Mentre, infatti, è ormai comprovato che, in termini assoluti, le nuove tasse sulle abitazioni chiederanno a proprietari e inquilini un esborso di gettito superiore per circa un miliardo, piccoli, ma significativi rincari sono in arrivo anche per gli operatori della giustizia, le pubbliche amministrazioni e gli utenti di questi due mondi, mentre i corrispettivi per le prestazioni offerte vengo progressivamente ridotti.
Innanzitutto, viene innalzata da 8 a 27 euro la cifra richiesta per l’anticipazione delle spese di notifica per opera delle cancellerie: la celebre marca da 8, si appresta a diventare “marca da 27”, per un esborso superiore a oltre tre volte del valore attuale. Si tratta, insomma, dell’obolo richiesto per le cause civili, che farà lievitare gli oneri delle vertenze, tra spettanze degli avvocati – ora tarate secondo le linee guida del contributo unificato, ma si attendono le novità sui compensi – e le spese di amministrazione.
L’incremento della quota per spese di cancelleria, porterà in dote al sistema statale circa 44 milioni di euro in più, che dovrebbero consentire l’assunzione in ruolo di 330 magistrati vincitori di concorso ancora esclusi.
Non tutti i legali, però, passano indenni dal bisturi della legge di stabilità 2014: per quelli pubblici e appartenenti al libero foro, in caso di patrocinio gratuito, è in arrivo un abbassamento della parcella. Ai difensori delle PA, nel caso di sentenza a favore dell’ente, verrà erogato un pagamento pari al 75% del dovuto, mentre il patrocinio gratuito diventa sempre più tale, venendo ridotto di un ulteriore terzo del totale.
Poi, come illustrato nella pagina riepilogativa della legge di stabilità 2014, il disegno di legge attualmente in Senato prevede che per sostenere gli esami per iscriversi all’albo, o da cassazionisti, vadano versati rispettivamente 50 e 75 euro, che andranno a foraggiare le spese per lo svolgimento delle prove.
In particolare, è previsto un gettito di 3 milioni di euro dalle iscrizioni per l’accesso al foro, più altri due milioni divisi in parti diseguali tra cassazionisti, notai e magistrati.
Infine, la novità per i processi amministrativi generali è che gli enti dovranno versare 16 euro per ogni documento trasmesso per via telematica alla PA o che essa a diramato tramite questo canali.
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