Uno strumento particolarmente utile a disposizione dei contribuenti è il Fondo di garanzia per la prima casa, che permette a chi acquista l’immobile attraverso un mutuo di ottenere dei fondi senza la necessità di fornire garanzie reali oltre all’ipoteca.
Già 14.000 contribuenti hanno richiesto l’accesso al Fondo dal momento della sua istituzione. Vediamo come funziona.
Che cos’è il Fondo di garanzia per la prima casa?
Il Fondo di garanzia è un’agevolazione che lo Stato concede a chi vuole acquistare o ristrutturare la prima casa ma non riesce a pagare il mutuo.
Con il Fondo, lo Stato offre ai cittadini garanzie per l’accensione dei mutui ipotecari per gli immobili da adibire ad abitazione principale. La misura, come detto, non vale solo per l’acquisto della prima casa, ma anche per interventi di ristrutturazione e miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile. L’unica condizione è che l’abitazione non sia di lusso.
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Come funziona il Fondo di garanzia?
Nello specifico, il Fondo concede garanzie, nella misura massima del 50 per cento della quota capitale, su mutui di ammontare non superiore a 250mila euro. Con il Fondo la banca non può quindi richiedere al mutuatario ulteriori garanzie personali oltre all’ipoteca e all’eventuale assicurazione.
Quali banche aderiscono al Fondo?
Attualmente il Fondo di garanzia è supportato da ben 167 banche (il 70% di tutte le banche presenti in Italia) e ha una dotazione di 650 milioni di euro. Come accennato in apertura, sono state 14.000 le richieste pervenute da gennaio 2015 a dicembre 2016.
L’elenco completo delle banche che aderiscono all’iniziativa è disponibile, in ogni caso, sul sito internet della Consap S.p.a. (www.consap.it).
- Leggi anche: Mutuo casa, quando è nullo?
Come si accede al Fondo?
Il Fondo è aperto a tutti i contribuenti, senza limiti di età e di reddito. Chi vuole aderire alla misura deve presentare domanda direttamente alla banca alla quale richiede il mutuo. Per farlo è possibile utilizzare i moduli disponibili sui siti della Consap e del Dipartimento del Tesoro.
Attenzione, però: le giovani coppie con almeno uno dei componenti di età inferiore ai trentacinque anni, i genitori single con figli minori, i giovani di età inferiore a trentacinque anni con rapporto di lavoro atipico e i conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti per le case popolari devono pagare un tasso aggiuntivo, che comunque non può essere superiore al Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM).
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