Non è bastato l’esito disastroso del contenzioso amministrativo e non è bastata neppure la frustata inferta dalla Corte Costituzionale (marzo 2015) per consigliare un comportamento resipiscente. Anzi, la pronuncia della Consulta è stata ignorata finanche in parte qua la Corte stabilisce che nelle more delle procedure concorsuali l’affidamento delle reggenze di uffici dirigenziali non può che essere premiale nei confronti dei soggetti più elevati in grado.
Si apre invece un nuovo capitolo dal titolo “Posizioni Organizzative Speciali ed a tempo” racchiuso nell’acronimo POS-POT che in pratica riproduce le medesime metodologie fin qui praticate ancorché bocciate dal giudice delle leggi. Ma intanto è arrivata la proroga al 31.12.2017,termine entro il quale dovrebbero essere indette le procedure concorsuali, fatte salve beninteso le determinazioni del prossimo “Milleproroghe“, la cui ratio è il modo semplice per guadagnare tempo. Gli addetti ai lavori se ne accorgono e legittimamente manifestano malcontento e delusione.
E dire che sono queste persone chiamate a combattere l‘evasione fiscale, che non è un optional, ma un imperativo categorico. E’ una lotta difficile e non una gita fuori porta per cui servono massimo impegno e profonde motivazioni, e soprattutto serenità di spirito e di mente.
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