Inps, esodati: recuperati i salvaguardati esclusi

Redazione 19/03/13
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A seguito della riforma previdenziale definita con il decreto 201/2011, è stato predisposto un primo intervento di salvaguardia per tutelare 65mila lavoratori rimasti fortemente penalizzati dalle nuove direttive. A seguito della pubblicazione del decreto ministeriale 1^ giugno 2012, sono poi iniziate le procedure di monitoraggio atte a controllare il possesso dei requisiti richiesti ai lavoratori e la definizione delle liste di salvaguardia. Questa operazione, sfortunatamente, sembra ancora non essersi conclusa, pur a fronte del fatto che alcuni soggetti abbiano già maturato la decorenza. Prima con la previsione della normativa 135/2012, l’oramai arcinota manovra di spending review, e poi tramite il decreto ministeriale dell’8 ottobre 2012, hanno trovato legittima definizione le regole per la salvaguardia di altri 55mila lavoratori, i cui rispettivi procedimenti di tutela hanno preso avvio soltanto un paio di mesi fa dal momento che lo stesso Dm è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale con evidente ritardo, il 21 gennaio scorso. La conclusione delle procedure per giungere all’effettiva salvaguardia, auspicando la migliore delle aspettative, potrà arrivare in estate in virtù del fatto che gli stessi diretti interessati hanno tempo sino al 21 maggio per spedire le domande agli uffici competenti dell’amministrazione. Con riguardo al secondo gruppo di lavoratori, l’Inps ha infatti precisato ieri, con circolare 4678, che saranno le stesse sedi territoriali ha riesaminare le posizioni dei lavoratori in mobilità, di quelli a carico dei fondi di solidarietà, degli autorizzati alla contribuzione volontaria (lettere da a) a d)dell’art. 2 comma 1, Dm 1 giugno 2012), vagliando dunque tutti i requisiti considerati necessari all’inclusione nella salvaguardia prevista dalla legge 135/2012. I cessati le cui domande di beneficio hanno ricevuto l’accoglienza delle commissioni istituite presso le direzioni territoriali del Lavoro, e che tuttavia sono rimasti esclusi dal primo gruppo comprensivo dei 65mila, sono così tenuti a presentare domanda secondo quanto previsto per il secondo scaglione dei 55mila. La domanda precedente risulta inidonea per l’inserimento automatico nella lista dei potenziali nuovi salvaguardati. L’indicazione fornita dall’istituto previdenzioale suona quanto meno prevedibile dal momento che la legge 135/2012 ha sancito l’ampliamento temporale delle tutele già previste con la norma 214/2011, oggi formalmente ufficiale. Ciò nonostante rimane ancora sconosciuto il numero dei lavoratori, all’interno dei primi 65mila, che è stato escluso, pur esibendo qualità valide ed equipollenti. Né l’Inps né il Ministero del Lavoro forniscono al riguardo delucidazioni dettagliate e precise. Così come non si annoverano chiarimenti riguardo lo stato evolutivo delle procedure di invio delle missive di conferma dell’avvenuta ammissione alla salvaguardia per i 65mila iniziali. Dal momento poi che i cessati esclusi dal primo gruppo, come già notificato, avranno tempo fino al 21 maggio per presentare la nuova domanda, sarebbe estremamente utile sapere ora se l’iter d’invio ha avuto conclusione o quando viceversa si presume terminarlo. Il messaggio diffuso ieri dall’istituto, numero 4678, allega inoltre alcune indicazioni circa le procedure da seguire per la salvaguardia dei 55mila: in merito di lavoratori oggetto di accordi stipulati in sede governativa per la gestione delle eccedenze occupazionali con ammortizzatori sociali si mette in evidenza come già entro il 20 febbraio 2013 le aziende avrebbero dovuto trasmettere all’Inps l’elenco dei lavoratori licenziati entro il 31 dicembre 2012. La disposizione dell’istituto di previdenza sembra tuttavia andare contro a quanto recentemente previsto in materia dal Ministero del Lavoro, il quale in data 8 marzo ha precisato che tale scadenza non risulta operativa. Per quei lavoratori che sono in carico ai fondi di solidarietà, nei confronti dei quali con messaggio 3771 l’Inps ha comunicato l’esaurimento dei posti in disponibilità, salvo verifiche in corso, si preannuncia che potranno essere valutate anche le domande previdenti la pensionein deroga con decorrenza dopo il 31 dicembre 2019. In conclusione, precisa l’Inps, per le categorie di lavoratori che sono chiamati a perfezionare la decorrenza della pensione entro il trentaseiesimo mese successivo al 6 dicembre 2011, la nuova data di limite prevista è il 6 gennaio 2015.

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