Invalidità all’80 per cento: quali prestazioni e agevolazioni spettano

Paolo Ballanti 02/05/19
Ti è stata riconosciuta un’invalidità all’80 per cento e non sai a quali prestazioni hai diritto? Sappi innanzitutto che al verificarsi di determinate condizioni si possono richiedere l’assegno di invalidità e le agevolazioni previste dalla Legge 104 per i disabili in situazioni di gravità. Vediamole nello specifico quali agevolazioni e prestazioni si possono richiedere in presenza di un’invalidità accertata parti all’80 per cento. Senza dimenticare che sono attualmente aperti i bandi INPS Long Term Care e Home Care Premium per ricevere contributi a rimborso rispettivamente delle spese sostenute per l’assistenza domiciliare dei disabili e quelle per il ricovero in strutture residenziali.

Invalidità all’80 per cento: assegno di invalidità

Gli invalidi all’80% possono fare domanda all’INPS per ottenere l’assegno di invalidità il cui importo annuo è pari ad 3.713,58 euro equivalenti a 285,66 euro per tredici mensilità. Possono ottenere l’assegno:

  • Coloro che hanno un reddito personale non superiore a 4.906,72 euro annui;
  • Di età compresa tra i 18 e i 67 anni;
  • La cui capacità lavorativa in occupazioni confacenti alle proprie attitudini si è ridotta a meno di un terzo in modo permanente;
  • Che abbiano versato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la richiesta.

Che siano in alternativa:

  • Lavoratori dipendenti;
  • Autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);
  • Iscritti alla gestione separata.

L’assegno ha validità triennale ma può essere rinnovato previa richiesta dell’interessato. Oltremodo, al compimento dell’età pensionabile l’assegno di invalidità si trasforma d’ufficio in pensione di vecchiaia.

Agevolazioni Invalidità all’80 per cento: i permessi

I seguenti soggetti hanno diritto a giorni o ore di permessi retribuiti per la cura dei disabili:

  • Lavoratore dipendente maggiorenne portatore di handicap grave;
  • Lavoratori dipendenti genitori del disabile (naturali, adottivi o affidatari);
  • Coniuge (o parte dell’unione civile), convivente, parenti e affini entro il 2° grado del disabile.

I permessi, spettanti ad un unico lavoratore per assistere lo stesso disabile non ricoverato a tempo pieno, sono concessi dal datore di lavoro previa domanda telematica all’INPS da parte dell’interessato e nei seguenti limiti:

  • Il lavoratore disabile ha diritto a 2 ore giornaliere o 3 giorni al mese continuativi o frazionati;
  • Coniuge, convivente, parenti e affini entro il 2° grado del disabile hanno diritto a 3 giorni al mese.

Ai genitori del figlio disabile spettano invece:

  • Fino all’età di 3 anni, alternativamente il prolungamento del congedo parentale per un periodo complessivo (compreso il congedo ordinario) non superiore a 3 anni (da fruire entro il 12° anno di età), 2 ore di permesso giornaliero o 3 giorni al mese continuativi o frazionati;
  • Dai 3 ai 12 anni di età del figlio, i genitori possono ottenere il prolungamento del congedo parentale (nei limiti sopra citati) o 3 giorni al mese continuativi o frazionati;
  • Per i figli di età superiore ai 12 anni, i genitori hanno diritto unicamente ai 3 giorni mensili.

Al lavoratore assente perché in permesso 104 spetta comunque la retribuzione, anticipata dal datore in busta paga poi da questi recuperata sui contributi previdenziali dovuti all’INPS con modello F24 (esclusi i casi di pagamento diretto da parte dell’Istituto).

Agevolazioni invalidità all’80 per cento: congedo straordinario

I lavoratori dipendenti familiari di persona gravemente disabile hanno diritto ad un congedo retribuito di massimo 2 anni nell’arco dell’intera vita lavorativa del richiedente. Per i periodi di assenza, il trattamento economico è a carico dell’INPS e anticipato dal datore in busta paga (poi recuperato sui contributi previdenziali da versare con F24), fatti salvi anche in questo frangente i casi di pagamento diretto. Il congedo spetta ad un solo dipendente per l’assistenza alla stessa persona disabile e nel rispetto di un preciso ordine (se l’avente diritto in via prioritaria manca ovvero è deceduto o portatore di patologie invalidanti il diritto si trasferisce):

  • Coniuge convivente (o parte dell’unione civile);
  • Genitori (naturali, adottivi o affidatari);
  • Figlio convivente;
  • Fratelli o sorelle conviventi;
  • Parenti o affini entro il 3° grado.

Invalidità all’80 per cento: scelta della sede di lavoro

I lavoratori maggiorenni con handicap in situazione di gravità hanno diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio. Ne hanno diritto anche i lavoratori familiari del disabile (non ricoverato a tempo pieno) che gli prestano assistenza:

  • Coniugi (o parti dell’unione civile), conviventi, parenti o affini entro il 2° grado;
  • Parenti o affini entro il 3° grado, se i genitori o il coniuge (o la parte dell’unione civile) del disabile hanno compiuto i 65 anni oppure sono anch’essi affetti da patologie invalidanti o sono deceduti o mancanti).

Invalidità all’80 per cento: rifiuto del trasferimento

I lavoratori disabili o loro familiari possono rifiutarsi di essere trasferiti dal datore ad altra sede, eccezion fatta per i casi di incompatibilità della permanenza del dipendente.

Invalidità all’80 per cento: rifiuto del lavoro notturno

I lavoratori disabili o i loro familiari possono rifiutarsi di svolgere lavoro notturno (da intendersi come quell’arco di tempo di almeno 7 ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino).

Invalidità all’80 per cento: deduzioni e detrazioni assistenza e spese mediche

Sono deducibili dal reddito le spese sostenute dal disabile o dal familiare che l’abbia in carico:

  • Spese mediche generiche;
  • Spese di assistenza specifica (attività infermieristica e riabilitativa, addetti all’assistenza di base).

Prevista anche una detrazione Irpef del 19% (sempre a favore del disabile o del familiare che l’abbia a suo carico) per:

  • Spese mediche specialistiche;
  • Acquisto di mezzi d’ausilio alla deambulazione;
  • Acquisto di poltrone per inabili e minorati, apparecchi correttivi e altri ausili specifici.

Invalidità all’80 per cento: acquisto dell’auto

L’acquisto di veicoli (da utilizzare in via prevalente a beneficio del disabile stesso) sconta le seguenti agevolazioni:

  • Detrazione Irpef pari al 19% del costo sostenuto calcolata su una spesa massima di 18.075,99 euro;
  • Iva al 4% sul prezzo d’acquisto;
  • Esenzione a tempo indeterminato del bollo;
  • Esonero dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.

Il diritto si estende anche al familiare del disabile, purché quest’ultimo gli sia a carico.

Invalidità all’80 per cento: acquisto di ausili tecnici e informatici

I portatori di handicap per l’acquisto di pc, tablet, telefoni con vivavoce o altri ausili informatici hanno diritto a:

  • Detrazione Irpef dei costi fissata al 19%;
  • Applicazione Iva agevolata al 4%.

Paolo Ballanti

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