Da una parte, le tasse sugli immobili, e, dall’altra, quella sui rifiuti. Per un totale che, in molti casi, ammonta a diverse centinaia di euro tra un balzello e l’altro, e anche senza trovarsi in presenza di particolari situazioni di lusso. Senza considerare il vero salasso sulle attività commerciali come negozi, ristoranti o locali notturni, le vere vittime di questa tornata fiscale.
Imu e Tasi
Arriveranno a ricongiungersi le vicende tributarie dei Comuni italiani, dopo che la proroga dello scorso mese di maggio aveva diviso le condizioni di saldo degli acconti: da una parte, quelli che avessero provveduto a aggiornare l’aliquota entro la scadenza preventivata del 23 maggio, avrebbero visto scadere la prima rata entro il 16 giugno. Per gli altri, possibilità di cambiare l’aliquota entro settembre e “recupero” del primo acconto a ottobre.
Ora, dunque, è alle porte la nuova scadenza, quella definitiva del 16 dicembre: una data ormai alle porte, che vedrà le imposizioni fiscali alleggerire sensibilmente il portafoglio degli italiani, pur con le feste alle porte.
Qui le informazioni sul calcolo Tasi-Imu
Qui alcuni casi pratici sulla Tasi
Tari
Come se non bastasse, è arrivata anche la tassa sui rifiuti a fare compagnia ai contribuenti, per cifre che si annunciano da capogiro per esercenti, negozi e commercianti, così come per i ristoranti e i locali notturni.
Si tratta della tassa che ha sostituito a livello nominale – e secondo poche ulteriori specifiche – la Tares, o, dove fosse ancora presente la Tia.
Al seguente link, le informazioni sul calcolo della Tari
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento