Invalidità e assegno sociale: sospensione in arrivo per alcuni assegni Ecco quali

Verifiche reddituali 2018 in corso

Chiara Arroi 13/09/22
Inps pronta a sospendere migliaia di prestazioni di invalidità e assegno sociale. Succederà nel caso in cui i beneficiari del 2018 non hanno inviato all’ente la comunicazione dei redditi percepiti in quell’anno. Chi si è visto recapitare il preavviso di sospensione assegno deve quindi procedere a regolarizzare il mancato adempimento.

Da accertamenti effettuati, scrive Inps, sono state individuate numerose posizioni di soggetti che non hanno provveduto a nessuno dei due adempimenti fiscali utili a comunicare all’istituto i propri redditi (dichiarazione redditi o comunicazione reddituale). L’Istituto ha quindi inviato in questi casi un primo sollecito, per chiedere di procedere alle relative comunicazioni reddituali.

L’Istituto ha individuato, per l’anno 2018, oltre 36 mila posizioni riferite a soggetti che non hanno presentato né la dichiarazione dei redditi 2019 (annualità reddituale 2018), né la dichiarazione di responsabilità, né hanno dato riscontro al sollecito.

Di conseguenza, per queste posizioni Inps procederà alla sospensione e alla successiva revoca delle prestazioni economiche in godimento.

Vediamo quindi quali invalidità e assegni Inps verranno sospesi e come fare per riattivare la prestazione.

Le prestazioni Inps legate al reddito

Tra le prestazioni sociali Inps legate al reddito rientrano anche le prestazioni assistenziali di invalidità civile e l’assegno sociale. Vengono in sostanza riconosciute ed erogate nel caso in cui la persona invalida dimostri di non possedere un reddito superiore ad un limite preciso, stabilito per legge.

In particolare, per la concessione di alcune prestazioni economiche, la legge non solo stabilisce un limite reddituale, ma impone anche ai soggetti beneficiari di comunicare all’Inps la propria situazione reddituale, qualora non siano tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi all’Amministrazione finanziaria ovvero non la comunichino integralmente.

Leggi anche >> Pensione invalidità 2022: nuovi importi, requisiti, integrazioni

Invalidità Inps: obbligo comunicazione redditi

Si è obbligati a comunicare all’Inps la propria situazione quando si percepiscono le seguenti prestazioni:

  • pensione di inabilità;
  • assegno mensile di assistenza;
  • pensione ai ciechi civili;
  • pensione ai sordi;
  • assegno sociale.

Invalidità civile e assegno sociale: prestazioni sospese

Come anticipato, L’ente di previdenza ha pubblicato un messaggio (numero 3350 del 1 settembre 2022) con cui avverte gli utenti che verranno sospese tutte quelle prestazioni sociali e assistenziali reddituali legate all’invalidità, erogate finora a soggetti che NON hanno adempiuto agli obblighi comunicativi e NON hanno neanche risposto al primo sollecito Inps. Nello specifico a chi non ha presentato:

  • né la dichiarazione dei redditi 2019
  • né la comunicazione all’Inps della propria situazione reddituale – la dichiarazione di responsabilità di cui all’articolo 35, comma 10-bis, del D.L. n. 207/2008;
  • non ha adempiuto all’obbligo comunicativo neanche dopo il sollecito Inps.

Per l’anno 2018 sono 36.763 posizioni irregolari, riferite appunto a beneficiari delle prestazioni legate all’invalidità civile e assegno sociale che hanno omesso questi adempimenti e ignorato i solleciti.

In questi casi l’ente procederà a:

  • prima sospendere le prestazioni economiche erogate;
  • poi a revocare le stesse prestazioni.

Prestazioni Inps: come avviene la sospensione

Per regolarizzare il tutto, Inps procederà in questo modo:

  • estrazione dei soggetti in età lavorativa attiva (fascia di età da 18 a 66 anni e 7 mesi), beneficiari di assegno mensile di assistenza, di pensione di inabilità per invalidità civile, di pensione per cecità assoluta o parziale, di pensione per sordità;
  • invio della nota di preavviso di sospensione, a mezzo raccomandata A/R, con la quale si ribadirà l’esigenza di un riscontro reddituale;
  • entro 60 giorni dall’invio della comunicazione, i cittadini interessati dovranno comunicare i redditi posseduti attraverso la specifica domanda telematica di “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10 bis D.L. 207/2008”, secondo le modalità illustrate al successivo paragrafo 4;
  • trascorsi 60 giorni dall’invio della comunicazione, in caso di mancato riscontro, l’Istituto procederà alla sospensione della prestazione con azzeramento della prima rata utile e invierà ai cittadini interessati una comunicazione di sospensione della prestazione a mezzo raccomandata A/R;
  • allo scadere di ulteriori 120 giorni dalla data di sospensione, senza che vi sia stato riscontro, la prestazione verrà revocata e sarà calcolato il debito relativo all’anno di reddito non dichiarato (dal 2018 al 2022). La comunicazione di revoca della prestazione verrà inviata all’utente con raccomanda A/R.

Sospensione assegno sociale Inps

La lavorazione di cui al presente paragrafo riguarderà i soggetti che non abbiano compiuto 80 anni di età al 31 dicembre 2018 e che siano beneficiari dell’assegno sociale ordinario/pensione sociale o dell’assegno sociale sostitutivo.

L’istituto provvederà:

  • a inviare una nota a mezzo raccomandata A/R con la quale si ribadirà l’esigenza di un riscontro reddituale;
  • a invitare i destinatari a presentare la predetta dichiarazione reddituale entro 60 giorni.

Trascorsi 60 giorni dall’invio della comunicazione, in caso di mancato riscontro, l’Istituto procederà alla sospensione della prestazione relativamente agli anni di reddito 2018 (non dichiarati), con conseguente recupero delle prestazioni pagate e non dovute.

Invalidità civile e assegno sociale: come regolarizzarsi

Chi rientra tra queste oltre 36 mila posizioni irregolari sotto il profilo della comunicazione redditi, può ancora regolarizzare la posizione, prima di vedersi sospendere e revocare l’assegno.

L’interessato potrà operare la necessaria ricostituzione reddituale:

  • direttamente online, accedendo all’area personale MyINPS del sito www.inps.it con Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di livello 2, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’identità Elettronica (CIE). Dovrà poi seguire il percorso “Home” > “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Domanda di Prestazioni pensionistiche: Pensione, Ricostituzione, Ratei maturati e non riscossi, Certificazione del diritto a pensione” > “Variazione prestazione pensionistica”, attivando il successivo sottomenu: “Ricostituzioni/Supplementi” > “Ricostituzione pensione” > “Reddituale” > “Per sospensione art. 35 comma 10bis D.L. 207/2008”;
  • tramite gli Istituti di Patronato o altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’Istituto.

>> Leggi il Messaggio Inps numero 3350 del 12 settembre 2022

 

(Foto di copertina: iStock/wenjin chen)

Chiara Arroi

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