Il 24 settembre 2024 in occasione della presentazione del rapporto annuale Inps, il presidente dell’Istituto Gabriele Fava ha sottolineato che l’ente di previdenza è stato “tra le prime organizzazioni pubbliche in Europa ad aver sviluppato e ad utilizzare l’Intelligenza Artificiale nei servizi pubblici”.
Stando alle parole di Fava, raccolte nel comunicato stampa diffuso sul portale istituzionale “inps.it – INPS Comunica”, negli ultimi dodici mesi oltre due milioni di cittadini hanno beneficiato dei vantaggi dell’IA con il Consulente digitale delle pensioni, servizio realizzato nell’ambito dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il sistema MyINPS, ancora Fava, attraverso l’IA supporta gli utenti “nella ricerca delle informazioni e propone proattivamente i servizi secondo logiche di differenziazione in base ai target di utenza”.
L’Intelligenza Artificiale, ha concluso Fava, ci “aiuterà molto nei prossimi anni a rimodulare e personalizzare i servizi e le prestazioni INPS sul ciclo della vita dei cittadini nell’ottica del welfare generativo”.
Alla luce di quanto appena descritto, analizziamo in dettaglio quali sono, ad oggi, i servizi online dell’Inps che sfruttano l’Intelligenza Artificiale a vantaggio dei cittadini.
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Indice
L’Intelligenza artificiale nella piattaforma SIISL
L’Inps, come reso noto nel Messaggio del 5 aprile 2024 numero 1358, ha implementato nell’ambito della piattaforma SIISL – Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa, istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un sistema basato sull’IA per favorire l’incontro ottimale tra domanda e offerta di lavoro.
L’obiettivo, rende noto l’Istituto, è dare piena attuazione alle misure di inclusione sociale introdotte con il Decreto Lavoro (D.L. numero 43/2023), consentendo l’attivazione di percorsi personalizzati di inserimento / reinserimento lavorativo per i beneficiari di Assegno di Inclusione (ADI) e Supporto Formazione e Lavoro (SFL).
In sostanza, grazie all’Intelligenza Artificiale, l’utente viene indirizzato verso le proposte di lavoro più consone rispetto al profilo professionale maturato.
La tecnologia permette infatti di mostrare all’utente e alle Agenzie per il lavoro un indice di affinità delle offerte di lavoro rispetto al curriculum vitae individuale.
L’indicatore si basa “su algoritmi di apprendimento automatico, che elaborano il linguaggio naturale: è infatti calcolata la vicinanza semantica tra i campi testuali presenti nell’offerta di lavoro e quelli presenti nel curriculum vitae” (Messaggio Inps numero 1358/2024).
In questo modo, il cittadino ha uno strumento ulteriore che facilita la ricerca del lavoro, potendo ordinare e filtrare le offerte di lavoro in funzione del livello di compatibilità con le proprie competenze.
Per approfondire le norme di utilizzo dell’intelligenza artificiale, consigliamo un libro che aiuta a capire il regolamento europeo sull’AI, da poco approvato. Lo trovi qui sotto.
Il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale
Con la diffusione inarrestabile dell’Intelligenza Artificiale nella quotidianità, gli operatori del diritto sono chiamati a interrogarsi sulla capacità dell’attuale tessuto normativo – nazionale, europeo e internazionale – di reggere la forza d’urto dell’IA garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti fondamentali a singoli e collettività o, piuttosto, sulla indispensabilità di un nuovo approccio normativo.Il Legislatore europeo è intervenuto dettando la nuova normativa dell’AI ACT, il Regolamento n. 1689/2024, che si muove lungo più direttrici: raggiungere un mercato unico dell’IA, aumentare la fiducia dei consociati, prevenire e mitigarne i rischi e, infine, sostenere anche l’innovazione della medesima IA. In un contesto di così ampio respiro, e in continuo divenire, qual è il ruolo del giurista?Il volume offre al lettore un primo strumento organico approfondito ed esaustivo per mettere a fuoco l’oggetto delle questioni e la soluzione alle stesse come poste dalla normativaeurounionale, dallo stato dell’arte tecnico e giuridico alle problematiche in campo: la proprietà intellettuale, le pratiche di IA proibite, il rapporto con il GDPR e la compliance per l’IA in base al rischio, i nuovi obblighi a carico di imprese, fornitori e utenti. Giuseppe CassanoDirettore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics di Roma e Milano, ha insegnato Istituzioni di Diritto Privato presso l’Università Luiss di Roma. Avvocato cassazionista, studioso dei diritti della persona, del diritto di famiglia, della responsabilità civile e del diritto di Internet, ha pubblicato numerosissimi contributi in tema, fra volumi, trattati, voci enciclopediche, note e saggi.Enzo Maria TripodiGiurista specializzato nella contrattua listica d’impresa, nella disciplina della distribuzione commerciale, nel diritto delle nuove tecnologie e della privacy e la tutela dei consumatori. Già docente presso la LUISS Business School e professore a contratto di Diritto Privato presso la facoltà di Economia della Luiss Guido Carli di Roma. Ha insegnato in numerosi Master post-laurea ed è autore di numerose pubblicazioni con le più importanti case editrici.
