Legge 104: quali sono le malattie che danno diritto alle agevolazioni? Guida ai benefici

Redazione 09/03/16
Sono in tanti i lavoratori che chiedono precisazioni in merito ai benefici delle Legge 104, primi tra tutti i permessi retribuiti. Ma quali sono, quindi, le malattie che anche con riferimento all’anno 2016 danno diritto ai benefici della Legge 104 ed alle agevolazioni fiscali per invalidità? La nostra Redazione riporta di seguito la Guida riassuntiva, punto per punto, alle agevolazioni connesse alla Legge 104: a chi spettano e come ottenerle.

1)  INVALIDITA’

INCIDENZA DELL’INFERMITA’ Le tabelle ministeriali, che collegano la gravità di una patologia ad una correlata percentuale di invalidità, identificano l’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa, prevedendo sia infermità a cui viene assegnata una percentuale “fissa”, sia infermità per cui viene riportata una percentuale d’invalidità minima o massima, sulla base dei criteri di evidenza clinica. Nel momento in cui una determinata patologia non è compresa nelle suddette tabelle, il personale medico è tenuto a definirne i danni tenendo in considerazione infermità analoghe, opportunamente presenti in tabella, e di pari gravità.

VALUTAZIONE Per invalidità si intende la riduzione della capacità lavorativa, facendo riferimento alla capacità lavorativa in senso generico. Nel caso in cui il soggetto interessato, tuttavia, dovesse possedere una specifica formazione tecnico-professionale, e la patologia o la menomazione, dovesse incidere particolarmente nel rispettivo settore lavorativo, la commissione ha la possibilità di assegnare 5 punti percentuali aggiuntivi d’invalidità. Possono anche essere assegnati 5 punti in meno, qualora l’infermità non incida particolarmente nella capacità lavorativa del soggetto.

La percentuale d’invalidità permanente, nel caso in cui l’infermità sia unica, viene espressa avvalendosi di: – una percentuale fissa di invalidità, quando l’infermità corrisponde precisamente alla voce tabellare; – una percentuale compresa tra un valore minimo ed un massimo, segnalati per le infermità tabellate in unica fascia, o viceversa quando siano previste per l’infermità più classi funzionali; – una percentuale definita per analogia, con riferimento a minorazioni simili o di analoga gravità, nel caso in cui l’infermità non sia catalogata in tabella.

I criteri per la valutazione, invece, quando l’interessato ha più di un’infermità, sono i seguenti: – prima vengono calcolate le percentuali delle singole infermità; – poi le percentuali vengono integrate con differenti criteri, a seconda che le menomazioni siano in concorso funzionale, ossia coinvolgano lo stesso arto, organo, apparato o sistema organo-funzionale, ovvero incidano su organi o apparati strettamente sinergici, oppure siano semplicemente coesistenti. Nel caso poi le infermità risultino compresenti, l’invalidità totale finale risulta uguale alla somma delle invalidità parziali, meno il loro prodotto. Con riferimento alle infermità concorrenti, in alcuni casi (danni oculari, uditivi, degli arti, e così via) la percentuale d’invalidità collegata al concorso è direttamente indicata in tabella, viceversa è necessaria una valutazione complessiva, non fondata sulla somma delle singole percentuali. Deve essere considerata nella valutazione la possibilità o meno di applicare protesi ed apparecchi che possano diminuire la gravità del pregiudizio funzionale, in tal modo l’invalidità può ridursi sino al 10%.

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2) PATOLOGIE APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO

Circa le patologie dell’apparato cardiocircolatorio, le malattie a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – aritmie gravi: invalidità dal 71 all’80%; – aritmie gravissime: invalidità dall’81 al 100%; – coronaropatia grave: invalidità dal 71 all’80%; – coronaropatia gravissima sino a allettamento o s. ipocinetica da scompenso cardiaco cronico terminale: invalidità dall’81 al 100%; – miocardiopatie con insufficienza cardiaca grave: : invalidità dal 71 all’80%; – miocardiopatie con insufficienza cardiaca gravissima sino a allettamento o s. ipocinetica da scompenso cardiaco cronico terminale: invalidità dall’81 al 100%; – trapianto cardiaco complicato: invalidità dal 61 al 100%; – valvulopatie di grado severo: invalidità dal 71 all’80%; – valvulopatie di grado severo scompensate: invalidità dall’81 al 100%; – difetto interatriale (dia) – stadio IV- dia di grado severo. gravi esiti di chiusura di dia. Inoperabile: invalidità dal 71 al 100%; – difetto interventricolare (div) stadio IV: invalidità dal 71 all’80%; – difetto interventricolare (div) stadio V: invalidità dall’81 al 100%; – pervietà del dotto arterioso stadio IV: invalidità dal 71 all’80%; – pervietà del dotto arterioso stadio V: invalidità dall’81 al 100%; – pericardite cronica o esiti di pericardite cronica – stadio IV: invalidità dal 71 all’80%; – pericardite cronica o esiti di pericardite cronica – stadio V: invalidità dall’81 al 100%; – cardiopatia ipertensiva con impegno cardiaco di grado severo: invalidità dal 71 all’80%; – cardiopatia ipertensiva scompensata: invalidità dall’81 al 100%; – trapianto di cuore e polmoni complicato: le complicanze vanno valutate come descritto nei relativi capitoli. la percentuale ottenuta va considerata in concorrenza con la valutazione di base del trapianto cuore -polmoni: invalidità dal 71 al 100%; – aneurisma dell’aorta toracica o addominale – stadio V: invalidità dal 71 all’80%; – arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ischemia cronica e dolore a riposo con lesioni trofiche: invalidità dal 71 all’80%; – arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ischemia cronica e dolore a riposo con lesioni trofiche estese o gangrena: invalidità dall’81 al 100%;

