IT Wallet Portafoglio digitale, entro Luglio (ma non per tutti): come funziona e cosa cambia

Paolo Ballanti 15/07/24
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Entro fine luglio un piccolo campione di cittadini riceverà sull’App Io una notifica che comunica l’entrata in vigore del portafoglio digitale IY Wallet, per alcuni servizi come patente, tessera sanitaria e carta di disabilità.

In un’intervista a Il Sole 24 ORE dello scorso 15 maggio, il sottosegretario con delega all’innovazione, Alessio Butti, aveva confermato l’effettivo avvio della sperimentazione sul piccolo cluster entro fine luglio 2024. Per poi confermare anche che “Da settembre 2024, con l’avvio di una fase di test, l’It Wallet sarà progressivamente reso disponibile a una platea più ampia di utenti”.

Il campione sarà rappresentativo della popolazione per età, provenienza e professione, in attesa che il servizio venga esteso a tutti dal 2025.

Ricordiamo infatti che il Decreto PNRR convertito in legge , nell’ambito delle modifiche al Codice dell’amministrazione digitale ha inserito l’articolo 64-quater, con cui viene istituito il Sistema di portafoglio digitale italiano (IT-Wallet). Questo, a partire dal 2025, permetterà ai cittadini di avere a portata di mano, direttamente sullo smartphone, una serie di documenti essenziali, dalla carta di identità alla patente.

Vediamo in dettaglio che cos’è il portafoglio digitale IT Wallet e come funziona, oltre a riassumere le tappe di entrata in vigore.

Indice

Cosa si può fare con il portafoglio digitale?

L’ IT Wallet permetterà essenzialmente di conservare all’interno di un’unica piattaforma la versione digitale di una serie di documenti personali, attualmente disponibili esclusivamente in forma cartacea.
I documenti interessati, dalla carta d’identità alla patente, una volta caricati sul portafoglio digitale potranno essere presentati o condivisi dall’utente in caso di necessità, come avviene attualmente per le rispettive versioni cartacee.
A regime, il portafoglio digitale permetterà di avere sempre a portata di mano, sul proprio smartphone, oltre ai documenti identificativi (come patente e carta di identità) la tessera sanitaria e quella elettorale, i certificati di stato civile e quelli a riprova dei titoli di studio conseguiti.

Le due versioni del portafoglio digitale IT Wallet

Il portafoglio digitale, una volta implementato, potrà contare su due versioni:

– una versione pubblica, gratuita, accessibile ai cittadini maggiorenni grazie al quale si potranno conservare e utilizzare i documenti digitali;
– un IT Wallet privato, per i servizi di aziende private come, ad esempio, le attestazioni di titoli professionali o i certificati medici.

Su quale piattaforma sarà inserito l’IT Wallet?

La versione privata e quella pubblica del portafoglio digitale funzioneranno grazie all’app IO, disponibile sulle consuete piattaforme di download delle applicazioni per smartphone e tablet. 
Per poter accreditarsi sull’app IO sono necessarie le utenze SPID o CIE, almeno di livello 2.

I decreti attuativi

La progressiva introduzione dell’IT Wallet è legata a una serie di decreti attuativi del Presidente del Consiglio dei ministri ovvero dell’Autorità politica delegata in materia di innovazione tecnologica, riguardanti:

– le caratteristiche tecniche e le modalità di adozione del portafoglio digitale pubblico e delle soluzioni id IT Wallet privato da parte di cittadini e imprese, nonché la tipologia di servizi resi disponibili dalle soluzioni di IT Wallet;
– le modalità di accreditamento presso l’AgID dei soggetti privati fornitori delle soluzioni IT Wallet privato;
– i servizi resi disponibili alle pubbliche amministrazioni e ai soggetti privati accreditati, sia in qualità di erogatori di servizi sia come erogatori di attestazioni elettroniche relative a prerogative, deleghe, caratteristiche, licenze o qualità di persone fisiche e giuridiche;
– gli standard tecnici adottati per garantire l’interoperabilità del Sistema IT Wallet con le banche dati e i sistemi informativi della pubblica amministrazione e dei soggetti privati accreditati;
– le misure da adottare sul piano tecnico e organizzativo per assicurare livelli di affidabilità, disponibilità e sicurezza adeguati al Sistema IT-Wallet;
– le modalità per la messa a disposizione del codice sorgente di tutte le componenti del portafoglio digitale pubblici e delle soluzioni di IT-Wallet privato.

Le tempistiche: IT-Wallet per tutti da gennaio 2025

Stando alle parole del senatore Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, raccolte dal quotidiano Il Sole 24 Ore lo scorso 15 maggio, la tabella di marcia per l’introduzione dell’IT Wallet prevede:

Entro luglio 2024, la prima attivazione delle versioni digitali di tessera sanitaria, patente e carta europea della disabilità;
Da settembre 2024, l’avvio di una fase di sperimentazione, in cui l’IT-Wallet sarà reso disponibile a una platea più ampia di utenti;
Da gennaio 2025, il portafoglio digitale entrerà ufficialmente in vigore per il pubblico e i cittadini potranno così scaricare l’ultima versione dell’App Io, attivando l’IT-Wallet con le credenziali SPID o CIE.

Un occhio di riguardo alla sicurezza dei dati

Oltre a semplificare la vita dei cittadini, grazie alla raccolta, in un unico archivio digitale, di una serie di documenti altrimenti archiviati o conservati in luoghi diversi, l’IT Wallet permetterà agli utenti di avere maggiore controllo sui dati trasmessi, potendo esibire “le proprie credenziali in modo semplice e sicuro sia di persona sia online. Questo rafforzerà la fiducia nel sistema pubblico e aumenterà la partecipazione dei cittadini ai servizi digitali offerti dalla Pa” ha sostenuto il sottosegretario Butti.
Sempre in tema di sicurezza, il portafoglio digitale:

– permetterà l’accesso a servizi che richiedono un livello di protezione maggiore, esclusivamente attraverso la Carta di Identità Elettronica (CIE);
– consentirà agli utilizzatori di scegliere quali informazioni condividere, minimizzando i dati esposti e garantendo trasparenza e controllo.  

Ridurre il peso della burocrazia

La possibilità di presentare alla Pubblica amministrazione, attraverso l’IT Wallet, i documenti in formato digitale permetterà, nelle intenzioni dell’Esecutivo, di “ridurre la burocrazia” e velocizzare “i tempi di risposta da parte della Pa” ha affermato Butti.

Dal 2026 integrazione con il sistema europeo EUDI-Wallet

L’introduzione dell’IT Wallet nel 2025 anticipa di un anno l’entrata a regime dell’European Digital Identity (EUDI-Wallet) in previsione entro il 2026.

Quest’ultimo progetto ha l’obiettivo di creare un unico strumento europeo di identità digitale, che permetterà ai cittadini mostrare i documenti, identificarsi, accedere ai servizi online e condividere informazioni in modo sicuro nei paesi membri dell’UE.

L’avvio anticipato dell’IT-Wallet rispetto al progetto europeo permetterà di “testare e perfezionare l’infrastruttura digitale del Paese in vista della piena interoperabilità transfrontaliera prevista dall’Eudi Wallet nel 2026”, ha concluso Butti.

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Foto copertina: istock/scanrail