Dunque il decreto determina “criteri e tariffe per la determinazione del valore capitale delle prestazioni erogate agli invalidi civili“. In pratica in esso si trovano le tabelle con cui l’Inps può stimare l’importo delle prestazioni erogate e dunque chiedere il rimborso ai responsabili del fatto illecito che ha causato l’invalidità, una previsione normativa che per il momento era rimasta solamente sulla carta.
Il decreto, messo a punto dai ministri del Lavoro e dell’Economia dopo aver consultato il consiglio di amministrazione dell’Inps, era previsto dall’articolo 41 della legge 183/2010 e avrebbe dovuto essere emanato all’inizio del 2011, ma ha visto la luce solo due anni più tardi. Ciò ha fatto si che l’Inps, con il messaggio 20275 dell’ottobre 2011, abbia fornito indicazioni alle proprie strutture per interrompere i termini di prescrizione.
L’istituto di previdenza, infatti, 23 mesi fa aveva riscontrato come gli incidenti stradali fossero i casi più frequenti a cui è applicabile la rivalsa, i termini di prescrizione sono di due anni dall’evento. Termini che vengono interrotti mediante una raccomandata con ricevuta di ritorno recapitata al responsabile civile del fatto e alla compagnia di assicurazione. Le situazioni più frequenti in cui la rivalsa troverà applicazione sono sicuramente gliincidenti stradali, come conferma il fatto che lo stesso decreto fornisca vari esempi in merito.
Ad ogni modo la sfera d’interesse designata dalla legge è più grande; il modulo del certificato medico on line per la richiesta delle prestazioni sociali messo a punto dall’Inps stabilisce, infatti, altre ipotesi quali i reati contro la persona, l’illecito professionale, la negligenza. Nel modulo deve anche essere indicato il giudizio conclusivo del centro medico legale in cui si indica se nel caso specifico è prospettabile o meno l’azione di rivalsa da parte dell’istituto di previdenza.
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