Ora, dunque, si attende solo il bollino finale della Camera dei deputati, che dovrebbe chiudere in maniera definitiva il cammino della finanziaria, consegnandola alla Gazzetta ufficiale per la presentazione e l’entrata in vigore.
Chi ride
Siamo dunque alle battute finali di una legge che ha raccolto parecchi consensi, in particolare dalle parti di Confindustria e dell’imprenditoria che, dopo le misure del Jobs Act, ha fatto filotto con i miliardi riservati allo sgravio contributivo sulle nuove assunzioni.
Chi piange
Non è stata immune alle critiche, però, questa legge di stabilità 2015, in particolare sul fronte fiscale e del welfare. Da una parte, infatti, si è promesso di riordinare una volta per tutte il comparto della tassazione immobiliare, finendo col rinviare, però, la presentazione della local tax – che dovrebbe riunire le varie denominazioni di Imu e Tasi, che producono migliaia e migliaia di situazioni diverse da nord a sud. Dall’altra parte, a piangere sono invece i pensionati, sia quelli già esistenti che coloro in attesa di diventarlo da ormai diversi anni. Tra tutti, ad avere la peggio sono ancora stati i Quota 96, che hanno visto rinviare ulteriormente il momento del loro ritiro dalla cattedra, dopo che l’entrata in vigore della legge Fornero, nel 2012, li aveva privati del diritto maturato per una svista nella stesura del testo.
Amaro in bocca anche per molti giovani in procinto di diventare genitori: dopo gli annunci iniziali, che avrebbero voluto vedere il bonus bebè riconosciuto a tutti i nuclei fino a 90mila euro di reddito Isee, l’asticella è stata abbassata notevolmente a 25mila, escludendo, insomma, moltissimi cittadini dal beneficio di circa 80 euro al mese per ogni nato.
QUI LE ULTIME NOVITA’ INTRODOTTE NEL TESTO DELLA LEGGE DI STABILITA’ 2015
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