A sostegno delle libere professioni, il ddl lavoro autonomo propone interessanti novità, ad integrazione del Jobs Act, rivolte anche a promuovere del lavoro agile o smart working.
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Professionisti: quali sono le nuove tutele
Il disegno di legge sul lavoro autonomo attualmente è la sintesi di un disegno di legge governativo e di uno parlamentare a prima firma del Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi. Il testo è stato oggetto di diverse modifiche dall’inizio dell’anno, che hanno portato all’approvazione di numerosi emendamenti.
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Modalità di pagamento
Fa parte del ddl, tra le principali misure previste, la possibilità per professionisti e lavoratori autonomi di avere maggiori garanzie sui tempi e le modalità di pagamento. In tal senso, il ddl propone l’abusività di qualsiasi clausola nel contratto che preveda un pagamento della prestazione oltre i 60 giorni dalla presentazione della fattura. In maniera similare, diventerebbe abusivo qualsiasi rifiuto di stipulare il contratto per iscritto.
Deducibilità spese
Viene, inoltre, prevista la deducibilità del 100% delle spese “per gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo”. Tali misure hanno lo scopo dichiarato di abbattere i costi sostenuti dal professionista.
Salute e sicurezza
Ad essere semplificato anche l’ambito della salute e della sicurezza, con il riconoscimento che gli studi professionali debbano essere trattati come le abitazioni se a queste sono molto simili. Parimenti importante, secondo Sacconi, è la possibilità per le casse previdenziali dei professionisti di “gestire tutte le prestazioni sociali integrative, anche di tipo assistenziale, come il sostegno al reddito in circostanze straordinarie”.
Lavoro agile: quali sono le novità previste
Il lavoro agile o smart working è quel lavoro che, grazie alle tecnologie, si realizza “per fasi, per cicli, per obiettivi perché il lavoratore dispone di un adeguato ambito di autonomia e di responsabilità dei risultati”.
Dal momento che si prevede che i cambiamenti nel lavoro saranno sempre più veloci e imprevedibili, il ddl prevede che debbano essere le parti del contratto a definire di volta in volta le modalità della prestazione, anche con riguardo al diritto alla formazione e al diritto alla disconnessione in determinate fasce orarie.
Pertanto, il ddl in discussione si pone come un passo importante nella riforma del lavoro in atto negli ultimi anni, che possa estendere alcune novità fondamentali a tutti i lavoratori autonomi che non godono di un preciso inquadramento di lavoro dipendente.
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