Isee 2020: cosa sapere, novità e istruzioni sulla compilazione

L’Isee, acronimo di Indicatore della situazione economica equivalente, ha subito una profonda rivisitazione per effetto del Dpcm n. 159 del 5 dicembre 2013 (cd. “Riforma Isee”) e serve principalmente per determinare la situazione economica delle famiglie. In sostanza, si tratta di un documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare, al fine di stabilire se si ha diritto o meno a una determinata prestazione sociale. Quindi, è principalmente richiesto e utilizzato per chi intende usufruire di una prestazione sociale agevolata la cui erogazione dipende dalla situazione economica del nucleo familiare del richiedente (es. retta per asilo nido, tasse universitarie, ecc.).

Di recente, il governo è intervenuto più volte in materia di Isee. Ultimo intervento in ordine cronologico si è avuto con l’art. 7 del D.L. n. 101/2019 (cd. “D.L. tutela lavoro e crisi aziendali”), convertito con modificazioni in L. n. 128/2019. Tale disposizione normativa ha apportato principalmente due modifiche:

  • il periodo di validità;
  • gli anni di riferimento dei redditi e dei patrimoni da considerare ai fini del calcolo dell’Isee.

Al riguardo, si ricorda, che con D.D. n. 497 del 31 dicembre 2019 è stato approvato anche il modello della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) 2020, con le relative istruzioni per la compilazione e calcolo dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Da quest’anno, inoltre, è possibile avvalersi della DSU precompilata resa accessibile unicamente ai nuclei familiari che nel triennio “2016-2018” abbiano presentato, in via telematica, una DSU all’INPS. In alternativa, resta la possibilità di presentare la dichiarazione non precompilata sia all’INPS sia all’ente che fornisce la prestazione sociale agevolata per cui è necessario l’ISEE, oppure tramite un CAF.

Attenzione: Dal 1° gennaio 2020 è in vigore l’Isee 2020 precompilato 

Ma andiamo in ordine e vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sull’Isee 2020.

Isee 2020: cos’è la Dichiarazione Sostitutiva Unica 

Partiamo innanzitutto a specificare il concetto di Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Esso altro non è che la dichiarazione necessaria per calcolare l’Isee ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate (ad es. retta agevolata per l’asilo nido, mensa scolastica, sussidi assistenziali, diritto allo studio universitario, prestazioni socio-sanitarie) e serve per raccogliere informazioni sul nucleo familiare e su tutti i suoi componenti.

Anche per quest’anno, le tipologie di DSU attualmente esistenti sono due:

  • mini, che consente di ottenere l’Isee ordinario (detto anche “standard”) e richiedere la generalità delle prestazioni;
  • estesa, che si utilizza in casi particolari, le cui informazioni consentono di determinare uno specifico Isee. È il caso, ad esempio, dell’Isee università, per la richiesta di prestazioni del diritto allo studio universitario, ovvero dell’Isee sociosanitario, per l’accesso alle prestazioni socio sanitarie.

Pertanto, possiamo già affermare che in relazione alla tipologia di prestazione che s’intende richiedere occorre produrre un Isee specifico. Ora, nella maggior parte dei casi è sufficiente compilare il modello mini, in altri casi, però, tale modello non basta. Esistono, infatti, delle circostanze nelle quali non può essere utilizzato il modello mini, rendendosi quindi necessario il modello esteso.

Quali sono questi casi? Ebbene, servirà sicuramente un modello esteso in caso di richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario, oppure qualora siano presenti nel nucleo persone con disabilità e/o non autosufficienti. Altri casi nei quali è richiesto un modello esteso sono:

  • presenza nel nucleo di figli i cui genitori non siano coniugati tra loro, né conviventi;
  • esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti tributari.

In queste ultime fattispecie, la DSU assume un carattere modulare. Cosa significa? È molto semplice: la DSU non è rigida ed identica per tutte le situazioni, ma si strutturata su più “Moduli”, e all’interno di essi su più “Quadri”, in base alle informazioni che di volta in volta occorre fornire al fine di ottenere ISEE specifici.

Isee 2020: tutte le tipologie

Laddove si rende necessario un Isee specifico, quindi diverso dal modello mini, il cittadino può utilizzare una delle seguenti tipologie:

  • Isee università: rivolto agli studenti che intendono accedere alle prestazioni per il diritto allo studio universitario. In tal caso, bisogna identificare il proprio nucleo familiare e se non “autonomo” viene “attratto”, solo per le prestazioni universitarie, nel nucleo dei proprio genitori, pur avendo diversa residenza;
  • Isee socio sanitario: utile per l’accesso alle prestazioni sociosanitarie come l’assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti, l’ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali per le persone che non possono essere assistite a domicilio;
  • Isee socio sanitario residenze: si utilizza in caso di prestazioni residenziali come i ricoveri presso Residenze Socio Sanitarie Assistenziali;
  • Isee minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi: utile per l’accesso alle prestazioni agevolate rivolte ai minorenni che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi.

