Lo Stato salverà 120mila esodati: 9 miliardi il costo

Redazione 19/07/12
Sono 120mila in tutto gli esodati che si gioveranno dei paracadute normativi messi a punto dal governo, per un esborso totale di circa 9 miliardi di euro.  A snocciolare le cifre, uno studio della Ragioneria dello Stato, che ha cercato di mettere ordine nella difficile pratica degli esodati e dei trattamenti pensionistici in deroga alla riforma del lavoro che da poche ore è diventata legge dello Stato.

A ricevere la pensione in base alla legge precedente alla riforma Fornero, si somma una nuova fetta di 55mila lavoratori che raggiungeranno i primi 65mila esodati, il cui destino è ormai deciso nel decreto interministeriale dello scorso 1 giugno, già ratificato dalla Corte dei Conti e ora in attesa delle liste di nominativi da parte dell’Inps. La garanzia del nuovo provvedimento è arrivata, infatti, in sede di discussione al Senato sulle misure della spending review. Al decreto governativo sulla revisione di spesa pubblica, infatti, sarebbe stato incluso l’emendamento ad hoc che consente al nuovo plotone di esodati una exit strategy sicura nel ritiro dal lavoro.

Il portafoglio esodati, però, si esaurisce con i nuovi 55mila: la Ragioneria dello Stato, infatti, nel suo studio mette in guardia da ulteriori inclusioni di lavoratori prossimi alla pensione: l’accesso di altre migliaia di esodati alle misure in deroga, stabilisce la Ragioneria, non potrebbe contare sulle coperture già esistenti, inclusi i risparmi della riforma pensionistica. Sarebbero, insomma, necessarie nuove risorse o misure specifiche, anche se, al momento, non si intravede la possibilità che nuove misure pro-esodati possano essere varate nell’immediato futuro. Come noto, uno dei principali problemi in materia è la quantificazione degli esodati stessi: ancora, non esistono conteggi definitivi e attendibili, né sul loro effettivo numero, né sulle tipologie cui appartengono tutti gli impiegati coinvolti.

Ecco, comunque, la lista aggiornata degli esodati “tratti in salvo” dalla normativa già approvata o in discussione. Evidente la crescita, rispetto al primo decreto, dei lavoratori in mobilità, più che raddoppiati con il nuovo provvedimento inserito in sede di spending review:

69050 lavoratori in mobilità o mobilità lunga, con cessazione dell’attività lavorativa al 4 dicembre 2011;

19310 iscritti ai Fondi di solidarietà oppure il cui accesso al fondo sia autorizzato dall’Inps o previsto da accordi collettivi;

17650 i prosecutori volontari;

12890 lavoratori cessati con rapporto risolto al 31 dicembre 2011 ;

950 esonerati nel pubblico impiego;

150 genitori di disabili in congedo.

 

Redazione

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