3) PATOLOGIE APPARATA RESPIRATORIO Circa le patologie dell’apparato respiratorio, le malattie a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – bpc asmatiche gravi (FEV1 O PEF pari al 31-40%; ove disponibile, variabilità circadiana > 30%; PaO2 55-60 mmHg ): invalidità dal 71 all’80%; – bpc asmatiche severe (FEV1 O PEF inferiore al 30%; ove disponibile, variabilità circadiana > 30%; PaO2 < 55 mmHg o O2 TLT < 18 ore/die): invalidità dall’81 al 90%; – bpc asmatiche severe (FEV1 O PEF inferiore al 30%; PaO2 < 55 mmHg e ipercapnia > 50 mmHg o O2 TLT ≥ 18 ore/die) ): invalidità al 100%; – bpc ostruttive gravi (FEV1/FVC < 70 e FEV1 pari al 31-40% ; PaO2 = 55-60 mmHg): invalidità dal 71 all’80%; – bpc ostruttive severe (FEV1/FVC < 70 e FEV1 inferiore al 30% ; PaO2 < 55 mmHg o O2 TLT < 18 ore/die):invalidità dall’81 al 90%; – bpc ostruttive severe (FEV1/FVC < 70 e FEV1 inferiore al 30% ; PaO2 < 55 mmHg e ipercapnia > 50 mmHg o O2 TLT ≥ 18 ore/die): invalidità al 100%; – bpc restrittive gravi (FVC pari al 31- 40% ; PaO2 55-60 mmHg ): invalidità dal 71 all’80%; – bpc restrittive severe (FVC inferiore al 30% ; PaO2 < 55 mmHg o O2 TLT < 18 ore/die):invalidità dall’81 al 90%; – bpc restrittive severe (FVC inferiore al 30% ; PaO2 < 55 mmHg e ipercapnia > 50 mmHg o O2 TLT ≥ 18 ore/die): invalidità al 100%; – interstiziopatie gravi (FVC pari al 31- 40% e/o DLCO pari al 31-40%; PaO2 55-60 mmHg): invalidità dal 71 all’80%; – interstiziopatie severe (FVC inferiore al 30% e/o DLCO inferiore al 30% ; PaO2 < 55 mmHg o O2 TLT < 18 ore/die):invalidità dall’81 al 90%; – interstiziopatie severe (FVC inferiore al 30% e/o DLCO inferiore al 30% ; PaO2 < 55 mmHg e ipercapnia > 50 mmHg o O2 TLT ≥ 18 ore/die) ): invalidità al 100%; – trapianto di polmone complicato: invalidità dal 71 al 100%;

4) PATOLOGIE APPARATO DIGERENTE Circa le patologie dell’apparato digerente, le malattie a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – stenosi esofagea con disfagia costante alimentazione solo liquida; necessità’ di dilatazioni frequenti (iv classe bmi < 16): invalidità dal 71 all’80%; – stenosi esofagea con ostruzione serrata che richiede una gastro/entero-stomia (peg) (classe V): invalidità al 100%; – cirrosi epatica classe B di childpugh (punteggio 7-9): invalidità dal 61 all’80%; – cirrosi epatica classe C di childpugh (punteggio >9): invalidità dall’81 al 100%; – trapianto di fegato complicato: invalidità dal 61 al 100%; – trapianto di intestino complicato: invalidità dal 61 al 100%; – sindrome da malassorbimento enterogeno da patologia pancreatica o intestinale stenotica e/o infiammatoria e/o da resezione (iv classe bmi < 16): invalidità dal 61 all’80%; – malattie infiammatorie croniche intestinali (III e IV classe): invalidità dal 61 al 100%.

