Legge di Stabilità 2017: quali incentivi per il lavoro?

Redazione 19/12/16
Uno tra gli ambiti più determinanti per il futuro dei cittadini italiani, è sicuramente quello dell’occupazione: la parola “lavoro” è, infatti, sempre più ricorrente tra le priorità del nuovo Governo Gentiloni, oltre che tra le iniziative dell’Unione Europea. Ne sono un esempio progetti come Garanzia Giovani 2017 ed il Corpo Europeo di Solidarietà.

Come ormai risaputo, la Legge di Stabilità 2017, approvata nei giorni scorsi dal Parlamento, ha inciso in maniera pervasiva su molti e variegati settori dell’economia e della società. Analizziamo, dunque, quali significativi provvedimenti sono stati inseriti nella Legge di Bilancio.

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Il welfare aziendale per un numero maggiore di lavoratori

Se sul fronte fiscale sono stati previsti incentivi per alcune categorie di imprese, su quello occupazionale si è voluto valorizzare la politica del c.d. welfare aziendale: è stata aumentata fruibilità, da parte dei lavoratori, degli utili d’impresa, a cui potranno attingere direttamente in busta paga. Per fare ciò, è stato necessario modificare le norme tributarie in campo IRPEF: in particolare, si è aumentato l’imponibile che può ora essere ammesso al beneficio economico (da 2mila a 3mila euro), e si è poi innalzata la soglia del reddito complessivo cui tale compartecipazione sia estendibile (da 50mila a 80mila euro).

Gli sgravi fiscali per i contratti di lavoro a tempo indeterminato

Confermati, poi, gli sgravi fiscali riconosciuti, nel settore privato, ai datori di lavoro che firmino nuove assunzioni a tempo indeterminato, anche passando per l’apprendistato: saranno coinvolti dall’incentivo de quo tutti i contratti conclusi tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2018. I datori di lavoro arriveranno a risparmiare fino a 3.250 euro annui per la durata di 36 mesi al massimo, non dovendo versare il relativo contributo previdenziale in favore della risorsa assunta.

Valorizzato, in termini di incentivi, anche il progetto di alternanza scuola – lavoro, già inaugurato precedentemente.

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La valorizzazione di maternità e paternità: il congedo parentale

Altra tematica fronteggiata è quella relativa ai congedi parentali: in particolare, sono stati stanziati i fondi per il rinnovo di quello a favore del padre lavoratore dipendente, che deve obbligatoriamente beneficiarne entro 5 mesi dalla nascita del figlio. Per ciò che concerne quello materno, invece, anche in caso di lavoro autonomo, la madre potrà richiedere un contributo economico sotto forma di voucher per asili nidi o babysitting, anche in sostituzione parziale allo stesso congedo parentale.

Altre misure riguardano i coltivatori diretti di fondi agricoli o i professionisti, i call center, per cui è stata affrontata la questione  della localizzazione all’estero e sono state introdotte misure di sostegno al reddito; la promozione delle società cooperative di lavoratori provenienti da aziende in crisi.

Redazione

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