Insomma, la legge di stabilità 2014 si preannuncia come un testo tanto corposo quanto “calamita” di altri interventi che il governo aveva rimandato o spedito in soffitta. Ora, dunque, si attende il ritorno in vigore di alcune norme rivolte allo sviluppo molto attese dagli attori economici del tessuto imprenditoriale.
Senza sussulti, invece, l’approvazione del collegato ambiente, presentato già la scorsa settimana con una serie di misure a impatto zero sia a livello economico che, come il ddl si prefigge, ecologico. “Si tratta del primo passo per l’Agenda verde del paese” ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. VAI ALL’APPRFOONDIMENTO
Diverso esito per il ddl collegato sull’ambito dello sviluppo: l’approvazione del governo non è ancora arrivata. “E’ iniziato l’esame” si è limitato a commentare il sottosegretario a palazzo Chigi Filippo Patroni Griffi e ora la sensazione è che possano arrivare nuove riduzioni alle misure annunciate
Peccato, infatti, che i continui rinvii del testo abbiano ridotto la sua portata d’intervento rispetto alle attese, soverchiate dalle esigenze della legge di stabilità sia in termini di bilancio che di attenzioni amministrative.
Così, nella versione arrivata oggi dal Cdm, non si trova il taglio delle bollette energetiche annunciato le scorse settimane, sostanzialmente la diminuzione degli oneri dalle rinnovabili, che avrebbe dovuto assicurare un rientro di 2-3 miliardi dal conto spese per le bollette energetiche.
Ci sarebbero, poi, novità interessanti riguardo l’Attestato di Prestazione Energetica: se, fino a oggi, i contratti di locazione sprovvisti di Ape erano ritenuti nulli, nel caso il ddl venisse approvato, allora la norma verrà sostituita con una sanzione di 500 euro. Oltretutto, sempre in riferimento all’attestato, viene specificato come decada l’obbligo di consegna per il trasferimento gratuito della proprietà sugli immobili: viene eliminato, insomma, il riferimento obbligatorio, all’atto di stipula del contratto, della clausola sulla corretta presentazione dell’Ape.
Altre misure saltate nel collegato, invece, riguardano ad esempio la portabilità dei conti correnti bancari, mentre rimangono i nuovi crediti d’imposta per investimenti su ricerca e sviluppo, così come le agevolazioni alle start up.
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