Iscro 2024, c’è la conferma e diventa strutturale. L’Indennità di discontinuità reddituale e operativa Iscro era stata istituita in via sperimentale dalla Legge di Bilancio 2021 per il triennio 2021-2023, ma con la Manovra 2024 diventerà strutturale. Cambiano alcuni requisiti, e per il finanziamento della misura è stato disposto un aumento dell’aliquota contributiva dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dello 0,35%. In poche parole, saranno gli stessi lavoratori a finanziare l’indennità, così come avveniva nella fase sperimentale.
Tutte le novità sono contenute all’interno della bozza della nuova Legge di Bilancio, che tuttavia deve completare l’iter di approvazione in Parlamento, durante il quale potrà subire diverse modifiche. In attesa del testo definitivo con eventuali modifiche, vediamo cosa prevede la Legge di Bilancio sull’indennità Iscro 2024.
Indice
Iscro 2024 diventa strutturale con la Legge di Bilancio
Come anticipato, la Legge di Bilancio 2024 prevede che dal 1° gennaio 2024 venga riconosciuta l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), introdotta in via sperimentale dall’articolo 1, comma 386, della legge 30 dicembre 2020, n. 178. L’indennità diventa quindi strutturale e continuerà a essere riconosciuta dall’Inps.
Per finanziare la misura sono stanziati 16 milioni di euro per l’anno 2024, 20,4 milioni di euro per l’anno 2025, 20,8 milioni di euro per l’anno 2026, 21,2 milioni di euro per l’anno 2027, 21,6 milioni di euro per l’anno 2028, 21,7 milioni di euro per l’anno 2029, 22,1 milioni di euro per l’anno 2030, 22,5 milioni di euro per l’anno 2031, 23 milioni di euro per l’anno 2032, e 23,4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2033.
Iscro 2024: cos’è
L’indennità Iscro è stata istituita con lo scopo di sostenere il reddito dei liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione Separata INPS, i quali esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e professioni.
Requisito fondamentale per accedere alla prestazione sarà quello di aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da
lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda.
Iscro 2024: chi può richiederla
Possono accedere all’Indennità Iscro 2024 i soggetti iscritti alla Gestione separata che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e professioni. In aggiunta, i richiedenti devono:
- non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- non essere beneficiari di Assegno di inclusione;
- aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
- aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.000 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente la presentazione della domanda;
- essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
- essere titolari di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.
Come si può vedere, i requisiti sono leggermente meno stringenti rispetto a quelli che servivano per ottenere l’Iscro negli scorsi anni.
Iscro 2024: come richiederla
La domanda per ottenere l’Indennità Iscro 2024 andrà inviata, entro il 31 ottobre di ciascun anno di fruizione, attraverso l’apposita piattaforma presente sul sito Inps, o tramite Contact center dell’Istituto. L’Istituto richiederà all’Agenzia delle Entrate i dati sul reddito del richiedente e la verifica di tutti i requisiti.
La prestazione non può essere richiesta nel biennio successivo all’anno di inizio di fruizione della stessa.
Iscro 2024: importo e durata
L’Indennità Straordinaria spetta per sei mensilità a decorrere dal primo giorno successivo la data di presentazione della domanda. L’importo erogato dall’INPS concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini fiscali del beneficiario ma non comporta alcun accredito di contribuzione figurativa, ed è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domandai presentazione della domanda.
L’importo dell’indennità Iscro 2024 non potrà superare il limite di 800 euro mensili e non può essere inferiore a 250 euro mensili. Questi limiti saranno annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente.
Iscro 2024: aliquota contributiva
Si legge nella bozza della Legge di Bilancio 2024 che, per finanziare l’indennità Iscro, è disposto un aumento
dell’aliquota contributiva Inps pari a 0,35 punti percentuali dall’anno 2024. Considerando che, per finanziare la misura nel 2023, l’aumento dell’aliquota contributiva è stato dello 0,51%, ci sarà una leggera diminuzione nel 2024.
Iscro 2024: quando si decade
Il diritto a ricevere l’Indennità di discontinuità reddituale e operativa viene meno nelle seguenti condizioni:
- Cessazione della partita IVA nel corso dell’erogazione di ISCRO;
- Titolarità di trattamento pensionistico diretto;
- Iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie;
- Titolarità dell’Assegno di Inclusione.
Iscro 2024: corsi di aggiornamento professionale
Secondo quanto si legge nella bozza della Legge di Bilancio, l’erogazione dell’indennità Iscro 2024 è condizionata alla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale.
Spetterà a un successivo Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro due mesi dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio, la definizione dei criteri e le modalità di funzionamento dei percorsi di aggiornamento professionale e del loro
finanziamento.
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