quello con cui è cessato il rapporto che ha determinato il diritto alla NASPI, ovvero non sia con lo stesso in rapporto di collegamento, controllo o presenti assetti proprietari sostanzialmente coincidenti.

Naspi e nuovo contratto di lavoro intermittente 

In caso di assunzione del disoccupato con contratto di lavoro intermittente (o job on call), gli effetti sulla NASPI cambiano a seconda del tipo di rapporto instaurato.

Se trattasi di lavoro intermittente con obbligo di risposta, valgono le condizioni appena citate con riferimento ai normali rapporti di lavoro subordinato, con l’unica particolarità che nel conteggio del reddito derivante dall’attività lavorativa si dovrà tener conto anche dell’indennità di disponibilità, erogata al dipendente durante i periodi di non lavoro in cui si impegna a rispondere alla chiamata dell’azienda.

Quando il contratto attivato è di lavoro intermittente senza obbligo di risposta, la NASPI si sospende per le sole giornate di effettiva prestazione lavorativa. Deve in ogni caso trattarsi di rapporti da cui derivi un reddito non superiore agli 8 mila euro annui o, in alternativa, non avere durata eccedente i 6 mesi.

Naspi 2020 e inizio di un’attività di lavoro autonomo: cosa fare

Chi percepisce la NASPI e avvia un’attività di lavoro autonomo potrà continuare a percepirla in misura ridotta, purché:

  • Il reddito annuale non superi i 4.800,00 euro;
  • Si comunichi all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività (ovvero entro un mese dalla domanda di NASPI se il lavoro è cominciato in data antecedente) il reddito annuo previsto.

L’indennità viene decurtata di un importo pari all’80% del reddito previsto, rapportato al periodo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e quella in cui termina il periodo di fruizione o, se antecedente, la fine dell’anno.

  • La riduzione dell’indennità viene ricalcolata d’ufficio in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi. I soggetti esonerati dal 730 / Unico devono autocertificare il reddito ottenuto dall’attività di lavoro autonomo, entro il 31 marzo dell’anno successivo.
  • Si applicano invece le regole dei lavoratori dipendenti in caso di avvio di un’attività di collaborazione coordinata e continuativa.

Naspi e altri contratti lavorativi: cosa fare 

Oltre ai rapporti di lavoro dipendente o autonomo, vediamo gli effetti di altre attività lavorative sulla NASPI:

  • Le prestazioni di lavoro occasionale (entro il limite di 5 mila nell’anno civile) sono cumulabili con la NASPI;
  • Sono interamente cumulabili con la NASPI stage, borse lavoro e tirocini;
  • Si applica la disciplina sul lavoro subordinato per coloro che ricevono borse di studio o assegni di ricerca;
  • Stessa sorte dei dipendenti per chi svolge le funzioni di amministratore, consigliere o sindaco di società;
  • In caso di attività sportiva dilettantistica, compensi e premi sono interamente cumulabili con la NASPI.

Naspi 2020: cosa succede ai soci di società

Particolarmente complessa è la situazione di chi è socio di società di persone o di capitali e percepisce la NASPI.

In presenza esclusivamente di redditi da capitale, questi sono cumulabili con l’indennità di disoccupazione.

Si applica invece la disciplina sui lavoratori subordinati se tra società e socio è in essere un rapporto di lavoro.

Società di persone

Per i soci, i familiari e i soci accomandatari che svolgono l’attività con prevalenza e abitualità e sono iscritti alla previdenza degli artigiani o dei commercianti, percependo un reddito da lavoro autonomo o di impresa, si applica nei loro confronti la disciplina sulla cumulabilità tra NASPI e lavoro autonomo (il limite di reddito è pari a 4.800 euro annui).

Società di capitali

Come sopra anticipato, i soci che percepiscono unicamente redditi da capitale godono della loro piena cumulabilità con la NASPI.

Per i soci di s.r.l. che prestano l’attività (prevista dall’oggetto sociale) in modo continuativo, prevalente e personale e siano iscrivibili alla Gestione artigiani, commercianti o agricoltura, si applica la normativa sulla compatibilità tra NASPI e lavoro autonomo.

Paolo Ballanti

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