Non mancano, infine, le proroghe ad una serie di misure (quali Opzione donna e APE sociale) già presenti da tempo nel nostro ordinamento.
Analizziamo nel dettaglio le principali novità introdotte in tema di famiglie e lavoratori dalla Legge di bilancio 2021 (Legge n. 178/2020).
>> Tutte le novità della Legge di bilancio 2021
Legge di bilancio 2021: esonero contributi
La Legge di bilancio dedica attenzione al tema delle agevolazioni contributive, finalizzate a incentivare l’assunzione di alcune categorie lavorative. Si parla ad esempio di:
- Proroga al 2029 dell’esonero contributivo per l’assunzione in aree svantaggiate già previsto dal Decreto Agosto dal 1º ottobre al 31 dicembre 2020: cosiddetto Decontribuzione Sud;
- Esonero totale per 36 mesi dei contributi (48 mesi se l’assunzione avviene in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) a carico azienda per chi assume, nel biennio 2021-2022, a tempo indeterminato giovani fino a 35 anni di età;
- Aumento al 100% (entro il limite di 6 mila euro annui) per gli anni 2021 e 2022 dell’esonero introdotto dalla Riforma Fornero per l’assunzione di donne disoccupate.
Legge di bilancio 2021: Assegno unico famiglie
Arriva nel 2021 l’Assegno unico famiglia: saltato nella precedente manovra, farà capolino a partire dal prossimo anno. La prestazione è stata ufficialmente introdotta nella Legge di bilancio 2021 nel pacchetto famiglia.
L’articolo 1 comma 7 rifinanzia per l’anno 2021 il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia in misura pari a 3.012,10 milioni di euro.
Le risorse sono destinate a interventi di razionalizzazione e riordino delle misure di sostegno alle famiglie con figli, attraverso l’istituzione di un assegno unico che si prevede di importo non superiore a 200 euro mensili per ciascun figlio.
Legge di bilancio 2021: taglio cuneo fiscale
La Legge numero 178 rende strutturale (articolo 1 comma 8) l’ulteriore detrazione riservata ai percettori di redditi di lavoro dipendente (e taluni redditi assimilati) di importo compreso tra 28 mila e 40 mila euro: si tratta del taglio del cuneo fiscale o bonus fiscale in busta paga.
Senza l’intervento della Manovra, l’ulteriore detrazione, introdotta per le prestazioni rese dal 1º luglio 2020, avrebbe avuto termine il 31 dicembre scorso. Ricordiamo che la misura agevolativa è così calcolata per chi ha redditi compresi tra 28 mila e 35 mila euro:
960 + 240 * (35.000 – reddito complessivo dell’interessato) / 7.000.
Per chi invece ha redditi tra i 35 mila e i 40 mila euro l’ulteriore detrazione si determina in questo modo:
960 * (40.000 – reddito complessivo dell’interessato) / 5.000.
Nulla spetta infine a coloro che hanno redditi superiori a 40 mila euro.
Legge di Bilancio 2021: contratti a tempo determinato
La Manovra 2021 concede alle aziende la possibilità, in deroga alla normativa sui contratti a tempo determinato, di prorogare o rinnovare rapporti a termine anche in assenza delle causali di legge, per:
- Un periodo non eccedente i 12 mesi;
- Una sola volta;
- Proroghe o rinnovi intervenuti fino al 31 marzo 2021.
Resta in ogni caso fermo il limite complessivo di 24 mesi.
Legge di bilancio 2021: cassa integrazione COVID-19
Previste altre 12 settimane di cassa integrazione con causale “COVID-19” da fruire:
- Dal 1º gennaio 2021 al 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria;
- Dal 1º gennaio 2021 al 30 giugno 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione in deroga ovvero assegno ordinario erogato dal Fondo integrazione salariale (FIS).
Estesa inoltre per un massimo di novanta giorni la Cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA) da fruire tra il 1º gennaio 2021 e il 30 giugno 2021.
Sempre in tema di ammortizzatori sociali, l’articolo 51 estende di otto settimane l’esonero contributivo (da godere entro il 31 marzo 2021) per le aziende che non ricorrono alla Cassa integrazione per COVID-19. L’agevolazione, esclusa per le imprese del settore agricolo, è calcolata in relazione alle ore di Cassa integrazione totalizzate nei mesi di maggio e giugno 2020.
Legge di bilancio 2021: esonero alternativo alla CIG COVID-19
L’esonero contributivo già previsto dal Decreto “Agosto” (D.l. numero 104/2020) a beneficio delle imprese che non ricorrono agli ammortizzatori sociali con causale COVID-19 è riproposto dalla Legge di bilancio per altre 8 settimane da fruire entro il 31 marzo 2021.