Altra tipologia di modello utilizzabile è l’Isee corrente. In pratica, viene data la possibilità di calcolare un ISEE corrente basato sui redditi degli ultimi 12 mesi (anche solo degli ultimi due mesi in caso di lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta la perdita, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa ovvero di interruzione dei trattamenti).

Isee 2020: la validità

In merito alla scadenza della DSU, inizialmente l’art. 10, co. 1 del Dpcm n. 159 del 5 dicembre 2013 prevedeva che la DSU fosse valida dal momento della presentazione fino al 15 gennaio dell’anno successivo. Ora, l’art. 7 cd. “D.L. tutela lavoro e crisi aziendali ha stabilito che, a decorrere dal 1° gennaio 2020 la DSU ha validità dal momento della presentazione fino al successivo 31 dicembre.

Inoltre, in ciascun anno, i dati sui redditi e sui patrimoni presenti nella DSU sono aggiornati prendendo a riferimento il secondo anno precedente. Tuttavia, resta ferma la possibilità di aggiornare i dati prendendo a riferimento i redditi ed i patrimoni dell’anno precedente, qualora vi sia convenienza per il nucleo familiare, mediante modalità estensive dell’Isee corrente.

Nei casi in cui la DSU sia stata presentata, a decorrere dal 1° settembre 2019 e prima dell’entrata in vigore della presente disposizione, si applica la disciplina precedente.

Isee 2020: come richiederlo

La DSU può essere presentata:

  • all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata;
  • al Comune;
  • a un Centro di Assistenza Fiscale;
  • online, tramite PIN, sul sito dell’INPS, nella sezione “Servizi online”, cliccando sui “Servizi per il Cittadino”.

I dati contenuti nella DSU sono in parte autodichiarati (come i dati anagrafici e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione) e in parte acquisiti dall’Agenzia delle Entrate (reddito complessivo ai fini IRPEF) e da INPS (trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’INPS per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF).

Attenzione però: per le informazioni autodichiarate, il soggetto che compila la DSU si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato.

L’Inps calcola l’Isee sulla base delle informazioni autodichiarate, acquisite dall’Agenzia delle Entrate e reperite nei propri archivi. L’attestazione è disponibile per il dichiarante entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU, mediante:

  • l’accesso al servizio online dedicato;
  • le Sedi territoriali competenti;
  • lo stesso ente al quale è stata presentata la dichiarazione, in presenza di specifico mandato conferito dal dichiarante.

L’attestazione può essere richiesta da qualunque componente del nucleo familiare all’Inps, mediante accesso al servizio online dedicato o tramite le Sedi territoriali competenti.

> Isee 2020: i documenti necessari per richiederlo <

Isee 2020: i nuovi modelli

I nuovi modelli Isee si compongono da:

  • Modello Base” – MB;
  • Fogli Componente” – FC.

Il Mudulo MB è composto da:

  • 1, compilato da parte di tutti e per tutte le prestazioni (Modello MINI);
  • 2, da compilare solo in caso di prestazioni per il diritto allo studio universitario, prestazioni per minorenni in caso di genitori non coniugati e non conviventi tra loro;
  • 3, da compilare solo in caso di prestazioni socio-sanitarie residenziali (es.: ricovero presso RSSA, residenza protetta e simili);
  • 1rid, da compilare in alternativa al modulo MB.1, quando si preferisce far riferimento ad un nucleo familiare ristretto (solo beneficiario, coniuge e figli) in caso di prestazioni socio-sanitarie per persone con disabilità e/o non autosufficienti maggiorenni, prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca

Il Modulo FC è composto da:

  • 1, compilato da parte di tutti, per tutte le prestazioni (Modello MINI);
  • 2, da compilare solo in caso di presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti;
  • 3, da compilare solo in caso di presenza nel nucleo di persone esonerate dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o in caso di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali;
  • 4, da compilare solo per il calcolo della “componente aggiuntiva” in caso di prestazioni socio-sanitarie residenziali (compilazione da parte del figlio del beneficiario) e prestazioni per minorenni o universitarie in caso di genitori non coniugati e non conviventi tra loro (compilazione da parte del genitore non convivente con il figlio).

Daniele Bonaddio

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento