L’IVA ridotta sulle riqualificazioni energetiche? Secondo la Corte di Giustizia Europea, c’è un problema di traduzione

Dario Di Maria 18/06/15
Secondo la Corte di Giustizia Europea, il Regno Unito ha violato la Direttiva IVA stabilendo delle aliquote ridotte per gli interventi di riqualificazione energetica (sentenza della Corte di Giustizia Europea del 4 giugno 2015, C-161/14, testo al momento disponibile solo in inglese).

In particolare la Commissione ha contestato il sistema delle aliquote ridotte che si applica alle operazioni di fornitura di materiali che consentono un risparmio energetico e alla loro installazione, definito dalla legge del Regno Unito sull’IVA del 1994 all’articolo 29, in quanto eccede le possibilità offerte agli Stati membri dalle categorie 10 e 10a dell’allegato III della direttiva sull’IVA, che rispettivamente riguardano:

– Categoria 10: la «cessione, costruzione, restauro e trasformazione di abitazioni fornite nell’ambito della politica sociale» e

– Categoaria 10a: la «riparazione e ristrutturazione di abitazioni private, esclusi i materiali che costituiscono una parte significativa del valore del servizio reso».

 

La prima cosa che la Corte ha osservato, è che ci sono versioni (linguistiche) della Categoria 10, come in Inglese, che indicano che i servizi e beni forniti (di ricostruzione e riqualificazione energetica) devono essere parte di una politica sociale, mentre la traduzione in Francese, Italiano e Spagnolo indica che le abitazioni (dove sono svolti i lavori di riqualificazione energetica) devono essere forniti nell’ambito di una politica sociale (es.: le c.d. “case di edilizia popolare”)[1]

 

L’ambiguità delle diverse traduzioni è evidente: con la traduzione inglese anche la riduzione delle aliquote per lavori di ristrutturazione può essere intesa come politica sociale, nelle traduzione francese, italiana e spagnola, invece, la ristrutturazione e i lavori devono rientrare in politiche abitative con carattere sociale.

La Commissione Europea ha insistito nel ritenere che una politica di promozione dell’uso di materiali a risparmio energentico, non constituisce di per sè una politica sociale, e l’aliquota ridotta applicata senza riferimento alle condizioni sociali e non solo per motivi sociali, ma anche per politiche energetiche e ambientali, non si può ricondurre a politiche abitative di carattere sociale

 

La Corte di Giustizia, condividendo l’orientamento della Commissione Europea, ha infatti ritenuto che l’Allegato III include nella categoria di servizi che possono essere soggetti all’aliquota IVA ridotta, non ogni tipo di fornitura, costruzione, ristrutturazione o alterazione edilizia, ma solo quelle operazioni che sono relative alle abitazioni o servizi forniti come parte di una politica sociale o politiche abitative di tipo sociale (“social housing”)[2].

Il sistema delle aliquote ridotte del Regno Unito delineato nell’allegato 7A, parte 2, gruppo 2, della legge sull’IVA del 1994, invece, si applica a ogni tipo di intervento nelle case di prima abitazione, quindi non può essere direttamente rapportato alle abitazioni fornite nell’ambito di una politica sociale e, pertanto, va oltre quanto stabilito dalla categoria 10 dell’allegato III della direttiva sull’IVA.

 

Per ciò che concerne la Categoria 10a (nel testo italiano Categoria 10bis) dell’Allegato III della Direttiva IVA, questa stabilisce che un’aliquota ridotta può essere applicata alla ristrutturazione e manutenzione delle residenze private, esclusi i materiali che costituiscono un valore significativo rispetto al valore del servizio fornito.

 

E’, invece, prevista dalla legge del Regno Unito l’aliquota IVA ridotta per la fornitura di servizi di installazione di materiali a risparmio energetico in tutti gli immobili residenzialie pure per la fornitura di materiali, senza esclusione di quei materiali che costituiscono un valore significativo rispetto al valore del servizio fornito.

 

La Corte di Giustizia Europea, concludendo, ha quindi dichiarato che, nell’applicare un’aliquota IVA ridotta alla fornitura di servizi di installazione di materiali a risparmio energetico e alla fornitura di tali materiali in tutti gli immobili ad uso residenziale,

– estendendo l’aliquota ridotta a quelle forniture che non possono essere considerate come parte di “politiche sociali”, di cui alla Categoria 10 dell’Allegato III della Direttiva IVA,

– estendendo l’aliquota ridotta a quelle forniture che ricadono fuori dallo scopo previsto dalla Categoria 10a dell’Allegato III della Direttiva IVA (abitazioni private);

– estendendo l’aliquota ridotta a quelle forniture che, pur ricadendo negli scopi previsti dalla Categoria 10a, includono anche i materiali che costituiscono una parte significativa del valore del servizio reso,

il Regno Unito è venuta meno agli obblighi imposti dall’art. 98 della Direttiva 2006/112, come modificato dalla Direttiva 2009/47, letto in combinato disposto con l’Allegato III della medesima direttiva [3]

 

 



[1] First, there are versions of Category 10, such as that in English (‘provision, construction, renovation and alteration of housing, as part of a social policy’), which indicate that it is the services supplied which might be regarded as having to be part of a social policy in order to qualify for the reduced rate of VAT, whereas other versions of Category 10, such as that in French (‘livraison, construction, rénovation et alteration de logements fournis dans le cadre de la politique sociale’), Spanish (‘Suministro, construcción, renovación y transformación de viviendas proporcionadas en el marco de la política social’) and Italian (‘cessione, costruzione, restauro e trasformazione di abitazioni fornite nell’ambito della politica sociale’) indicate that it is the housing which must be supplied as part of a social policy in order to qualify for the reduced rate. As regards the German language version of Category 10 (‘Lieferung, Bau, Renovierung und Umbau von Wohnungen im Rahmen des sozialen Wohnungsbaus’), it suggests that the reduced rate is to be reserved to operations concerning social housing

 

[2] It must moreover be observed that Annex III refers in Category 10 thereof, regardless of language version, to the inclusion, in the category of services which may be subject to reduced rates of VAT, not of any provision, construction, renovation and alteration of housing, but only of such operations where they are related to housing or to services supplied as part of a social policy or to social housing.

 

[3] Declares that, by applying a reduced rate of value added tax to supplies of services of installing ‘energy-saving materials’ and to supplies of such materials by a person who installs those materials in residential accommodation:

– to the extent that those supplies cannot be considered as ‘the provision, construction, renovation and alteration of housing, as part of a social policy’ for the purposes of Category 10 of Annex III to Council Directive 2006/112/EC of 28 November 2006 on the common system of value added tax, as amended by Council Directive 2009/47/EC of 5 May 2009;

– to the extent that those supplies fall outside the purview of ‘renovation and repairing of private dwellings’ for the purposes of Category 10a of Annex III to that directive, and

– to the extent that even where those supplies fall within the purview of renovation and repairing of private dwellings for the purposes of Category (10a) of Annex III to that directive, those supplies include materials which account for a significant part of the value of the services supplied,

the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland has failed to fulfil its obligations under Article 98 of Directive 2006/112, as amended by Directive 2009/47, read together with Annex III to that directive;

 

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Dario Di Maria

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