La misura in parola al pari di quella prevista dal Decreto numero 104 è:
- Riservata a coloro che non accedono alle 12 settimane di Cassa integrazione decorrenti dal 1º gennaio 2021 previste dalla Legge di bilancio;
- Calcolata con riferimento alle ore di Cassa integrazione per COVID-19 fruite a maggio e giugno 2020, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL.
Legge di bilancio 2021: CIGS per imprese strategiche
Concessa la possibilità di chiedere un ulteriore periodo di CIGS, in deroga ai limiti ordinari di legge, per le imprese con rilevanza economica strategica, anche a livello regionale.
La misura, a valere per il biennio 2021-2022, prevede l’intervento della Cassa integrazione straordinaria per un periodo non superiore a 12 mesi in caso di riorganizzazione aziendale o contratto di solidarietà, ridotti a 6 mesi per crisi aziendale.
Legge di bilancio 2021: contratti a termine
Fino al 31 marzo 2021 è ammessa la possibilità di prorogare o rinnovare i contratti a tempo determinato, per un massimo di dodici mesi ed una sola volta, anche in assenza delle causali previste dalla legge. Resta comunque fermo il limite complessivo di ventiquattro mesi.
Legge di bilancio 2021: indennità Call center
Prorogata per tutto il 2021 l’indennità per i lavoratori dei call center, dipendenti di aziende non destinatarie della Cassa integrazione guadagni straordinaria, con un organico superiore alle cinquanta unità nel semestre precedente la data di inoltro della domanda.
Legge di bilancio 2021: blocco dei licenziamenti
I commi dal 309 al 311 della Manovra estendono sino al 31 marzo 2021 lo stop ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, prorogato da ultimo fino al 31 gennaio 2021 dal Decreto “Ristori” (D.l. numero 137/2020).
La misura (fatta eccezione per alcune deroghe) investe i licenziamenti individuali e plurimi nonché le procedure di licenziamento collettivo, oltre a sospendere quelle pendenti avviate successivamente al 23 febbraio 2020.
>> Legge di bilancio 2021: le novità sui Concorsi pubblici
Legge di bilancio: 2021: proroga bonus bebè
La Legge numero 178 ha prorogato l’assegno di natalità o bonus bebè per tutti i figli nati o adottati nel 2021.
Trattasi di un sussidio erogato dall’INPS in quote mensili, differenziate in ragione dell’ISEE, sino al compimento del primo anno di età ovvero del primo anno di ingresso nel nucleo familiare in caso di adozione.
L’ammontare dell’assegno è compreso tra un minimo di 960 euro annui (ISEE superiore a 40 mila euro) ed un massimo di 1.920 euro annui (ISEE non eccedente i 7.000 euro).
Per ogni figlio successivo al primo, l’ammontare del sussidio è aumentato del 20%.
Legge di bilancio 2021: congedo paternità
Il congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente è replicato in misura pari a sette giorni anche per le nascite o adozioni avvenute nel 2021. Lo stesso vale per il congedo facoltativo di un giorno.
Ricordiamo che i giorni di assenza dal lavoro del padre sono:
- Retribuiti dall’INPS;
- Da fruirsi necessariamente entro il quinto mese di vita del bambino ovvero del suo ingresso in famiglia in caso di adozione / affidamento.
Concessa infine la possibilità di chiedere un ulteriore giorno di congedo facoltativo, previo accordo con la madre ed in sostituzione di una giornata di astensione obbligatoria per maternità.
Legge di bilancio 2021: proroga Opzione donna
La Manovra riconosce l’accesso alla pensione anticipata per le lavoratrici che al 31 dicembre 2020 hanno maturato un’anzianità contributiva di non inferiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (se lavoratrici dipendenti) o 59 anni (se autonome).
La precedente normativa fissava il termine per esercitare l’opzione donna al 31 dicembre 2019.
Legge di bilancio 2021: proroga Ape sociale
Prorogata dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021 l’indennità erogata dall’INPS a determinate categorie di lavoratori sino al raggiungimento della pensione di vecchiaia o di quella anticipata.
La misura, denominata APE sociale, è riservata a chi possiede almeno 30 anni di contributi, 63 anni di età ed appartiene ad una seguenti categorie:
- Disoccupati;
- Caregivers;
- Invalidi civili con grado di invalidità pari o superiore al 74%;
- Lavoratori addetti a mansioni gravose.
>> Legge di bilancio 2021: le novità in tema di Pensioni
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