Manovra 2024: congedo parentale, Carta spesa, nido, sgravi donne. Il pacchetto Famiglia

Paolo Ballanti 05/01/24
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La Manovra 2024, approvata con Legge 30 dicembre 2023 numero 213 non ha mancato di introdurre numerose disposizioni in favore di famiglie e lavoratori, nell’ottica di una riduzione del cuneo fiscale, di un maggior bilanciamento tra tempi di vita e di lavoro oltre che di sostegno alla natalità.

Tra le novità, il congedo parentale, gli sgravi totali sui contributi per le mamme che lavorano, la riduzione del canone rai e il rinnovo della carta risparmio spesa Dedicata a te.

Analizziamo le novità in dettaglio.

Indice

Manovra 2024: potenziamento congedo parentale

A seguito delle modifiche operate dalla Legge di bilancio 2023 (L. 29 dicembre 2022 numero 197, articolo 1, comma 359) al Decreto legislativo 26 marzo 2001 numero 151 (articolo 34, comma 1) l’indennità Inps garantita per i periodi di assenza del lavoratore a titolo di congedo parentale, di norma pari al 30% della retribuzione, è stata elevata all’80% della stessa:

  • In alternativa tra i genitori;
  • Per la durata massima di un mese;
  • Fino al sesto anno di vita del bambino.

Il citato articolo 1, comma 359 della Manovra 2023 ha riservato l’indennità all’80% ai “lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità” successivamente “al 31 dicembre 2022”.

Le modifiche della Manovra 2024

La Manovra 2024, nello specifico l’articolo 1, comma 20 modifica ulteriormente la deroga all’indennità Inps al 30%. Nello specifico, fino al sesto anno di vita del bambino ed in alternativa tra i genitori, si prevede il calcolo dell’indennità economica:

  • All’80% della retribuzione, nel limite massimo di un mese;
  • Al 60% della retribuzione, nel limite massimo di un ulteriore mese.

Quest’ultima percentuale è eccezionalmente elevata all’80% per la sola annualità 2024. Di conseguenza, i beneficiari il congedo parentale potranno contare nell’anno corrente su due mesi di assenza con indennità Inps pari all’80% della retribuzione.

Il regime appena citato, come modificato dalla Legge di bilancio 2024, opera esclusivamente con riguardo ai lavoratori che terminano il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, successivamente al 31 dicembre 2023.

Manovra 2024: sgravio IVS donne lavoratrici

Sulla falsariga dello sgravio IVS parziale del 6 – 7% (peraltro esteso dalla Manovra in argomento per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024) le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato potranno contare su un abbattimento totale dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, a loro carico, nel rispetto comunque di un tetto massimo annuo di tremila euro (riparametrato su base mensile).

L’esonero (ai sensi dell’articolo 1, comma 180) spetta alle lavoratrici madri di tre o più figli, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e, in ogni caso, fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.


In via sperimentale e con riferimento ai periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, l’esonero è esteso alle lavoratrici madri di due figli, in forza con contratto a tempo indeterminato. In tal caso lo sgravio opera, comunque, fino al mese di compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Manovra 2024: bonus asilo nido

Nel pacchetto delle misure a sostegno della famiglia, previste dalla Manovra 2024, figura anche il ritocco del bonus nido, introdotto dalla Legge 11 dicembre 2016 numero 232 per sostenere le famiglie:

  • Nel pagamento delle rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati;
  • Chiamate a ricorrere a forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche.

Il bonus, spettante previa domanda all’Inps, è riconosciuto in una somma – base di 1.500,00 euro annui cui si aggiungono:

  • 1.500,00 euro annui in caso di Isee fino a 25 mila euro;
  • 1.000,00 euro annui per i nuclei con Isee da 25.001 a 40 mila euro.

Cosa cambia con la Manovra 2024
L’articolo 1, comma 177, lettera b) della Legge di bilancio in parola fissa a 2.100 euro la somma aggiuntiva al bonus nido – base di 1.500 euro, portando così il sussidio totale a 3.600 euro annui. L’incremento è riconosciuto con riferimento ai nati a decorrere dal 1° gennaio 2024 in nuclei familiari con un Isee fino a 40 mila euro, dove è già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni.

Leggi anche “Bonus Nido 2024 fino a 3.600 euro: importi e aumenti. La guida

Manovra 2024: carta spesa Dedicata a te prorogata

L’articolo 1, comma 2, della Manovra 2024 rifinanzia per 600 milioni di euro, a valere per l’anno corrente, la dotazione del fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, destinato a finanziare la Carta Dedicata a Te.


La misura si concretizza in un sussidio per l’acquisto di beni di prima necessità, da parte di quanti sono titolari di un Isee pari o inferiore a 15 mila euro. Il contributo economico spetta in misura pari a 382,50 euro complessivi, accreditati su un’apposita carta elettronica di pagamento nominativa, rilasciata da Poste Italiane.

È opportuno ricordare che il Decreto – legge 29 settembre 2023 numero 131, convertito con modificazioni dalla Legge 27 novembre 2023 numero 169 oltre ad incrementare la dotazione del predetto fondo, portandola a 600 milioni di euro per il 2023, ha esteso l’ambito di utilizzo della Carta Dedicata a Te. Nello specifico, l’articolo 2, comma 1 del D.L. include, oltre ai beni di prima necessità, l’acquisto di carburanti e, in alternativa alle due categorie citate, di abbonamenti “ai servizi di trasporto pubblico locale”.

Da notare che il Decreto interministeriale del 29 novembre 2023 numero 660310, attuativo dei commi 1, 2 e 3 dell’articolo 2 del Decreto – legge numero 131/2023, ha previsto un contributo aggiuntivo pari a 77,20 euro, che si somma ai 382,50 euro già riconosciuti. Tornando alla Manovra 2024, il comma 4 dispone che con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro dell’economia e delle finanze, sono:

  • Ripartiti i fondi pubblici (600 milioni di euro) per l’anno corrente;
  • Individuati i termini e le modalità di erogazione della Carta Dedicata a Te.

Manovra 2024: Canone Rai a 70 euro

La Legge 11 dicembre 2016 numero 232 ha previsto (articolo 1, comma 40) che, a decorrere dall’anno 2017, la misura del canone di abbonamento alla televisione per uso privato è “pari complessivamente all’importo di 90 euro annui”.

Sul punto è intervenuta la Manovra 2024 che, grazie all’articolo 1, comma 19 ha rideterminato il canone Rai in “70 euro per l’anno 2024”. In parallelo alla revisione del canone, il successivo comma 20 riconosce alla Rai (Radiotelevisione italiana S.p.A. un contributo pari a 430 milioni di euro per l’anno corrente.

Il contributo, riconosciuto in tre rate di pari importo nei mesi di gennaio, marzo e giugno ha come obiettivo il miglioramento della qualità del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale su tutto il territorio nazionale, nell’ambito delle iniziative, previste dal contratto di servizio nazionale tra la Rai ed il Ministero delle imprese e del made in Italy, di ammodernamento, sviluppo e gestione infrastrutturale delle reti e delle piattaforme distributive, nonché di realizzazione delle produzioni interne, radiotelevisive e multimediali.

Manovra 2024: cambia il calcolo dell’ISEE

L’articolo 1, comma 183 della Legge di bilancio esclude dalla determinazione dell’Isee (Indicatore della
Situazione Economica Equivalente), fino al valore complessivo di 50 mila euro:

  • I titoli di Stato di cui all’articolo 3 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di debito pubblico, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003 numero 398;
  • I prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.

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