Mentre l’addio alla Certificazione verde risale alle disposizioni del Decreto-legge 24 marzo 2022 numero 24 sulla cessazione dello stato di emergenza legato alla pandemia, le novità in materia di mascherina sono state comunicate con un’Ordinanza del Ministro della salute Roberto Speranza dello scorso 28 aprile.
A seguito dell’ordinanza in questione sono arrivati dei chiarimenti sia per quanto riguarda il lavoro pubblico che per il privato. In particolare, nella giornata del 4 maggio è avvenuto un incontro tra il Ministro del Lavoro e le parti sociali dove è emersa la riconferma dell’obbligo di mascherine nel privato fino al 30 giugno. Fino a questa data resta quindi in vigore il Protocollo anti-Covid negli ambienti di lavoro.
Diverso invece il caso dei dipendenti pubblici: una Circolare del Ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta ha recepito l’Ordinanza del Ministro della Salute del 28 aprile, raccomandando l’uso della mascherina in determinate situazioni a rischio ma non prevedendo alcun obbligo.
Analizziamo le novità in dettaglio.
Obbligo mascherine al chiuso: le regole dal 1° maggio
Mascherine sul lavoro: cosa prevede l’ordinanza del ministro Speranza
Giovedì 28 aprile il Ministro della salute Roberto Speranza ha firmato due ordinanze, riguardanti rispettivamente gli arrivi dai Paesi Esteri e l’utilizzo delle mascherine al chiuso.
Quest’ultima in particolare, stando alla news pubblicata sul sito istituzionale “salute.gov.it”, si è resa necessaria “dopo l’approvazione da parte della commissione competente della Camera dei Deputati” di un emendamento alla legge di conversione del D.L. 24 marzo 2022 numero 2022 (riguardante la cessazione dello stato di emergenza).
L’ordinanza nello specifico:
- Recepisce il testo dell’emendamento che ha ricevuto l’ok da parte della XII Commissione Affari Sociali di Montecitorio;
- Produce i suoi effetti dal 1° maggio 2022 sino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto numero 24/2022 e comunque non oltre il 15 giugno prossimo.
Scarica il testo dell’ordinanza in pdf
Mascherine sul lavoro: cosa cambia dal 1° maggio
L’Ordinanza del Ministero della salute dispone che dal 1° maggio al 15 giugno prossimo l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico “è comunque raccomandato”.
Di fatto, dal 1° maggio viene meno l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi di lavoro pubblici e privati, sostituito appunto da una “raccomandazione”.
Quest’ultima fa appello alla maturità dei cittadini, chiamati a valutare quando indossare i sistemi di protezione di naso e bocca, ad esempio nelle situazioni di affollamento dei locali aziendali.
Mascherine sul lavoro: chi dovrà ancora indossarle
Le mascherine continueranno ad essere obbligatorie, almeno sino al prossimo 15 giugno, per i lavoratori operanti in:
- Strutture sanitarie, socio – sanitarie e socio – assistenziali, ivi incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza;
- Residenze sanitarie assistite (RSA);
- Hospice;
- Strutture riabilitative;
- Strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti e comunque le strutture residenziali di cui all’articolo 44 del DPCM 12 gennaio 2017.
Mascherine sul lavoro, cosa cambia dal 1° maggio: i protocolli anti-Covid
È opportuno ricordare che il 6 aprile scorso nel corso dell’incontro tenutosi tra i Ministeri lavoro, salute e sviluppo economico e le parti sociali si è confermata la validità del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SarsCov2 / Covid19 negli ambienti di lavoro”.
Il testo, aggiornato da ultimo il 6 aprile 2021, prevede nei confronti dei datori di lavoro “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto” che è comunque “obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore”.
Nella giornata del 4 maggio, sempre durante un incontro con le parti sociali, è stata decisa la proroga della validità del protocollo fino al 30 giugno 2022.
Di conseguenza, pur alla luce dell’Ordinanza del 28 aprile, aziende e datori di lavoro dovranno continuare a rispettare le prescrizioni del Protocollo anti – COVID, fino alla fine di giugno.
Mascherine sul lavoro: regole per i dipendenti pubblici
A seguito dell’Ordinanza del 28 aprile il Ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha firmato, il giorno successivo, una circolare contenente “indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione delle vie respiratorie”.
Scarica il testo della Circolare in pdf
Nel testo, indirizzato a tutte le amministrazioni pubbliche, si precisa che l’uso delle mascherine è “raccomandato nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico” tuttavia non sussiste “alcun obbligo specifico al loro utilizzo da parte del personale”.
Ciascuna amministrazione, prosegue la circolare, nella responsabilità del datore di lavoro è tenuta ad impartire le “necessarie indicazioni al riguardo, tenendo conto delle concrete condizioni di lavoro dei luoghi di lavoro e delle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa dei propri dipendenti”.
Il testo fornisce altresì una serie di esempi non esaustivi sull’utilizzo raccomandato delle mascherine FFP2:
- Personale a contatto con il pubblico e sprovvisto di altre idonee barriere protettive;
- Personale che svolga la prestazione in stanze in comune con uno o più lavoratori “anche se si è solo in due, salvo che vi siano spazi tali da escludere affollamenti”;
- Nel corso di riunioni in presenza e nelle file per l’accesso alla mensa o altri luoghi comuni;
- Per coloro che condividono la stanza con personale cosiddetto “fragile”;
- In presenza di una qualsiasi sintomatologia che riguardi le vie respiratorie;
- Negli ascensori;
- Nelle ipotesi in cui, anche occasionalmente, si verifichi la compresenza di più soggetti nello stesso ambiente.
Al contrario, l’utilizzo delle mascherine non è considerato necessario:
- Per le attività svolte all’aperto;
- In caso di disponibilità di stanza singola per il dipendente;
- In ambienti ampi, anche comuni (come corridoi o scalinate) in cui non vi sia affollamento o si mantenga una distanza interpersonale congrua.
Green pass sul lavoro: cosa cambia dal 1° maggio
Dal 1° maggio 2022 viene meno l’obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde COVID-19 o “green pass” base per accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati.
Una decisione che risale al Decreto-legge 24 marzo 2022 numero 24, non ritoccata nelle ultime settimane dal Governo Draghi.
L’addio al green pass non si estende tuttavia alle categorie di attività per le quali continua ad applicarsi l’obbligo vaccinale.
Si pensi ad esempio agli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario, nei cui confronti l’obbligazione vaccinale è stata recentemente prorogata ad opera del D.L. numero 24/2022 sino al prossimo 31 dicembre.
Green pass sul lavoro: lavoratori cinquantenni
Resta in vigore per i cittadini italiani, europei o extra – UE che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età, residenti nel territorio dello Stato, l’obbligo vaccinale previsto dall’articolo 4-quater del Decreto Legge numero 44/2021.
Attenzione: pur in presenza dell’obbligazione vaccinale i lavoratori cinquantenni possono, dal 1° maggio, accedere ai luoghi di lavoro senza dover esibire o possedere il “green pass”.
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