L’incertezza si è vista soprattutto sui mutui a tasso fisso: l’Eurirs, il tasso base usato come riferimento per il calcolo degli interessi fissi, ha subito un’impennata arrivando ad aumentare di oltre 1,30 punti in appena 4 mesi, in base a quanto calcolato dal Centro ricerca e studi di Alma Laboris Business School.
Cosa comporta questo aumento? In sintesi, un mutuo a tasso fisso del valore di 100mila euro sottoscritto adesso, rispetto a uno sottoscritto a inizio 2022 costerà:
- 9.099 euro in più per un mutuo a 20 anni,
- 12.107 euro in più per un mutuo a 25 anni,
- 17.640 euro in più per un mutuo a 30 anni.
Questo colpisce soprattutto i giovani, più propensi a scegliere le opzioni a 30 anni, mentre le manche dall’altro lato stanno sospendendo le offerte di finanziamento dedicate ai giovani, il bonus prima casa per under 36 garantiti da Consap.
Diverso in vece il caso dei mutui a tasso variabile: l’Euribor, ovvero l’indice di riferimento per questo tipo di finanziamenti, si è mantenuto stabile. Questo potrebbe portare a una maggiore propensione a scegliere un mutuo a tasso variabile, ma la guerra in corso e l’incertezza potrebbero portare la BCE nei prossimi mesi ad alzare i tassi, rendendo meno conveniente sottoscrivere un mutuo.
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Mutui casa: a rischio il bonus under 36
Come anticipato, il recente aumento dei tassi per un mutuo a tasso fisso colpisce in particolar modo i giovani poiché solitamente più propensi a chiedere un finanziamento più lungo, ossia il finanziamento più colpito quando aumentano i tassi di interesse.
Inoltre, secondo un’analisi fatta da facile.it, i giovani che vorrebbero usufruire del bonus prima casa under 36 si potrebbero trovare presto le porte chiuse da parte delle banche. Questo perché, secondo quanto stabilisce la legge, per accedere ai mutui garantiti dallo stato il tasso effettivo globale (TEG) proposto dalle banche non può essere superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM) stabilito su base trimestrale da Banca d’Italia.
Il TEGM attuale però è dell’1,99% e dati gli aumenti in atto molte banche hanno deciso di sospendere i finanziamenti poiché il limite sarebbe superato. Solo a giugno il TEGM sarà aggiornato, ma se l’aumento prosegue le offerte garantite dallo stato potrebbero scomparire.
La scelta ricade quindi sui mutui casa a tasso variabile, che però rappresentano una scommessa e che non sempre sono consigliati per un finanziamento prolungato nel tempo. Questo, sommato all’aumento dei prezzi delle case nell’ultimo anno rappresenta sicuramente un grosso ostacolo all’acquisto di una nuova casa.
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