Da un’indagine effettuata da Mutui.it in collaborazione con Facile.it emerge infatti che il mercato immobiliare delle case vacanze tiene, ossia sul totale dei finanziamenti erogati avente come richiesta il mutuo per la seconda casa vi è stato in un solo anno un incremento dal 4% al 6%.
Le spiegazioni per questo trend in salita inerente solo il mercato immobiliare seconde case è per Lorenzo Bacca, responsabile business unit mutui dell’azienda, imputabile quantomeno a due fattori, il primo è la riduzione del prezzo di vendita delle case che ovviamente incentiva chi ha qualche risparmio ad investire, il secondo é che una piccola percentuale di italiani non ha nessun problema nell’ottenimento del mutuo, e decide quindi di sfruttare la propria storia creditizia, per stipularne uno ed acquistare la seconda casa.
L’analisi dunque evidenzia che coloro che si apprestano a comprare la seconda casa sono persone che dispongono di liquidità e che avendo altro capitale “bloccato” in azioni e obbligazioni preferiscono non svincolare quel denaro ma accendere un mutuo che otterranno senza grossi impedimenti.
Dall’analisi emerge altresì che i finanziamenti richiesti scendono di importo rispetto al 2012, si richiedono infatti al massimo 125 mila euro, un calo del 10%, ma scende anche, purtroppo, l’importo realmente erogato dalle banche che è al più pari a 98 mila euro. Il loan to value non é nemmeno la metà del valore dell’immobile, questo dato indica inoltre che chi si affaccia al mercato immobiliare per acquistare una seconda casa, non tende a comprare abitazioni di lusso ma pensa ad un investimento.
Sebbene questo sia effettivamente un segnale positivo, almeno per alcuni, non bisogna dimenticare, come precisa Bacca, che il vero problema permane nell’accesso ai mutui per tutti coloro che ambiscono a comprare la prima casa ma hanno maggiori difficoltà economiche e meno credenziali da offrire, qui infatti emerge la morsa creditizia delle banche, sempre più stretta, che purtroppo non supporta chi vorrebbe stipulare un mutuo prima casa e non aiuta il “grosso” del mercato immobiliare a risollevarsi.
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