5) PATOLOGIE APPARATO URINARIO Circa le patologie dell’apparato urinario, quelle a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – insufficienza renale cronica con clearance della creatinina/vfg < 15 ml/min o insufficienza renale terminale in dialisi peritoneale (stadio V): invalidità dal 71 all’80%; – insufficienza renale terminale in emodialisi trisettimanale ovvero in dialisi peritoneale con scarsa tolleranza terapeutica: invalidità dall’81 al 90%; – i.r. terminale in emodialisi trisettimanale complicata da cardiopatia ischemico ipertensiva e/o cardiomiopatia e/o ipotensione grave e/o neuropatia e/o osteodistrofia e/o anemia grave e/o sindrome emorragica: invalidità al 100%; – trapianto renale con complicanze: invalidità dal 51 al 100%.

6) PATOLOGIE APPARATO ENDOCRINO Circa le infermità dell’apparato endocrino, quelle a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – diabete mellito con complicanze moderate: invalidità dal 61 al 90%; – diabete mellito con complicanze moderate: invalidità dal 91 al 100%; – acromegalia con complicanze: invalidità dal 21 al 100%; – sindrome di cushing con complicanze: invalidità dal 21 al 100%; – insufficienza corticosurrenale con plurimi ricoveri per crisi surrenaliche recidivanti: invalidità al 100%.

7) PATOLOGIE APPARATO OSTEOARTICOLARE E LOCOMOTORE Circa le patologie dell’apparato osteoarticolare e locomotore, quelle a cui è connessa una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – agenesia completa bilaterale degli arti superiori: invalidità al 100%; – amputazione o perdita delle due mani non protesizzabile (tutte le perdite o amputazioni superiori bilaterali vengono assimilate): invalidità al 100%; – amputazione o perdita delle due mani con protesi funzionale: invalidità al 90%; – amputazione bilaterale di coscia, a prescindere dal livello, protesizzabile: invalidità all’80%; – amputazione bilaterale di coscia o gamba non protesizzabile: 100%.

8) PATOLOGIE APPARATO NEUROLOGICO Circa le patologie dell’apparato neurologico, quelle a cui è connessa una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – sclerosi multipla EDSS 4-5: invalidità dal 61 all’80%; – sclerosi multipla EDSS 5,5: invalidità dall’81 al 90%; – sclerosi multipla EDSS pari o superiore a 6: invalidità del 100%; – demenza vascolare con cdr 1: invalidità dall’81 al 90%; – demenza vascolare con cdr 2-5: invalidità del 100%; – morbo di Alzheimer con cdr 1: invalidità dall’81 al 90%; – morbo di Alzheimer con cdr 2-5: invalidità del 100%; – morbo di parkinson – stadio 3 di hy (malattia bilaterale da lieve a moderata; instabilità posturale; fisicamente autonomo): invalidità dal 71 al 90%; – morbo di parkinson –stadio 4 – 5 di hy (severa disabilità; ancora in grado di camminare o stare in piedi senza assistenza – obbligato alla sedia a rotelle o costretto a letto, a meno che aiutato) o stadio 3 con gravi effetti collaterali da farmaci antiparkinsoniani: invalidità dal 91% al 100%; – epilessia con crisi settimanali generalizzate o parziali complesse oppure parziali a frequenza plurisettimanale: invalidità dal 71 al 90%; – epilessia con crisi plurisettimanali generalizzate o parziali complesse: invalidità dal 91% al 100%; – emiparesi grave: invalidità dal 71 all’80%; – emiplegia: invalidità dall’81 al 100%; – paraparesi con deficit di forza medio: invalidità dal 71 all’80%; – paraparesi con deficit di forza grave: invalidità dall’81 al 100%; – paraplegia: invalidità del 100%; – tetraparesi con deficit di forza medio: invalidità dal 91 al 100%; – tetraparesi con deficit di forza grave: invalidità del 100%; – atassia cerebellare con disabilità moderata: invalidità dall’81 al 90%; – atassia cerebellare con disabilità grave o totale: invalidità del 100%; – afasia di livello 1 o 0 alla asrs: invalidità dall’81 al 100%; – mielomeningocele in associazione con deficit radicolari lombosacrali e sfinteriali: invalidità dall’81 al 100%; – mielomeningocele associato a arnold-chiari di tipo ii e/o idrocefalo: invalidità del 100%; – sindrome della cauda equina completa con disturbi sfinterici e anestesia a sella: invalidità dal 71 all’80%; – miopatie con ipostenia prossimale grado 4 mdrs: invalidità dal 71 all’80%; – miopatie con grave astenia prossimale grado 5 mdrs: invalidità dal 91 al 100%; – distrofia di duchenne: invalidità del 100%;

