Da quella data, infatti, negozi, studi professionali, artigiani e così via, dovranno garantire ai propri clienti il pagamento anche per mezzo di moneta elettronica, installando gli adeguati terminali Pos.
Dunque, slitta di sei mesi completi l‘obbligo per di dispositivi in grado di accettare bancomat e carte di credito: secondo la disposizione originaria, infatti, la presenza dei Pos nelle attività private aperte al pubblico avrebbe dovuto iniziare, in maniera vincolante, dallo scorso primo gennaio.
Poi, dopo le numerose proteste, in particolare da parte degli studi professionali, che lamentavano poco tempo e costi elevati per adeguarsi alla normativa, si è optato per un rinvio, inserito proprio nel testo che raccoglie tutti i differimenti relativi alle norme in procinto di entrare in vigore.
Nello specifico, l’articolo del Milleproroghe che posticipa l’obbligo di Pos negli studi ed esercizi privati, incide su quanto previsto dal decreto interministeriale “disposizioni sui pagamenti elettronici” risalente allo scorso 24 gennaio, dove è stato stabilito il vincolo di accettare i pagamenti superiori a 30 euro tramite anche carte di debito.
Ora, il regolamento aveva disposto che, in attesa dell’entrata in vigore completa del 30 giugno prossimo, si sarebbe dovuta applicare la norma transitoria che riguardava quelle attività in grado di superare i 200mila euro di fatturato annui, che avrebbe dovuto entrare in vigore il prossimo 28 marzo.
Così, ora, rimane in bilico l’appplicazione di questa norma: la strada più praticabile, al momento, rimane quella che vede il governo emanare un nuovo regolamento ad hoc, specificando il destino delle disposizioni transitorie.
Ecco la previsione contenuta nel decreto:
15-bis. Al fine di consentire alal platea degli interessati di adeguarsi all’obbligo di dotarsi di strumenti per i pagamenti mediante carta di debito (POS), all’articolo 15, comma 4, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e successive modificazioni, le parole “1° gennaio 2014” sono sostituite dalle seguenti “30 giugno 2014”
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