Il 30 settembre prossimo scade il periodo transitorio, iniziato il 30 giugno 2012, in cui le pensioni di importo superiore ai 1.000 euro mensili potevano ancora venire ritirate in contanti, in deroga a quanto stabilito dalla Manovra Monti di fine 2011. Il “Salva Italia”, nell’ambito della politica volta a rendere sempre più tracciabili i flussi di denaro, ha infatti disposto che la corresponsione di stipendi, pensioni e compensi comunque dovuti per somme oltre i 1.000 euro avvenga per mezzo di strumenti di pagamento elettronici: conti correnti postali o bancari, libretti nominativi di risparmio, carte di pagamento.
Il termine per la scelta scadeva il 30 giugno ma, limitatamente ai pensionati, era stata stabilita una fase transitoria della durata di 3 mesi (si veda il Messaggio Inps n. 10.885), durante la quale i pagamenti mensili sono stati comunque erogati, ma le pensioni sono state versate in un conto di servizio transitorio, in attesa della comunicazione da parte del pensionato di una modalità di riscossione alternativa al contante.
Se entro il 30 settembre 2012 non sarà avvenuta tale comunicazione, le somme finora messe da parte sul conto di servizio transitorio saranno restituite all’Inps.
Secondo quanto ricordato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, alla data di entrata in vigore della legge, nel gennaio 2012, erano ben 600.000 (tra Inps ed ex Inpdap) i pensionati che percepivano ancora in contanti le pensioni al di sopra dei 1.000 euro mensili. Oggi, ormai giunti allo scadere del periodo di transizione, si calcola che siano rimaste circa 2.000 le persone che devono ancora effettuare la comunicazione. Sono, dunque, gli ultimi giorni utili per evitare difficoltà nella riscossione della pensione di ottobre. Gli interessati devono recarsi presso il proprio ufficio pagatore (Poste Italiane o banche) o alla sede territoriale Inps che gestisce la pensione, per indicare lo strumento di pagamento elettronico prescelto.
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