Irpef 2025: resta l’impianto a 3 aliquote e il taglio al cuneo fiscale. Anticipazioni Legge di bilancio

Chiara Arroi 04/10/24
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L’impianto dell’Irpef 2025 ricalcherà quello attuale a 3 aliquote. Le prime anticipazioni per la prossima Legge di bilancio si focalizzano su questo, con un taglio al cuneo fiscale che sopravvivrà e affiancherà lo stesso numero di scaglioni della tassazione sui redditi delle persone fisiche.

E’ il piano strutturale di bilancio e di medio termine 2025/29 ad anticipare quello che accadrà dal prossimo anno, mentre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti mette le mani avanti, annunciando “sacrifici” per tutti.

“Approveremo una manovra che richiederà sacrifici da tutti”, queste le sue parole all’evento di Bloomberg Future of Finance Italy. Il ministro ha annunciato che verranno tassati “i profitti e i ricavi, e sarà uno sforzo che l’intero Paese deve sostenere ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi”.

Giorgetti annuncia sacrifici per tutti nel 2025

Sacrificio è il termine con cui il titolare dell’Economia annuncia la prossima Manovra di bilancio, facendo scivolare i titoli della borsa di Milano al -1,5%.

Il ministro Giorgetti, parlando all’evento Bloomberg, ha messo tutti in guardia, premettendo che quella in via di approvazione entro il 31 dicembre sarà una “manovra che richiederà sacrifici da tutti”.

Parla poi di mettere una tassazione sui profitti e i ricavi, “uno sforzo che l’intero Paese deve sostenere ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi”.

Insomma, nessuno ne esce illeso. Giorgetti ci tiene a chiarire però che non è corretto parlare di extraprofitti e “non ci sarà la replica della discussione sugli extraprofitti delle banche” come lo scorso anno.
“Extraprofitti “è un termine scorretto”. Si deve parlare di “tassare i giusti profitti, gli utili”, calcolati “in modo corretto”.

Nuove tasse? Il Mef smorza i toni

Dopo Piazza Affari in picchiata è però intervenuto il Mef a smorzare i toni, spiegando che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato di condizioni favorevoli esterne. Sulle modalità del loro contributo c’è un confronto un corso.

Viene comunque chiarito il no a nuove tasse, anche perché, oltre alla borsa, fibrillazioni arrivano anche da dentro la maggioranza, con il portavoce FI, Raffaele Nevi, che sostiene: “Forza Italia è sempre stata e rimane contraria ad innalzare la tassazione in Italia”.

Tre aliquote Irpef 2025

Ciò che sembra più chiaro è l’impianto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche del prossimo anno. “Siamo impegnati non solo a confermare il taglio del cuneo e la riduzione delle tre aliquote, ma anche a renderle strutturali negli anni a venire”, ha annunciato Giorgetti.

Dichiarazione confermata anche dal contenuto del Piano Strutturale di bilancio di medio termine 2025/2029, approvato dal governo il 27 settembre, e ora in viaggio verso il Parlamento.

Il governo conferma l’accorpamento delle aliquote Irpef 2025 sui tre scaglioni già in vigore quest’anno. Viene in sostanza ricalcato l’impianto delle aliquote Irpef 2024:

  • 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43 per cento per i redditi che superano 50.000 euro.

Unica modifica potrebbe essere apportata al secondo scaglione. Il governo sta pensando infatti di ridurlo dal 35 al 33% per i redditi fino a 50mila euro.

Altra ipotesi è quella di aumentare il livello di reddito di questo secondo scaglione: portarlo da 50mila euro a 60mila euro. A beneficiare di queste modifiche sarebbe il ceto medio.

Taglio al cuneo fiscale 2025

Altra conferma annunciata dal Piano strutturale è la riduzione del cuneo fiscale già in vigore. Come si legge nel documento “Il Governo conferma e rende strutturale gli effetti del cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente fino a 35 mila euro”.

Nel 2024 la riduzione dei contributi invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS) a carico del lavoratore funziona così:

  • taglio al cuneo del 6% per quanti totalizzano una retribuzione imponibile ai fini previdenziali ed assistenziali, parametrata su base mensile per tredici mensilità, pari o inferiore a 2.692,00 euro;
  • taglio al cuneo del 7% se la retribuzione imponibile ai fini previdenziali ed assistenziali, parametrata su base mensile per tredici mensilità, è pari o inferiore a 1.923,00 euro.

Gli effetti del cuneo fiscale, precisa però il documento, assumeranno una nuova fisionomia al fine di raggiungere il medesimo obiettivo senza ulteriori tensioni sul piano della spesa pluriennale.

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