Il restyling del personale alle dipendenze delle amministrazioni passa dunque anche da questo problematico passaggio, anch’esso segnato da una lunga serie di annunci che, infine, sono diventati realtà con l’emanazione della circolare operativa per le adesioni dei lavoratori del pubblico impiego.
Il fondo è rivolto ai dipendenti dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Enac e del Cnel e ad esso sarà possibile prendere parte tramite l’apposito modulo caricato online sul portale del proprio ente.
Per compilare telematicamente il Modulo di Adesione, è possibile collegarsi anche al sito del Fondo Sirio, ma solo nel caso in cui l’amministrazione non fornisca la possibilità al lavoratore. Il coinvolgimento dei responsabili della struttura, comunque, avviene in un secondo momento, quando cioè il documento preventivo di adesione viene consegnato al proprio datore di lavoro.
Ultima alternativa per accedere a Sirio, è quella dell’iscrizione cartacea, anch’essa nel caso in cui il sito dell’ente risulti sprovvisto del modulo apposito. Diversamente dall’iscrizione tramite sito web di Sirio, in questo caso la pratica non avrà un codice di riferimento: è l’amministrazione a consegnare il documento all’Inps (ex Inpdap), impegnandosi a inviare ogni 30 giorni le carte che attestino l’iscrizione del lavoratore al fondo pensione Sirio.
Da notare come l’adesione a Sirio parta dal momento in cui è la stessa amministrazione a sottoscrivere il modulo. Quindi, passati 60 giorni da quando l’ente ha apposto timbro e firme in calce al documento, il giorno 1 del mese successivo scatta l’obbligo di contribuzione da parte del dipendente interessato.
Le trattenute dalla busta paga del lavoratore sono a cadenza mensile: Sirio la incasserà in parallelo a quella dell’ente, non oltre la data 15 del mese seguente a quello di riferimento. Insomma, un labirinto di date di cui è bene essere a conoscenza per non trovarsi di fronte brutte sorprese.
Riguardo il Tfr, in aggiunta, va sottolineato come l’unica possibilità sia quella di mettere da parte le quote, dunque non versandole, seguendo una di queste due opzioni: ricorrere all’Inps, da quando cioè ha preso in gestione la struttura dell’ex Inpdap, relativamente ai lavoratori che abbiano scelto di affidarsi alle tutele della previdenza pubblica; oppure, rifarsi al datore di lavoro per quegli enti che si fanno carico in autonomia del trattamento di Fine rapporto dei dipendenti.
Una volta esaurite queste procedure, sarà comparato l’ammontare le quote versate al fine di renderle compatibili secondo i dieci più efficienti fondi previdenziali presenti sul mercato. Così, una volta concluso il rapporto di subordinazione, le quote verranno infine spostate nel fondo prescelto.
Vai alla circolare di apertura del fondo Sirio con tutte le istruzioni
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