Da questa mattina i senatori sono chiamati a discutere sul testo aggiornato agli emendamenti presentati dalle varie fazioni politiche, incluso lo stesso governo che, nelle ultime ore, ha in prima persona proposto alcuni accorgimenti alla versione in arrivo al Senato. VAI AL TESTO DELLA BOZZA DEGLI EMENDAMENTI GOVERNATIVI
Nelle ultime ore, si sono cercati i salti mortali pur di non mancare un nuovo appuntamento con l’ingresso in aula della legge di stabilità, attesa già la settimana scorsa e a poco più di un mese dalla fine dell’anno.
Così, dopo sedute fiume e frequenti respinte di emendamenti – alla fine, ne sono stati accolti qualche centinaio contro gli oltre tremila arrivati sul tavolo della Commissione – il testo sembra ormai pronto per entrare in Parlamento dalla porta principale.
Quello in atto, naturalmente, sarà il riscaldamento generale per le battaglie che attenderanno la maggioranza nei primissimi giorni della prossima settimana, quando dovrà già arrivare l’ok al provvedimento che stabilisce le linee di spesa per i prossimi tre anni.
Tutto ciò, naturalmente, sempre che il governo non finisca per porre la fiducia sul testo uscito dalle commissioni: così facendo, infatti, non sarebbero possibili ulteriori modifiche in aula e la votazione sarebbe vincolata alla conferma stessa dell’esecutivo.
Un testo blindato, riducendo all’osso la discussione, finirebbe per accelerare nettamente l’iter di un provvedimento che, come abbiamo visto, si è arenato più volte nelle lunghe dissertazioni in sede di commissione.
E’ per questo che molti osservatori ritengono plausibile la decisione del governo di mettere la fiducia sul testo per poi girarlo immediatamente alla Camera.
Intanto, all’interno del testo figura il pacchetto di emendamenti finiti nella bozza presentata dal governo, che contiene nuove risorse per il Fondo alle famiglie, finanziamenti per la rete Anas, oltre alla legge sugli stadi – quest’ultima ritenuta a rischio “taglio” nelle ultimissime ore – e nuovi stanziamenti diretti al Mose.
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