Maternità e allattamento: come fare richiesta all’Inps
Salvo ulteriori proroghe o rettifiche, infatti, al termine del periodo transitorio di tre mesi indipendentemente dal soggetto richiedente, il destinatario unico delle domande di allattamento sarà l’INPS attraverso i seguenti canali:
- Sito web (inps.it) accessibile direttamente dal cittadino munito di PIN dispositivo;
- Contact Center al numero 803.164 (per chi chiama da telefono fisso) o 06164164 (chiamate da cellulare);
Fino a che non sarà obbligatorio l’inoltro telematico sarà ancora possibile presentare le richieste secondo le modalità tradizionali:
- Per la madre lavoratrice inoltro della domanda esclusivamente al datore;
- Padre lavoratore domanda da inviare sia al datore che all’Inps (modello SR90).
Maternità e allattamento: per chi non vale l’obbligo di invio telematico
Nulla cambia per le categorie di lavoratrici aventi diritto al pagamento diretto dei riposi da parte dell’INPS:
- Lavoratrici agricole;
- Lavoratrici dello spettacolo con contratto a termine o saltuarie;
- Lavoratrici destinatarie del trattamento di Cassa integrazione anche in deroga con pagamento diretto INPS.
Per queste è già obbligatoria la domanda alla sede Inps di appartenenza (oltre che all’azienda).
Si ricorda che, come previsto dal Testo Unico sulla maternità e la paternità, alle madri lavoratrici dipendenti sono riconosciuti permessi orari in caso di parto, adozione e / o affidamento durante il primo anno di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore adottato / affidato.
Maternità e allattamento: quanti riposi giornalieri?
La durata dei riposi varia a seconda dell’orario di lavoro:
- 2 ore di permesso al giorno se l’orario è pari o superiore alle 6 ore giornaliere;
- 1 ora di permesso al giorno se l’orario è inferiore alle 6 ore giornaliere.
I suddetti riposi si riducono della metà in caso di fruizione dell’asilo nido o di altra struttura idonea, istituita dal datore di lavoro nell’unità produttiva o nelle sue immediate vicinanze.
I riposi giornalieri sono riconosciuti anche al padre lavoratore in un elenco tassativo di casi:
- Morte o grave infermità della madre;
- Abbandono del figlio da parte della madre;
- Affidamento esclusivo del figlio al padre richiedente;
- Madre lavoratrice che non ha diritto ai riposi (lavoratrice parasubordinata, autonoma, libera professionista, a domicilio, domestica);
- Madre casalinga;
- Rinuncia da parte della madre lavoratrice dipendente.
Maternità e allattamento: i riposi giornalieri sono pagati?
Durante i riposi al beneficiario spetta un’indennità conto Inps pari all’intero ammontare della retribuzione. Eccezion fatta per i casi di pagamento diretto da parte dell’Istituto, l’indennità è anticipata dal datore in busta paga e successivamente conguagliata mediante flusso UNIEMENS con i contributi a debito.
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