9) PATOLOGIE PSICHICHE Circa le patologie psichiche, quelle connesse ad una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – disturbo amnesico persistente indotto da sostanze (tipo korsakoff): invalidità del 100%; – schizofrenia di tipo disorganizzato, catatonico, paranoide, non specificata (tab. b1- b2-b3, deficit moderato): invalidità del 75%; – schizofrenia di tipo disorganizzato, catatonico, paranoide, non specificata (tab. b1- b2-b3, deficit grave): invalidità del 100%; – schizofrenia residuale (tab. b1- b2-b3, deficit moderato): invalidità del 75%; – schizofrenia residuale (tab. b1- b2-b3, deficit grave): invalidità del 100%; – disturbo schizoaffettivo (tab. b1- b2-b3, deficit grave): invalidità del 100%; – depressione maggiore, episodio ricorrente (tab. c1-c2, deficit moderato): invalidità dal 61 all’80%; – depressione maggiore, episodio ricorrente (tab. c1-c2, deficit grave): invalidità del 100%; – disturbo bipolare I (tab. c1-c2, deficit moderato): invalidità dal 61 all’80%; – disturbo bipolare I (tab. c1-c2, deficit grave): invalidità del 100%; – disturbo bipolare II e disturbo bipolare sai (tab. c1-c2, deficit grave): invalidità del 75%; – disturbi deliranti (paranoia, parafrenia, delirio condiviso, altri): invalidità del 75%; – anoressia nervosa (tab. d, deficit grave): invalidità dal 75 al 100%; – ritardo mentale di media gravità (q.i.: da 35-40 a 50): invalidità dal 61 all’80%; – ritardo mentale grave e profondo (q.i.: < 35-40): invalidità del 100%.

10) PATOLOGIE UDITIVE Per quanto riguarda le patologie uditive, quella considerata più grave è: – sordità da perdita uditiva grave bilaterale, con evidenti fonologopatie audiogene, cagionante un’invalidità in percentuale fissa dell’80%.

11) PATOLOGIE APPARATO VISIVO Circa le patologie dell’apparato visivo, quelle connesse alla maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – ipovisione grave (campo visivo residuo tra 29 e 10%): 60% d’invalidità; – cecità parziale (campo visivo residuo tra 9 e 3%): 80% d’invalidità; – cecità assoluta (campo visivo residuo minore del 3%): 100% d’invalidità.

12) PATOLOGIE APPARATO FONATORIO Circa le patologie dell’apparato fonatorio, quelle collegate alla maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – laringectomia totale: 70% d’invalidità; – laringectomia totale con tracheostomia: 80% d’invalidità.

13) PATOLOGIE CONGENITE, EMATOLOGICHE, REUMATICHE, NEOPLASTICHE E RARE Circa le patologie congenite, ematologiche, reumatiche, neoplastiche e le malattie rare che sono correlate a gravi riduzioni della capacità lavorativa sono assai numerose. Tra queste, quelle che vengono considerate le patologie congenite più gravi sono: – fibrosi cistica con manifestazioni conclamate di malattia: invalidità dal 51 al 100%; – osteogenesi imperfetta forme gravi con fratture frequenti e deformità plurisegmentarie: invalidità dal 51 al 100%; – sindrome di down, di patau, di edward, trisomia 9, monosomia 5p o sindrome del “cri du chat”, oloprosencefalia alobare o semilobare: 100% d’invalidità; Si ricorda che le neoplasie danno luogo ad un’invalidità che va  dal 21 al 100%, a seconda dello stadio di gravità. Con riferimento, poi, ai pazienti che sono in chemioterapia può essere riconosciuto un assegno di accompagnamento, anche se tale riconoscimento non è automatico.

L’infezione da HIV, presente tra le patologie ematologiche non neoplastiche, dà luogo anch’essa ad un’invalidità compresa tra il 21 e il 100%, a seconda del grado di evoluzione della malattia. La Talassemia Major, invece, dà luogo ad un’invalidità che va dal 35 al 100%, sempre a seconda della gravità. L’artrite reumatoide, elencata tra le patologie reumatiche, dà luogo a un’invalidità compresa tra il 21 e il 100%; stessa cosa per  la sclerodermia, la spondilite anchilosante e le altre spondiloartriti, il lupus eritematoso e le vasculiti. Infine, l’artrosi dà luogo a un’invalidità dal 5 al 100%, a seconda della gravità.    

Redazione

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