La vicenda era legata alla pubblicazione su Google Video (servizio ad oggi non più attivo dopo l’acquisizione di YouTube) di un video ritraente alcuni ragazzi che schernivano un compagno di classe disabile.
I giudici hanno sancito l’impraticabilità di un controllo preventivo da parte di Google e che un tale controllo raffigurerebbe non meno un restringimento della libertà di espressione.
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