Fini, infine, ha rilevato il rischio di “un autunno caldo che ci farebbe tornare indietro“.
Le esternazioni del Presidente della Camera, dopo la letterina dei buoni propositi del nostro governo, confortano, ma non tranquillizzano.
Per esempio, la permanenza di Sacconi, come ministro del lavoro, potrebbe rappresentare la causa di una crisi isterica, individuale e collettiva.
Si rischia, davvero si rischia, spingendosi fino a pretendere che i comuni mortali vivano una serena disperazione.
Per il disperato è difficile recuperare il senno, soprattutto se, come nel nostro caso, ha impiegato troppo tempo per perderlo.
Come minimo viene l’orticaria se si pensa che, fino a poco tempo fa, Berlusconi ci cantava, tutti i giorni, la nenia di Voltaire “Tutto è bene, tutto va bene, tutto va per il meglio possibile“.
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