Nel pomeriggio, il testo è stato presentato al Senato intorno alle 17, e subito il presidente dell’assemblea Pietro Grasso lo ha rimandato in Commissione per verificare le coperture. Il maxiemendamento, rispetto alla tabella di marcia indicata dal ministro Franceschini, è entrato in ritardo, per un allungamento dei tempi tecnici di presentazione, tra bollo della Ragioneria e stesura del testo definitivo.
Come emerso già ieri in mattinata, infatti, l’esame in sede referente della Commissione Bilancio si era concluso con un nulla di fatto, dal momento che non era stata licenziata una versione ufficiale del testo in arrivo al Senato. Diffusa, infatti, un’unica bozza degli emendamenti che avevano ricevuto l’ok in commissione, che sono stati reinseriti nel maxiemendamento finale.
Così, il governo si è preso in carico di recepire tutte le osservazioni arrivate durante l’esame delle proposte di modifica e di inserirle nel nuovo testo che va a sostituire in toto la vecchia legge di stabilità 2014 approvata dal Consiglio dei ministri.
In serata, è previsto l’esame lampo del nuovo ddl stabilità, con chiama nominale dei senatori per l’approvazione che arriverà in serata, a costo di proseguire fino a notte fonda. Domani, infatti, l’aula dovrà aver già rimesso il testo nelle mani della Camera dei deputati, poiché si svolgerà la votazione attesissima sulla decadenza di Berlucnida senatore.
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