Lavori faticosi e gravosi: scadenza domanda il 1° maggio 2025 per la pensione anticipata nel 2026

L’istanza dà accesso alla Pensione anticipata usuranti 2026.

Paolo Ballanti 12/03/25

Chi ha svolto lavori faticosi e pesanti e maturerà i requisiti per la pensione anticipata nel 2026, può trasmettere domanda per il riconoscimento del beneficio entro il 1° maggio 2025. L’Inps ha fornito le istruzioni per la presentazione delle domande di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti ai fini dell’accesso alla pensione anticipata nel 2026.

Con il Messaggio n. 801 del 5 marzo 2025, l’istituto previdenziale ha chiarito le modalità, i requisiti e le scadenze per coloro che maturano il diritto al trattamento agevolato nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026.

Il beneficio è riservato a specifiche categorie di lavoratori, tra cui coloro impegnati in mansioni usuranti, addetti alla catena di montaggio, conducenti di mezzi pubblici e lavoratori notturni. Oltre ai requisiti di anzianità contributiva ed età, è fondamentale rispettare la scadenza del 1° maggio 2025 per la presentazione della domanda, pena il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico.

Ecco i requisiti, le categorie interessate e le modalità di presentazione della domanda, che va comunque inviata entro il prossimo 1° maggio.

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Indice

Chi può accedere alla pensione anticipata per lavori faticosi e pesanti

Il beneficio del pensionamento anticipato è riservato a specifiche categorie di lavoratori che svolgono lavori faticosi e pensanti, cosiddette attività gravose. Il riconoscimento di queste professioni è finalizzato a tutelare coloro che, a causa della natura usurante del proprio impiego, potrebbero avere maggiori difficoltà nel proseguire l’attività lavorativa fino all’età pensionabile ordinaria.

Tra i destinatari del beneficio legato all’accesso anticipato, rientrano anzitutto:

  • I lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti;
  • I lavoratori addetti alla cosiddetta linea catena;
  • I conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Le categorie descritte, nel caso in cui maturino i requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026, possono conseguire la pensione se in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, in base a queste condizioni anagrafiche:

  • lavoratori dipendenti: almeno 61 anni e 7 mesi di età, con il raggiungimento della quota 97,6 (somma di età e anni di contribuzione).
  • lavoratori autonomi: almeno 62 anni e 7 mesi di età, con il raggiungimento della quota 98,6.

Lavoratori a turni
Una seconda categoria di beneficiari del pensionamento anticipato sono i lavoratori notturni a turni.
Tali si intendono:

  • I dipendenti occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiori a 78 annui (valgono gli stessi requisiti descritti sopra);
  • Dipendenti occupati per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno.

Per questi ultimi la pensione scatta con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e:

  • Se dipendenti, un’età non inferiore a 63 anni e 7 mesi (necessaria quota 99,6);
  • Se autonomi, un’età di almeno 64 anni e 7 mesi (fermo restando il raggiungimento di quota 100,6).

Infine, gli occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno possono conseguire la pensione con un’anzianità contributiva pari sempre a 35 anni e un’età anagrafica minima di 62 anni e 7 mesi (quota 98,6) se dipendenti e, quando trattasi di autonomi, un’età non inferiore a 63 anni e 7 mesi (quota 99,6).

Lavoratori notturni per l’intera annualità
I dipendenti notturni che prestano attività per periodi di durata pari all’interno anno lavorativo, i quali maturano i requisiti dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026, possono ottenere la pensione anticipata con gli stessi requisiti descritti per i soggetti impegnati in mansioni particolarmente faticose e pesanti.

Lavori faticosi: domande entro il 1° maggio 2025

Come ribadito dal messaggio Inps 801, la domanda di accesso all’anticipo pensionistico per lavori faticosi dev’essere trasmessa entro il 1° maggio 2025 da parte di coloro che, come anticipato in premessa, perfezionano i requisiti dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026.

Nel caso in cui la domanda venga presentata oltre i termini descritti (e sempre che sia accertato il possesso dei requisiti) la decorrenza della pensione è differita secondo le scansioni temporali di seguito citate.

La domanda di riconoscimento del beneficio dev’essere presentata in modalità telematica, corredata dal modulo AP45 e dalla documentazione minima, ai fini della procedibilità della stessa.

Se dalla documentazione non risulta inequivocabilmente lo svolgimento dell’attività faticosa e pesante, per l’accesso al beneficio in argomento è possibile produrre “ogni ulteriore documentazione equipollente, contenente elementi utili e probanti l’attività svolta” (Messaggio INPS).

Con riguardo ai dipendenti del settore privato, tutta la documentazione deve risalire all’epoca in cui sono state svolte le attività faticose e pesanti e la stessa non può, pertanto, essere sostituita “da dichiarazioni del datore di lavoro rilasciate ora per allora”.

Comunicazione dell’ente previdenziale

In esito alla domanda di accesso l’Istituto comunica all’interessato:

  • L’accoglimento della domanda, con indicazione della prima decorrenza utile del trattamento pensionistico, in ragione del possesso dei requisiti relativi allo svolgimento delle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti;
  • L’accertamento del possesso dei requisiti relativi allo svolgimento delle lavorazioni faticose e pesanti, con differimento della decorrenza del trattamento pensionistico in ragione dell’insufficiente copertura finanziaria (in tal caso la prima data utile per l’accesso al pensionamento viene indicata, con successiva comunicazione, in esito all’apposito monitoraggio di cui al D.M. 20 settembre 2011);
  • Il rigetto della domanda, qualora sia accertato il mancato possesso dei requisiti relativi allo svolgimento delle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti.

Agli interessati che presentano la domanda per lavori faticosi, nel rispetto della scadenza del 1° maggio 2025, e perfezionano i requisiti dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026, l’INPS comunicherà “l’accoglimento della domanda con riserva, in quanto l’efficacia del provvedimento è subordinata all’accertamento dell’effettivo perfezionamento dei requisiti entro il 31 dicembre 2026” (Messaggio 5 marzo 2025).

Accoglimento con riserva di accertamento

L’accesso alla pensione anticipata è subordinato alla presentazione di apposita istanza da parte del lavoratore interessato.
In sede di lavorazione della pratica (e ai fini dell’accoglimento della stessa) verranno esaminate le domande di accesso al beneficio il cui accoglimento è avvenuto con riserva di accertamento del perfezionamento dei requisiti entro il 31 dicembre 2026.

I requisiti verificati in sede di domanda di riconoscimento del beneficio devono sussistere al momento del pensionamento.

Qualora dalla documentazione prodotta dall’interessato o dai dati in possesso dell’INPS, non risultino perfezionati i requisiti di legge, la domanda di pensione anticipata non può essere accolta.

Da quando parte la pensione

La presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio oltre il termine del 1° maggio 2025 comporta uno slittamento dei termini di decorrenza della pensione anticipata da uno a tre mesi. In particolare:

  • Un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese;
  • Due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese ma inferiore a tre mesi;
  • Tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.

Con esclusivo riferimento al personale del comparto Scuola e Alta Formazione Artistica e Musica (AFAM) il trattamento pensionistico anticipato non può decorrere prima del 1° settembre o del 1° novembre dell’anno di maturazione dei requisiti, sempre che alle date in argomento gli interessati siano in possesso dei requisiti di legge.
Per il personale del comparto AFAM, la presentazione della domanda oltre la data del 1° maggio comporta lo slittamento della pensione a partire dal 1° settembre / 1° novembre dell’anno successivo quello di maturazione dei requisiti.

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