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L’intelligenza artificiale e l’assistente virtuale Inps
Nel corso della presentazione del Rapporto Annuale il presidente Fava ha ricordato che l’Inps è precursore “nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale Generativa, che ha consentito la realizzazione di assistenti virtuali avanzati, permettendo di rispondere in modo rapido e puntuale alle esigenze dell’utenza, non solo esterna, riducendo così i tempi di attesa e semplificando l’accesso ai servizi”.
Il lancio dell’Assistente virtuale intelligente, come comunicato dall’Istituto con il Messaggio del 14 luglio 2023 numero 2659, avvenuto nel quadro del PNRR, permette all’utente, dopo aver effettuato una richiesta sul motore di ricerca del portale “inps.it”, di dialogare con un assistente in grado di:
- supportare l’utente in modo specifico sull’argomento ricercato;
- instaurare con l’utente un dialogo, alimentato anche in base al contesto della conversazione, in modo da migliorare le risposte in modo progressivo ed efficace;
- rispondere a questi puntuali, fornendo risposte articolate, corredate sempre da link al portale online per approfondire e passare all’azione;
- supportare l’utente nel precisare la propria domanda, facendo richiesta di disambiguazione (prima di rispondere alla domanda dell’utente l’Assistente chiede di indicare la categoria di appartenenza, tra diverse opzioni).
Tra gli aspetti più innovativi, sottolinea il messaggio Inps, figura la “possibilità di effettuare domande di tipo logico – comparativo: è ad esempio possibile sottoporre domande sulle differenze tra una prestazione ed un’altra, comprendere se si hanno i requisiti per accedere ad una prestazione fornendo informazioni puntuali come l’età od il numero di figli a carico”.
Sempre il Messaggio numero 2659/2023 rende noto che nell’area “Pensione e Previdenza – Domanda di pensione” è offerto un secondo tipo di servizio, veicolato sempre dall’Assistente virtuale con adozione dell’IA di tipo generativo, che permette di sottoporre domande più approfondite sulla prestazione Opzione donna.
In questo caso “è possibile ricevere risposte sia su aspetti attinenti alle circolari della prestazione che alle procedure operative” (Messaggio Inps).
Tutte le interazioni con il modello di Intelligenza Artificiale, si legge sempre nel messaggio, sono protette secondo gli “standard di sicurezza più elevati, assicurando la riservatezza delle informazioni fornite dagli utenti durante la comunicazione con il sistema”.
L’IA al servizio dei pensionati
Due milioni di utilizzatori negli ultimi dodici mesi. È il numero di cittadini che, stando ai dati forniti dal presidente Fava, hanno fatto ricorso al Consulente digitale delle pensioni.
Il servizio in questione, realizzato sempre nell’ambito del PNRR, grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale permette ai pensionati di verificare se hanno diritto a prestazioni integrative in grado di aumentare il proprio importo in pagamento.
La piattaforma, disponibile collegandosi a “inps.it – Pensione e Previdenza – Consulente digitale delle pensioni”, è accessibile sia per gli utenti che inseriscono le proprie credenziali sia per coloro che non si autenticano.
Si precisa che grazie all’accesso con credenziali il sistema fornisce già una serie di informazioni personalizzate e un percorso semplificato.
I cittadini, selezionando uno o più suggerimenti e rispondendo a eventuali domande del Consulente digitale, possono:
- capire come procedere a eventuali richieste di ricalcolo della pensione;
- recuperare le informazioni desiderate, al fine di verificare, prima di presentare un’eventuale domanda, la presenza dei requisiti per avere diritto alle prestazioni integrative.
Effettuando l’accesso senza autenticazione, il Consulente propone le seguenti opzioni:
- verifica dei requisiti per l’integrazione al trattamento minimo;
- verifica dei requisiti per ottenere il bonus quattordicesima;
- verifica dei requisiti per ottenere il supplemento di pensione;
- sollecito Dichiarazione redditi.