Nel 2018, poi, arriverà finalmente anche in Italia il Gruppo Iva, che consentirà alle società partecipanti ai gruppi aziendali di costituire un soggetto passivo unico. Questo consentirà alle aziende di risparmiare sul tempo e sulle imposte da pagare.
Andiamo allora con ordine e vediamo quali sono le principali novità previste a partire da quest’anno.
Che cos’è l’Iva di gruppo?
Innanzitutto, è bene ricordare che l’Iva di gruppo, introdotta da un decreto ministeriale del 1979, è un regime che si applica ai gruppi aziendali e che consente alla società controllante di compensare i crediti e i debiti Iva relativi a tutte le aziende che fanno parte del conglomerato.
La società controllante, quindi, liquida l’imposta calcolando la somma algebrica dei debiti e crediti emergenti dalle liquidazioni delle varie società partecipanti. Questo consente, tra le altre cose, di recuperare le eccedenze di credito immediatamente, e quindi senza dover avviare le procedure di rimborso.
Iva di gruppo: quali sono le novità per il 2017?
Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 febbraio 2017 ha aggiornato la normativa riguardante l’Iva di gruppo alle novità introdotte dalla Legge di Stabilità.
La principale di queste novità prevede che la società controllante il gruppo comunichi all’Agenzia delle Entrate l’adesione alla liquidazione dell’Iva di gruppo non più con un modello a parte (il vecchio modello Iva 26), ma con la dichiarazione annuale Iva presentata nell’anno solare a decorrere dal quale si vuole esercitare l’opzione.
Per il solo anno 2017, tuttavia, in considerazione del fatto che alcuni gruppi potrebbero aver già utilizzato le vecchie regole, sarà comunque possibile utilizzare entrambe le opzioni: modello Iva 26 o dichiarazione Iva annuale (all’interno del quadro VG).
Ammesse dal 2017 anche le società di persone
Da quest’anno, inoltre, viene ampliata la rosa delle società controllate per le quali si può esercitare l’opzione dell’Iva di gruppo. In particolare, la nuova definizione di società controllata introdotta dal decreto del 24 febbraio estende l’ambito soggettivo di riferimento anche alle società di persone oltre che alle società di capitali, e quindi a tutti gli enti e le società commerciali.
Il nuovo decreto modifica anche l’art. 1 del decreto originale del 1979, prevedendo che la società controllante possa effettuare i versamenti periodici Iva mensili entro il 16 di ciascun mese, i versamenti relativi ai contribuenti minori entro il 16 del secondo mese successivo ai primi tre trimestri, e i versamenti relativi a particolari settori.
L’introduzione del nuovo Gruppo Iva nel 2018
La novità forse ancora più rilevante, tuttavia, arriverà nel 2018: dall’anno prossimo, infatti, anche l’Italia si adeguerà alla normativa europea sul Gruppo Iva.
Il nuovo Gruppo Iva, disciplinato dalla Legge di Bilancio 2017 in attuazione della Direttiva Europea 2006/112/CE, darà la possibilità ai gruppi aziendali di unirsi in un soggetto passivo unico che sarà considerata come un unico contribuente nei rapporti con il Fisco. Una delle conseguenze principali di questa misura sarà costituita dal fatto che le società che fanno parte del gruppo non dovranno più pagare imposte sulle transazioni che effettuano tra di loro.
Ma quali sono i requisiti per costituire un Gruppo Iva? In base a quanto stabilito dalla stessa Legge di Bilancio, potranno unirsi nel gruppo le società che fanno già parte di un gruppo aziendale, cooperino svolgendo un’attività principale simile o comunque complementare e siano coordinate in vincoli organizzativi di diritto o di fatto.
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