Gli incidenti che hanno comportato lesioni fisiche alle persone coinvolte aumentano del 27%, e aumentano anche gli incidenti mortali sul totale, segnando un +15% nei confronti dell’anno precedente.
Ovviamente va tenuto conto che i dati relativi al 2020 risentono pesantemente dei lunghi periodi di lockdown che hanno determinato il blocco quasi totale della circolazione dei veicoli sulle strade.
Un confronto più realistico, pertanto, si può fare con i dati del 2019. Ebbene, in questo caso il trend appare in leggera diminuzione in quanto i sinistri complessivamente rilevati nel corso del 2021 sono l’11% in meno rispetto a due anni prima, mentre i sinistri con lesioni e mortali sono in numero minore, rispettivamente, del 15% e del 17%. Certo si può dire che, pur in assenza di blocco totale della circolazione, il numero di mezzi circolanti è stato anch’esso minore nell’anno passato e in questi primi mesi del 2022, visto che i dipendenti di molte aziende lavorano ancora con modalità smart working e tanti settori non sono ancora operativi al 100%.
Passando ad esaminare le principali cause di incidente, la Polizia Stradale conferma che nella maggior parte dei casi è la distrazione a determinare i sinistri rilevati, oltre al colpo di sonno e all’uso di alcool o sostanze stupefacenti.
Preoccupa, in particolare, l’aumento del numero di sanzioni irrogate per uso del cellulare alla guida. Con le più recenti modifiche al Codice della Strada è stato previsto un inasprimento delle multe in questi casi, comprese tra 160 e 646 euro, nonché la decurtazione di 5 punti dalla patente e la sospensione della licenza di guida fino a tre mesi (in caso di recidiva entro il biennio).
Ciononostante, resta il dato allarmante che vede un incidente ogni cinque determinato dalla disattenzione del conducente che guarda il cellulare invece della strada.
Per sottolineare la pericolosità di tale comportamento basta ricordare uno studio del Transport Research Laboratory, una società di ricerca inglese, che ha riscontrato come l’invio di un messaggio di testo ritardi i tempi di reazione del 37%. In confronto, l’utilizzo della cannabis rallenta del 21% e il consumo di alcolici, entro il limite di legge, del 13%.
Altro dato che preoccupa la Polizia Stradale è la conferma dell’alto numero di veicoli circolanti senza copertura assicurativa.
Secondo l’Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, sarebbero circa 2,6 milioni le autovetture non assicurate, quasi il 6% del totale.
Al di là delle sanzioni amministrative previste per i trasgressori, va sottolineato che un così alto numero di mezzi privi di copertura assicurativa comporta una gravissimo problema sociale dovuto alla compromissione dei diritti risarcitori per le vittime di incidenti stradali.
Qualche anno fa l’ASAPS, l’associazione sostenitori amici polizia stradale, aveva reso nota la propria preoccupazione con riferimento a questo fenomeno, rilevando come mancasse (e manca tutt’oggi) una adeguata prevenzione e un efficace controllo da parte delle autorità e del legislatore, censurando in particolare la mancanza di sanzioni realmente disincentivanti.
Inoltre, sebbene sia prevista l’operatività del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, chiamato a garantire il risarcimento dei danni anche quando il sinistro sia stato determinato dal conducente di un veicolo non assicurato, tale struttura ha ormai da tempo il bilancio in rosso. Esso, infatti, eroga mediamente 400 milioni di euro in risarcimenti all’anno ed è finanziato quasi interamente con una quota del 2,5% prelevata da tutti i premi RC auto pagati in Italia.
Tale quota non può che essere destinata ad aumentare visto il ricorso sempre più frequente al Fondo di Garanzia da parte dei danneggiati, con conseguente aumento dei costi assicurativi a carico di tutti i cittadini.
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