Invalido al 100%: l’indennità di accompagnamento spetta in automatico o va fatta domanda?

Redazione 27/10/20
Spettabile redazione, ho 58 anni e da un anno mi è stata riconosciuta un’invalidità totale al 100%. Volevo capire come mai l’Inps non mi accredita anche l’indennità di accompagnamento, visto che appunto sono invalido totale. Devo fare una domanda apposita per ottenerla? Grazie infinite, P.M.

Risposta

Gentilissimo,

l’indennità di accompagnamento non viene riconosciuta in automatico. Per ottenerla deve essere presentata apposita domanda all’Inps. Questo perché il requisito fondamentale per ottenerla è appunto l’impossibilità di deambulare e compiere atti quotidiani senza l’aiuto di un accompagnatore. Può anche essere concessa in modo temporaneo (ad esempio per chi segue cicli di cure chemioterapiche) o permanente. Ma va comunque sempre presentata domanda.

Il fatto di essere invalido al 100% infatti è requisito necessario, ma non sufficiente ai fini del riconoscimento del sussidio.

Le ricordiamo in breve i requisiti e come funziona questa prestazione Inps a sostegno dei soggetti invalidi totali.

L’Indennità di accompagnamento è un sussidio economico, che viene riconosciuto dall’Inps previa domanda da parte della persona interessata avente diritto.

Viene riconosciuta ai soggetti mutilati o invalidi totali per i quali sia stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

Non conta l’età o la situazione economica della persona interessata: conta solo la minorazione accertata.

Ecco i requisiti, come riportato anche sul sito Inps:

  • riconoscimento di totale inabilità (quindi il 100 per cento) per affezioni fisiche o psichiche;
  • impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, ovvero impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita. Quindi esigenza di avere una continua assistenza da parte di terze persone;
  • avere cittadinanza italiana;
  • per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza;
  • per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno
  • residenza stabile ed abituale sul territorio nazionale.

Per gli ultrasessantacinquenni il diritto all’indennità è subordinato alla condizione che essi abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni dell’età. Ma questo non è il suo caso, avendo lei 58 anni.

Non può avere l’accompagnamento se:

  • è ricoverato gratuitamente in istituto per un periodo superiore a 30 giorni;
  • percepisca già un’analoga indennità per invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro o di servizio, salvo il diritto di opzione per il trattamento più favorevole.

Accertato che lei abbia i requisiti sopra elencati, deve obbligatoriamente fare domanda, per ottenere l’indennità di accompagnamento. Questa infatti non viene erogata dall’Inps in modo automatico, nonostante lei sia invalido al 100%.

Per poter presentare la domanda, deve prima recarsi dal proprio medico di base e chiedere il rilascio del certificato medico introduttivo. Se non è in grado di svolgere l’iter da solo, si faccia pure aiutare da un patronato. Cordiali saluti.

>> Indennità di accompagnamento 2020: requisiti e nuovi importi 

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