Ne discutiamo con Marco Di Maio, giovane deputato del Partito democratico, membro della Commissione Finanze alla Camera, che da oggi, in appoggio ai colleghi della Bilancio, esaminerà le proposte di modifica al maxiemendamento:
Sta per iniziare l’esame degli emendamenti alla legge di stabilità. Che testo è arrivato dal Senato? Il governo lo ha presentato molto in fretta ponendo la fiducia, serviranno molte modifiche o l’esame alla Camera sarà più rapido?
Sicuramente alla Camera si apporteranno alcune modifiche, non tutte quelle che vorremmo. Il testo arrivato dal Senato, pur essendo molto migliore rispetto alla versione originale, può essere ancora migliorato e ci proveremo.
Uno dei capitoli più discussi è certamente quello sulla fiscalità immobiliare: siamo partiti dall’Imu, passando da Trise, Tari e Tasi e ora ci troviamo la Iuc, imposta unica comunale. Non è ora di fare un po’ di chiarezza, sia per le amministrazioni locali che per i contribuenti?
Certamente sì e per quanto possibile cercheremo di farlo già in questa Legge di Stabilità, ben sapendo che servirà poi tornare sull’argomento con provvedimenti specifici per mettere a posto questa selva oscura di sigle che destabilizzano gli operatori economici e i contribuenti.
Come se non bastasse, dal decreto di copertura sulla seconda rata Imu è spuntato il pagamento di un conguaglio a gennaio nei Comuni dove è cresciuta l’aliquota: la Cgia di Mestre ha calcolato in svariati milioni gli immobili pagheranno tra i 70 e i 104 euro di mini Imu. Si può ancora sperare in un emendamento ad hoc in legge di stabilità?
Il decreto Imu è un provvedimento diverso dalla Legge di Stabilità: il testo uscito dal Governo dovrà passare dal Parlamento e lì cercheremo di emendare il più possibile perché si è generato un caos di non poco conto. Tutto nasce dalla volontà di abolire l’Imu per tutti, indistintamente, senza aver coperture finanziarie garantite. E ora ci si trova nei pasticci; a meno di un ripensamento del Governo, non credo che sarà la Legge di stabilità a risolvere il problema.
Cuneo fiscale: le modifiche al Senato hanno alzato i 14 euro in più al mese, per i redditi bassi, in circa 19: sono in programma ulteriori correttivi per aumentare davvero le buste paga o il governo ha già fatto il massimo?
Sì, ci sono colleghi che sono al lavoro per cercare di restringere la platea dei beneficiari al fine di rendere più consistente economicamente il vantaggio per i redditi più bassi. Del resto quelle maggiori risorse non farebbero altro che rientrare nel ciclo economico, non finirebbero certo per essere investite in qualche prodotto finanziario/speculativo.
Veniamo alle pensioni: il governo sembra voler tirare dritto sul blocco all’indicizzazione, nonostante le proteste e il forte odore di incostituzionalità. Resterà tutto com’è o si proverà a ripristinare la valutazione piena degli assegni?
L’intento è assolutamente quello di estendere l’indicizzazione delle pensioni. In questo senso anche il vice ministro dell’Economia, Stefano Fassina, ha mostrato segnali di disponibilità. Ora il punto è cercare le famigerate “coperture”, che significa sacrificare qualcosa su altri capitoli per mettere i soldi necessari sull’indicizzazione.
Quanto c’è di vero sull’introduzione in legge stabilità dell’ipotetica Google tax, l’imposta per tassare i proventi dei big di internet?
C’è molto di vero, ma nessun intento punitivo. Un semplice fatto di equità. Già durante la discussione della legge delega fiscale, ho sostenuto la battaglia del mio collega Ernesto Carbone e presentato due emendamenti su questo. Ora vedo con piacere che anche il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, e alcuni membri del Governo si mostrano favorevoli. Il nodo da sciogliere è l’imposizione dell’obbligo di partita Iva in Italia, che pur essendo giusto nella teoria rischia di collidere con i regolamenti europei.
Possiamo strappare la promessa che alla Camera, dalla Commissione, uscirà un testo approvato, diversamente dal nulla di fatto in Senato?
Sono un deputato e dunque non posso che auspicare che sia così; ma è una promessa di cui non sono in grado di assicurare il mantenimento.
LEGGI LA VERSIONE UFFICIALE DEL MAXIEMENDAMENTO ALLA LEGGE DI STABILITA’ 2014
VAI ALLO SPECIALE LEGGE DI STABILITA’
VAI AL DOSSIER PUNTO PER PUNTO DELLA LEGGE
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento