Mickey Haller di nuovo in aula: “La svolta” di Michael Connelly

L’ultimo libro del re del legal-thriller Michael Connelly che, per inciso, ha tratteggiato uno dei personaggi a me più simpatici, l’avvocato Mickey “Lincoln Lawyer” Haller (con lo studio legale allestito sui sedili posteriori di una Lincoln), è particolarmente complesso. Si intitola “La svolta”, è edito da Piemme ed è disponibile sia in e-book sia in formato cartaceo. La quarta di copertina è già molto intrigante: «Mickey Haller, avvocato della difesa da vent’anni, riceve dal procuratore della contea di Los Angeles l’insolita richiesta di guidare l’accusa in un caso di omicidio. Il presunto assassino, Jason Jessup, dopo ventiquattro anni trascorsi in carcere con l’accusa di aver ucciso una ragazzina, sta per essere scagionato grazie a un recente esame del DNA. Convinto invece della sua colpevolezza, Haller accetta l’incarico, ma vuole accanto a sé il detective Harry Bosch, per trovare le prove che consegnino definitivamente alla giustizia il criminale. Ma il compito è tutt’altro che facile e il loro cammino è intralciato da un’infinità di ostacoli: Clive Royce, l’avvocato difensore di Jessup, abilissimo manipolatore, lo stesso Jessup, che li sfida di continuo, sicuro com’è di cavarsela, e soprattutto una testimone in fuga, che si è lasciata alle spalle l’atroce vicenda e ha fatto perdere le sue tracce. Insieme i due si battono per far luce su un crimine che non può restare impunito e per incastrare l’assassino prima che colpisca di nuovo, prendendo di mira ciò che hanno di più caro. Perché entrambi, al momento, hanno una sola certezza: che il killer ucciderà ancora».

Come dicevo, il libro è più complesso di quel che sembra. In primis, Connelly ha voluto mettere al centro della trama il DNA e il suo esame: sono ben note le contestazioni che sono state sollevate, negli ultimi anni, anche nei tribunali statunitensi circa l’attendibilità in generale della prova scientifica e della prova (o test) del DNA in particolare. Be’, in questo nuovo romanzo l’Autore unisce alcuni elementi di sicuro effetto: un assassino di bambini, i termini processuali e giudiziari che lo portano a ritrovarsi a piede libero (con conseguente timore diffuso nella comunità), la certezza del diritto che cade dopo 24 anni e l’assassino che viene scarcerato proprio grazie a un nuovo esame del DNA, i testimoni che a distanza di tempo sono morti o sono diventati irreperibili e un avvocato difensore luciferino e stratega.

Come se non bastasse, per la prima volta Mickey Haller non si trova più dalla parte della difesa ma viene convinto dalla Procura ad assumere, solo per questo caso, il ruolo di Procuratore (una sorta di posizione “onoraria” solo per questo processo) e si troverà, quindi, in un costante conflitto interiore tra la sua natura di difensore e la nuova posizione che è obbligato a rivestire (compresi giochi politici e freddi calcoli effettuati dai suoi superiori in Procura).

Il libro, che è il ventiduesimo romanzo scritto da Connelly, appassionerà sia il cultore degli aspetti legali (i momenti processuali sono numerosissimi, e molto dettagliati) sia il fan della scrittura d’azione e del thriller tradizionale (in questo caso, la presenza del detective Harry Bosch a fianco di Haller è essenziale per “movimentare” un po’ la trama), dal momento che Connelly è riuscito ancora una volta a dosare perfettamente tutti gli elementi necessari per scrivere un buon libro a sfondo legal.

Giovanni Ziccardi

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