Legge di stabilità 2014, casa: tornano le detrazioni, ma cresce l’aliquota

Redazione 30/10/13
Iniziano a prendere corpo le prime modifiche al ddl legge di stabilità 2014, arrivato in Senato lunedì scorso e ora all’esame delel varie commissioni di palazzo Madama.

Tra le novità, sembra che anche il governo sia disposto ad accogliere suggerimenti, in particolare su quei capitoli più delicati che toccano da vicino milioni di lavoratori e cittadini: la casa e lo stipendio.

Sul fronte delle abitazioni, infatti, è ormai assodato che, con le novità inserite nel testo approvato dal governo sulla finanziaria ora alle Camere, l’esborso per i cittadini sarà superiore rispetto a quanto richiesto fino a oggi. Ciò, in particolare, avverrà a causa di due fattori principali: il ritorno dell’Irpef fondiaria sulle seconde case e l’assenza di detrazioni attualmente previste per le rate Imu e non confermate per il 2014. In questo modo, si è preparata una stangata vera e propria sulle abitazioni non utilizzate come residenza principale, mentre sono tornate nel mirino del fisco anche le prime case e tutti quegli edifici – circa 4 milioni – tuttora esenti in virtù degli sconti applicati. Da gennaio, dunque, a queste condizioni, la prima rata della  Tasi – che sostituirà l’Imu – si aprirà subito con un conto salato per i contribuenti, a meno che non cambi qualcosa nelle prossime settimane.

Così, ora sarebbe all’esame una serie di possibile modifiche e di correttivi, volti alla reintroduzione delle detrazioni fiscali anche per il Trise, tributo ai blocchi di partenza che si comporrà di Tari e Tasi in sostituzione di Imu e Tares. Al vaglio, attualmente, una serie di bonus legati al territorio, oppure dei veri e propri sconti di 50 euro, mentre ai Comuni dovrebbe essere concesso di innalzare l’aliquota massima oltre il 2,5 per mille.

Sul fronte stipendi,invece, il tanto acclamato taglio del cuneo fiscale sembra aver prodotto, nei termini attuali, un incremento della busta paga di 14 euro al mese per i redditi più bassi. Ora, per aumentare l’effetto della riduzione sul costo del lavoro in busta paga, si sta pensando di concentrare le risorse soprattutto fino ai 22 mila euro annui, in modo da assicurare alla fascia inferiore di reddito un miglioramento più marcato delle retribuzione. Al vaglio, poi, anche il riconoscimento dei bonus per i figli a a carico sotto i 26 anni.

Nel frattempo, la Commissione Giustizia del Senato ha accolto il testo della legge di stabilità, mettendo come condizione il rientro in organico nei penitenziari di 500 nuovi agenti.

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