A gennaio, insomma, andrà versata solo la celebre mini Imu, ossia quella frazione eccedente la quota standard consigliata dallo Stato ai Comuni, laddove questi abbiano deliberato la crescita dell’aliquota. QUI L’ELENCO DEI COMUNI DOVE SI PAGHERA’
Il 24 gennaio 2014 sarà infatti la data ultima per provvedere al versamento di questo criticato conguaglio, a meno che, nelle prossime settimane, dal governo non arrivi un colpo di scena e venga assicurata una copertura in extremis. Andrà pagato il 405 della differenza tra l’Imu comunale e la detrazione definita dallo Stato. Tutto invariato, invece, per l’Imu che rimane in vigore, quella su seconde case, abitazioni di lusso e immobili appartenenti a imprese o attività commerciali: le due scadenze 2014 restano il 16 giugno e il 16 dicembre.
Scadenze identiche, cioè, a quelle che avrà la Iuc, la neonata Imposta unica sugli immobili, introdotta proprio in legge di stabilità 2014 in sostituzione dell’Imu e succeduta alla breve parentesi del Trise.
Saranno due i tributi inseriti nella Iuc: la Tasi che riguarderà i servizi definiti dalle municipalità “indivisibili”, cioè calcolata sulla base del valore catastale, e la Tari sui rifiuti, che verrà invece stabilita in base ai metri quadri su cui si trova l’immobile soggetto a tassazione.
In realtà, toccherà ai Comuni stabilire le due date entro cui andranno completati i pagamenti delle rate, ma tutto lascia presagire che verranno scelte le “usuali” scadenze. Resta inoltre valida la possibilità, per inquilini e affittuari, i quali si troveranno investiti dell’imposta, di completare il pagamento della tassa in un’unica rata.
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