Si scaldano i motori e si cerca quindi l’intesa definitiva in vista della presentazione del Def (documento di economia e finanza) previsto per massimo il 27 settembre, e di riunire le anime di Governo, ognuna con priorità dchiarate: Tria con la sua premure di tenere a bada deficit, conti e vincoli di bilancio, Di Maio con i suoi reddito e pensione di cittadinanza, Salvini con la sua quota 100, flat tax per le aziende e partite Iva.
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Un nodo fra tutti trapelato in questo ore per esempio è il reddito di cittadinanza che – sottolinea Salvini – dovrà riguardare “solo gli italiani”. A parole si mostrano tutti d’accordo ma in realtà – secondo quanto viene spiegato da fonti parlamentari – i confini della platea sono tutt’altro che scontati e molto probabilmente non sarà possibile escludere almeno i cittadini europei.
Legge di Bilancio: le priorità di Di Maio
Pensione di cittadinanza, reddito di cittadinanza e dignità socio-lavorativa per tutti i cittadini italiani, sulla scia dell’approvato Decreto Dignità. Sono questi i punti fermi di Luigi di Maio, che in questi giorni ha spesso tuonato contro Tria (salvo poi ribadire la sua fiducia nel ministri) e affermato che “un ministro serio i soldi per fare le misure li deve trovare).
Ha anche lanciato la sua proposta sui conti, sostenendo che “per mantenere le promesse con gli italiani si potrebbe attingere al deficit, salvo poi rientrare dal debito l’anno successivo o al più nei due anni successivi”.
Legge di Bilancio: le priorità di Salvini
Non si smuove dallo smantellamento della Fornero invece Matteo Salvini, che vuole a tutti i costi introdurre per gli italiani la quota 100 e la quota 42.
Vi è dubbio ancora sulle soglie minime da stabilire, che il vicepremier vorrebbe fissata almeno a 62 anni di età, anche se l’ipotesi più probabile sembra l’età anagrafica minima a 64 anni. Salvini conferma tra l’altro dal canto suo che certamente la misura sarà introdotta.
Le altre misure su cui punta sono gli aiuti alle imprese. Innanzitutto una flat tax per le imprese e le partite Iva, pace fiscale.
Legge di Bilancio: le priorità di Tria
E poi c’è colui che vuole restare ancorato ai vincoli. Giovanni Tria, titolare dell’economia e uomo responsabile di far quadrare i conti del Paese, in Parlamento tiene la barra dritta: conferma sì la linea di apertura alle misure su pensioni e reddito di cittadinanza, ma nel rispetto degli equilibri di bilancio cari all’Europa. Per lui l’argine di sicurezza si situa all’1,6% di rapporto tra deficit e Prodotto
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