Per Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, «è l’ennesima conferma di quanto sostenuto dagli avvocati in questi mesi, come recita l’ordinanza del Tribunale di Genova, tra gli altri aspetti messi in rilievo, “l’esperimento della mediazione come condizione di procedibilità della domanda giudiziale, prevedendo altresì il carattere oneroso”, limita l’accesso alla mediaconciliazione ed è oltretutto costosa. Si nega, cioè, con tutta evidenza il diritto di difesa dei cittadini».
«Proprio nei giorni scorsi – conclude de Tilla – il Guardasigilli, Paola Severino, nel corso dell’audizione in Commissione Giustizia del Senato, ha ammesso che sulla conciliazione “si tratta di trovare il giusto equilibrio, ovvero attuarla senza andare oltre ciò che nella tradizione italiana può essere condiviso”. È un segnale di discontinuità con il passato, ben venga, ma è bene sottolineare che i dati sul funzionamento del nuovo sistema sono fallimentari. Secondo il Ministero di Via Arenula solo 3 mila cause concluse positivamente in 6 mesi, altro che potere deflattivo e riduzione del contenzioso. È evidente che è giunto il momento di cambiare strada. Gli avvocati sono disponibili sin da ora a dare il contributo di idee per una giustizia civile efficiente e rapida. Tutto il contrario di quanto ottenuto fin a ora con il bluff della media-conciliazione».
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